La teoria dei giochi e la caffettiera elettrica
Che ci crediate o meno questa non è una caffettiera elettrica programmabile.

E’ un equilibrio di Nash

Ma aiutiamoci con un esempio:

No vabbé questo è troppo banale.
Chiediamo aiuto a un altro esempio:

Che ci crediate o meno questa non è una caffettiera elettrica programmabile.

E’ un equilibrio di Nash

Ma aiutiamoci con un esempio:

No vabbé questo è troppo banale.
Chiediamo aiuto a un altro esempio:

[Dalle mie note di Facebook]
Costanza ieri sera ha deciso di sbrinare il frigo.
Rinunciare a quello splendido monolite di ghiaccio che mi impediva di mangiare surgelati
mi mette ansia.
Figuratevi poi quando scopro a 24ore di distanza che sbrinare il frigo porta anche sfiga.
Ieri sera mi metto su Gioco Digitale e perdo 13 buyin consecutivi.
Perdo anche il supersatellite per il Poker Grand Prix perché un handicappato grave
decide di giocarsi il torneo per un allin preflop da 40 big blind a testa con AJ, io KK
Chiudo la parentesi pokeristica e apro la parentesi Vespa.
Non trovo le chiavi. Lasciate a casa.
Risali le scale.
Torno alla vespa. Cazzo. Ho dimenticato la busta della roba tolta dal frigorifero pro-sbrinatura e diretta al frigorifero del mio ufficio.
Risali le scale.
Torno alla vespa. Puttana eva troia. Ho dimenticato le due copie di Euregio
che devo spedire alla Nonino da circa due mesi e ieri ho ricevuto un ultimatum minatorio pesantissimo.
Risali le scale.
Accendo la Vespa. La Vespa non si accende.
Morta la batteria. Tento di rianimarla. E’ andata.
Bestemmio tutti i santi del calendario gregoriano e anche quelli del calendario di Sosigene.
Lasciando fuori Sant’Enrico. 13 Luglio.
Porto a caricare la batteria. E urlo e bestemmio come un cinghiale sardo.
Già che ci sono vado a comprare anche l’olio e il tizio si incazza con me perché non so se la Vespa è una due tempi o una quattro tempi. Se ti dico il cazzo di modello della Vespa, visto che vendi TU quell’olio di merda, mi saprai vendere l’olio giusto? E anche se così non fosse perché ti incazzi?
Entro in ufficio e scarico le mail. La prima mail è del mio commercialista che mi comunica il totale del saldo+acconto INPS da versare entro il 16 di luglio. Vado in bagno a vomitare.
Nausea pesante e reazioni allergiche. E’ poco meno del doppio di quanto avevo preventivato.
E non ridete, che dopo che il poker coi conti son diventato bravo.
Chiamo il mio commercialista circa 17 volte ma non mi risponde.
Piango. E attendo l’infarto.
Cerco un cilicio su ebay per soffrire ancora di più.
Poi cerco un contatto di un commercialista su facebook (god bless social networking) che confermi o smentisca i miei conti.
Lo trovo. Mi consola ma non troppo.
Quello dei commercialisti è un lavoro con troppe variabili. Tipo il poker.
Solo che è più difficile perché gli cambiano le regole ogni anno.
Richiamo il commercialista.
Sto testa di cazzo mi ribadisce la cifra.
Io lo inchiodo al telefono a suon di bestemmie e facciamo i conticini insieme.
Sto grandissima enorme testa di cazzo aveva saltato due fatture e sbagliato i conti.
Insomma la morale è che le cifre giuste erano le mie.
Tiro un sospiro di sollievo.
Ma il capolavoro deve ancora arrivare.
Recupero la batteria che trasudava elettricità da ogni poro.
Funziona tutto. Incredibile.
Costanza mi avverte, coi suoi tremendi messaggini che sembrano tanto amorosi ma in realtà ti stanno dando ordini, che devo passare a fare la spesa ricordandomi di NON comprare roba che vada in frigo.
Puttana eva, il frigo. E ricomincia la maledizione.
Entro al supermercato.
Faccio una spesa lampo. Tra le altre cose prendo una confezione da due “gran miscela” della coop. Caffé.
Caffé merdoso ma che se bevi caffelatte non conta. 3 euro e 25
Passo alla cassa. Coda infinita.
Bestemmio. Ma bestemmio proprio tanto.
Ho fretta.
Devo finire un lavoro con urgenza.
Miracolo, se ne apre un’altra.
Ma non c’è un cassiere. C’è un magazziniere prestato a cassiere.
Mi fa il conto.
Che mi sembra un po’ altino.
Pago.
Controllo lo scontrino.
Mi ha segnato il “gran miscela” due volte.
Glielo faccio notare.
Lui controlla.
Ha sbagliato.
Ma prima di ridarmi i soldi mi fa aspettare il conto di due persone.
Mi ridà i soldi.
Esco e scopro che mi ha ridato 3euro e 15.
Bestemmio e rientro.
Mi guarda dubbioso.
“Son sicuro che te gò dato 3 e 25”
Insisto.
Lui cede. E riconosce l’errore.
Per ridarmi i 10 centesimi mi fa aspettare altre due persone.
Apre la cassa.
E per farmi un dispetto mi dà il resto in pezzi da un centesimo.
Al che impazzisco.
Giuro impazzisco.
Mi avvicino a 5 cm dalla sua faccia
urlando dammi “10 centesimi in un pezzo unico”
Nel frattempo sento nel suo alito una punta di avvinazzamento.
E aggiungo “…imbriago del cazzo”.
Lui mi risponde “no son un cambiavalute”.
Boom.
La coda delle gente esplode in insulti.
Tutti che urlano e minacciano.
Minacciano me.
Un tizio mi urla “malà, curite”
“Te li dago mi 10 centesimi”
“No romper i coioni”
Boom.
Tra me e la cassa si è interposto un signore.
Alle spalle dell signore che mi tiene lontano dalla cassa,
il cassiere-magazziniere mi urla “te gà sentì? Non romper i coioni”
Boom
Il signore del “curite, malà” prende la via dell’uscita.
Mi guarda e mi urla “curite, mona”.
Lo inseguo correndo e gli tiro addosso una monetina da un euro.
Urlandogli “tieni pure il resto”.
Momento Alemao.
Lo becco giusto giusto sul collo.
Il signore torna verso di me
e io mi scaglio su di lui ma il tizio che prima era frapposto
tra me e la cassa mi tiene per la maniglia del mio zaino.
E io cado.
Boom
La storia finisce qui. Con me per terra.
Il signore che se ne va.
Il frapposto che aiuta a rialzarmi.
E la direzione che si scusa.
E il magazziniere pure.
E io che torno a casa.
E che non posso finire il lavoro.
Perché sta merda di frigorifero ha allagato mezza casa.
Il fornello invece funziona benissimo.
E sul fuoco c’è una tisana.
Sono alle prese con una nuova ricerca.
En passant vi lascio il link, compilate il questionario, fatemi un favore.
Link al questionario
Due giorni fa preparo una mail.
Voglio avvisare tutti i miei contatti che ho messo online il questionario.
Sono 340.
Cazzo, 340.
Faccio il simpatico, inizio scrivendo quello che scrivo di solito.
Che è una formula che mi piace:
“Se ricevi questa mail significa che in qualche modo ci conosciamo”.
Niente di più, niente di meno che dire ai tuoi contatti,
“hey per favore rispondi a un questionario se hai voglia e tempo”.
Parentesi.
Io subisco molto i lutti. Sono una persona tradizionalista, conservatrice, radicata e schiava delle proprie abitudini.
Se mi muore qualcuno attorno, la prendo male.
L’unico lutto per il quale ho sorriso, è la morte di questo blog.
Di come l’ho straziato e fatto appassire. Godo.
Chiusa parentesi.
Bene, mando 340 mail.
Posto il link su facebook.
Aggiorno gli status di skype e gtalk segnalando il questionario.
Le persone mi rispondono.
Mi rispondono in molti, circa una quarantina.
– uno su facebook mi scrive in privato dicendomi che lo devo pagare per tutto il tempo che ha perso a compilarlo.
Me l’ha scritto 5 minuti dopo aver comprato “spranga” in “guerra tra bande”.
– c’è chi mi scrive che le domande sulla politica/federalismo/stampa/televisione/dati anagrafici/reddito/consumi/turismo/blog/forum/newsletter/chat/facebook/troia/escort/Lavenerebianca/tecnologia/tempotrascorsosuinternet/mauriziaparadiso erano formulate male
– c’è chi mi scrive che sono uno stronzo. Che non mi faccio sentire da secoli se non per queste mail comunitarie.
La gente sta male. La gente ha la sindrome del “farsi sentire”.
– c’è chi mi scrive che il link non funziona, che non riesce a compilare il questionario, che gli si blocca a metà, che non apre la pagina
– c’è chi mi scrive che non avendo un account sui social network e avendo risposto NO alla domanda “hai un account sui social network?” si lamenta che il sistema l’ha sbattuto fuori. Strano.
– c’è chi mi scrive che è un questionario leghista perché ci sono domande sul Federalismo
40 risposte. Su 40, 39 si lamentano. 39 mi fanno notare che c’è qualcosa che non va.
Sono 15 anni che sono in rete.
E le conosco perfettamente le logiche.
Ma di solito era abituato a una proporzione di 1-10.
Su 10 persone, 9 mi spaccano il cazzo in modo totalmente gratuito. Una invece apprezza l’iniziativa.
La proporzione 1 a 40 per me è totalmente inedita.
Ah quell’unica mail recita così “Hey ciao, come stai? Che piacere risentirti! Sai che a settembre mi sposo?”
Ecco.
La verità è che la gente sta male.
A un certo punto in una domanda dedicata ai laureati, chiedo l’appartenenza alla disciplina.
Seguo dei parametri ISTAT. E lo scrivo: >>>>>> “PARAMETRI ISTAT”.
Nel senso che DEVO usare quei parametri.
Mi scrivono una mail: “Secondo me la domanda sul tipo di laurea è sbagliata. I parametri sono sbagliati“.
Amici, io non ho tutto sto gran periodo.
Ma se dipendesse da me io farei un questionario con un’unica domanda:

Se qualcuno credeva di aver visto Millionaire,
c’è un Pomini da mandare a memoria.
http://soulfood.blogspot.com/2009/01/laccendiamo.html
Maledetta quella volta che ho fatto un’eccezione al mio credo 2008/2009
di non mettere mai più piede in un cinema.
Mentre mi immergevo in una mattinata prelavorativa
massacrando due tavoli su Gioco Digitale
mi è arrivata questa mail di spam.
Che di solito io lo spam non me lo filo molto.
Ma questo.
Il mittente è questo portale: www.futurainternational.it
Carissimi amici del Salento,
stiamo in fase di elaborazione dell’ultimo numero di
Info-Salento 2009, cioè il numero natalizio in cui
troverete un sacco di articoli, comunicazioni, prelibatezze
sul Natale salentino. Con questa nostra rivista vogliamo
portare il Salento in tutto il mondo, ma soprattutto a
coloro che amano questa terra, oppure a coloro che la
vorrebbero quanto prima conoscere e, forse, adorare.
Coloro che vorrebbero approfittare delle pagine dei lettori
per fare a noi della redazione come anche a tutti i lettori
sparsi nel mondo delle comunicazioni, […..].
Se non sei ancora abbonato e vorresti conoscere le
modalità di adesione, oppure vorresti ricevere una copia
omaggio [….]. Oltre che le News sulla rivista puoi informarti su alcuni
avvenimenti del Salento sul nostro sito www.info-salento.it
Oggi p.es. vi è un articolo interessante sulla coppia
Romano Olindo e Rosa (delitto di Erba), che sono stati per
diversi anni assidui frequentatori di Lido Marini qui nel
Salento. Potete, inoltre, leggere sul sito una comunicazione
dell’onorevole Franco Narducci che riguarda alcune
novità per coloro che per anni e anni sono stati esposti
all’amianto in Italia ed in Svizzera. Tante altre notizie
le potrai spaginare sempre sul medesimo sito.
Buona giornata.
Salutoni
Ah, questo è il subject della mail:
Olindo e Rosa Romano per anni frequentatori Lido Marini nel Salento
Questa storia ha annoiato forse prima me che voi.
Quindi la faccio breve.
La lettera continua che la tizia si sta avvicinando alla data del dottorato.
Ha un appuntamento a casa del professore.
Rimane bloccata nella neve per 5 ore.
Arriva a casa del professore che è notte.
Si ferma lì a dormire.
L’appuntamento serviva per fornire le indicazioni bibliografiche necessarie per passare l’esame.
A un certo punto il professore fa “scusa un attimo” e va in bagno.
Solo che caga con la porta aperta.
E la tizia sente tutto.
Dottorato e merda.
Poi se ne va a casa e comincia a studiare.
Il professore le dà dei compitini da svolgere.
Lei li svolge e li spedisce al professore.
Il professore però a un certo punto sparisce.
Non risponde nemmeno al telefono.
Si fa vivo solo una volta, al telefono.
E la rassicura. Le dice di non preoccuparsi.
Che tanto la traccia dell’esame l’avrebbe scritta lui.
E le dice di prepararsi bene su un punto molto specifico.
E lei è rassicurata.
Però il professore non risponderà mai più al telefono.
Arriva il giorno dell’esame e ci sono 20 persone.
Lei è l’unica la cui formazione è coerente con il tema del dottorato.
Allora si siede sempre più tranquilla.
Arriva la traccia. Ma la traccia non c’entra nulla
con quanto lei ha studiato fino a ora.
Ma proprio nulla. Tutta un’altra cosa.
Allora capisce che qualcuno l’ha fregata di brutto.
Allora si alza.
E riconsegna il foglio in bianco.
E bestemmia tra sé e sé.
Esce, va in bagno e piange a dirotto.
Aspetta l’uscita del professore.
Chiede spiegazioni. Ma il professore fa finta di nulla.
E come tutte le persone deboli quando viene attaccata,
attacca di conseguenza.
E la taccia di totale incompetenza e ignoranza.
Allora lei se ne va.
Passa una settimana.
Ed è una mattina come un’altra
quando lei si sveglia
prende il treno
si dirige al parcheggio del dipartimento,
sì, il dipartimento che lei sognava.
Tira fuori una chiave e incide una svastica sulla portiera
dell’auto del suo professore.
Questa lettera finisce così.
Non l’ho riportata tutta
primo perché mi stavo annoiando
secondo perché non esiste nessuna lettera,
il protagonista di tutto questo sono io.
Il periodo che mi separa
dal giorno dell’esame si fonda
su ogni tipo di marchetta
possibile e immaginabile.
Una sorta di climax ascendente del vendere se stessi.
Partecipazione a convegni, produzione di paper,
lezioni gratuite, iscrizione all’Associazione
Nazionale degli esperti di Comportamento e Patologia
del seminarista arrapato.
Il tutto al fine di conquistare visibilità e fiducia
presso chi mi accompagnerà alla corte dell’esame.
All’epoca mi stavo specializzando
in “Varicocele o Priapismo, cos’è peggio?”
e non c’era occasione migliore che girare
un po’ l’Italia accanto a Little Blood e Marcel
per dare lustro alle mie ricerche.
Il primo appuntamento è una trasferta presso
un convegno nazionale. Espongo la mia ricerca.
Applausi. Festa.
Il tutto comincia però ad allarmarmi,
più che altro per una questione di costi,
non di performance.
Vitto, alloggio e viaggio mi derubano
di un due pezzi da cento. Niente male.
Il secondo appuntamento è a 700km da casa.
Little Blood viaggia in prima classe.
Io in seconda.
Ogni tanto passo a trovarlo così scrocco la presa di corrente
per il portatile.
Entro nel suo scompartimento e di fronte a lui
siede Valerio Evangelisti.
Nessuno nello scompartimento l’aveva riconosciuto.
Scambiamo quattro chiacchiere e lui mi fa il più classico
e sorridente degli in bocca al lupo.
La mia marchetta a 700km da casa
funziona oltre ogni aspettativa.
C’è parecchio entusiasmo attorno alla mia presentazione.
Ma è già l’ora di tornarsene a casa. In treno.
Ma in quel momento accade il classico colpo di culo inaspettato.
Due professori di “Fornicazione finalizzata alla procreazione”
si offrono di darmi un passaggio.
Insomma 500 km potrei farmeli comodamente in macchina.
Una bella Audi Station.
Il professor “Ci” e il professor “Elle”
sono in enorme ritardo. E noi non usciamo dalla coda
che ci immette al casello.
E loro sono in ritardo.
Il professor “Ci” comincia a correre come un pazzo
sfiorando più volte i 220 all’ora.
E corre.
Corre come non ho mai visto nessuno correre.
E’ in corsia di sorpasso quando un pazzo ci si pianta di fronte.
Una frenata che a distanza di anni sento ancora nelle orecchie.
Abbiamo sfiorato la morte.
Salvi.
“Ci” sospira, si fa il segno della croce.
“Elle” lo segue.
Il tempo passa e non siamo distanti dalla meta.
Sono quasi le sei pomeriggio.
Mi addormento.
Sto sognando la conferenza che ho appena tenuto.
E un ricercatore, davvero carino, che mi chiede il numero di telefono.
“…piena di grazia, il signore è con te”
Il ricercatore sembra pregare.
Eppure nel sogno non muove il labiale.
“….tu sei benedetta tra le donne…”
Il ricercatore mi ha solo chiesto il numero.
E se n’è andato.
“…benedetto il frutto del seno tuo…”
Apro gli occhi.
“Ci” e “Elle” stanno pregando.
Intonano tre Ave Maria.
Poi un salmo.
“Ci” recita il salmo.
“Elle” risponde col coro.
Terminano il salmo.
E chiudono con il Padre Nostro.
Non capisco.
Davvero non capisco.
Non ho il coraggio di chiedere.
Guardo solo il telefonino.
E mando un sms a Little Blood.
Mi risponde dopo pochi minuti.
“Non lo sapevi? Sono due dirigenti nazionali
di “Convulsione e Liposuzione“. Probabilmente stavano
recitando la preghiera del vespro”
Uno dei due sarebbe stato
nella commissione del mio dottorato.
Ora ero pronta anche
a indossare il cilicio.
[CONTINUA]