Turismo 2.0, i love terrones

Posted by admin | Terroni | venerdì 28 Novembre 2008 12:28

Mentre mi immergevo in una mattinata prelavorativa
massacrando due tavoli su Gioco Digitale
mi è arrivata questa mail di spam.
Che di solito io lo spam non me lo filo molto.
Ma questo.

Il mittente è questo portale: www.futurainternational.it

Carissimi amici del Salento,
stiamo in fase di elaborazione dell’ultimo numero di
Info-Salento 2009, cioè il numero natalizio in cui
troverete un sacco di articoli, comunicazioni, prelibatezze
sul Natale salentino. Con questa nostra rivista vogliamo
portare il Salento in tutto il mondo, ma soprattutto a
coloro che amano questa terra
, oppure a coloro che la
vorrebbero quanto prima conoscere e, forse, adorare.

Coloro che vorrebbero approfittare delle pagine dei lettori
per fare a noi della redazione come anche a tutti i lettori
sparsi nel mondo delle comunicazioni, […..].

Se non sei ancora abbonato e vorresti conoscere le
modalità di adesione, oppure vorresti ricevere una copia
omaggio [….]. Oltre che le News sulla rivista puoi informarti su alcuni
avvenimenti del Salento sul nostro sito www.info-salento.it

Oggi p.es. vi è un articolo interessante sulla coppia
Romano Olindo e Rosa (delitto di Erba), che sono stati per
diversi anni assidui frequentatori di Lido Marini qui nel
Salento.
Potete, inoltre, leggere sul sito una comunicazione
dell’onorevole Franco Narducci che riguarda alcune
novità per coloro che per anni e anni sono stati esposti
all’amianto in Italia ed in Svizzera. Tante altre notizie
le potrai spaginare sempre sul medesimo sito.

Buona giornata.
Salutoni

Ah, questo è il subject della mail:

Olindo e Rosa Romano per anni frequentatori Lido Marini nel Salento

Tranquilli, con me le donne non si annoiano mai

Posted by admin | Brodo | venerdì 21 Novembre 2008 00:17

dormire sul divano

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Incidere una svastica sulla carrozzeria di un’auto francese- Ultima Parte

Posted by admin | Brodo | lunedì 10 Novembre 2008 16:14

Questa storia ha annoiato forse prima me che voi.
Quindi la faccio breve.

La lettera continua che la tizia si sta avvicinando alla data del dottorato.
Ha un appuntamento a casa del professore.
Rimane bloccata nella neve per 5 ore.
Arriva a casa del professore che è notte.
Si ferma lì a dormire.

L’appuntamento serviva per fornire le indicazioni bibliografiche necessarie per passare l’esame.
A un certo punto il professore fa “scusa un attimo” e va in bagno.

Solo che caga con la porta aperta.
E la tizia sente tutto.
Dottorato e merda.

Poi se ne va a casa e comincia a studiare.
Il professore le dà dei compitini da svolgere.
Lei li svolge e li spedisce al professore.

Il professore però a un certo punto sparisce.
Non risponde nemmeno al telefono.
Si fa vivo solo una volta, al telefono.
E la rassicura. Le dice di non preoccuparsi.
Che tanto la traccia dell’esame l’avrebbe scritta lui.

E le dice di prepararsi bene su un punto molto specifico.
E lei è rassicurata.

Però il professore non risponderà mai più al telefono.

Arriva il giorno dell’esame e ci sono 20 persone.
Lei è l’unica la cui formazione è coerente con il tema del dottorato.
Allora si siede sempre più tranquilla.

Arriva la traccia. Ma la traccia non c’entra nulla
con quanto lei ha studiato fino a ora.
Ma proprio nulla. Tutta un’altra cosa.
Allora capisce che qualcuno l’ha fregata di brutto.

Allora si alza.
E riconsegna il foglio in bianco.
E bestemmia tra sé e sé.
Esce, va in bagno e piange a dirotto.

Aspetta l’uscita del professore.
Chiede spiegazioni. Ma il professore fa finta di nulla.
E come tutte le persone deboli quando viene attaccata,
attacca di conseguenza.
E la taccia di totale incompetenza e ignoranza.

Allora lei se ne va.

Passa una settimana.

Ed è una mattina come un’altra
quando lei si sveglia
prende il treno
si dirige al parcheggio del dipartimento,
sì, il dipartimento che lei sognava.

Tira fuori una chiave e incide una svastica sulla portiera
dell’auto del suo professore.

Questa lettera finisce così.
Non l’ho riportata tutta
primo perché mi stavo annoiando
secondo perché non esiste nessuna lettera,
il protagonista di tutto questo sono io.

Incidere una svastica sulla carrozzeria di un’auto francese- Parte 2

Posted by admin | Brodo | giovedì 6 Novembre 2008 16:46

Il periodo che mi separa
dal giorno dell’esame si fonda
su ogni tipo di marchetta
possibile e immaginabile.

Una sorta di climax ascendente del vendere se stessi.

Partecipazione a convegni, produzione di paper,
lezioni gratuite, iscrizione all’Associazione
Nazionale degli esperti di Comportamento e Patologia
del seminarista arrapato.

Il tutto al fine di conquistare visibilità e fiducia
presso chi mi accompagnerà alla corte dell’esame.

All’epoca mi stavo specializzando
in “Varicocele o Priapismo, cos’è peggio?”
e non c’era occasione migliore che girare
un po’ l’Italia accanto a Little Blood e Marcel
per dare lustro alle mie ricerche.

Il primo appuntamento è una trasferta presso
un convegno nazionale. Espongo la mia ricerca.
Applausi. Festa.

Il tutto comincia però ad allarmarmi,
più che altro per una questione di costi,
non di performance.
Vitto, alloggio e viaggio mi derubano
di un due pezzi da cento. Niente male.

Il secondo appuntamento è a 700km da casa.
Little Blood viaggia in prima classe.
Io in seconda.
Ogni tanto passo a trovarlo così scrocco la presa di corrente
per il portatile.
Entro nel suo scompartimento e di fronte a lui
siede Valerio Evangelisti.

Nessuno nello scompartimento l’aveva riconosciuto.
Scambiamo quattro chiacchiere e lui mi fa il più classico
e sorridente degli in bocca al lupo.

La mia marchetta a 700km da casa
funziona oltre ogni aspettativa.
C’è parecchio entusiasmo attorno alla mia presentazione.

Ma è già l’ora di tornarsene a casa. In treno.
Ma in quel momento accade il classico colpo di culo inaspettato.
Due professori di “Fornicazione finalizzata alla procreazione”
si offrono di darmi un passaggio.
Insomma 500 km potrei farmeli comodamente in macchina.
Una bella Audi Station.

Il professor “Ci” e il professor “Elle”
sono in enorme ritardo. E noi non usciamo dalla coda
che ci immette al casello.
E loro sono in ritardo.

Il professor “Ci” comincia a correre come un pazzo
sfiorando più volte i 220 all’ora.
E corre.
Corre come non ho mai visto nessuno correre.
E’ in corsia di sorpasso quando un pazzo ci si pianta di fronte.
Una frenata che a distanza di anni sento ancora nelle orecchie.
Abbiamo sfiorato la morte.
Salvi.

“Ci” sospira, si fa il segno della croce.
“Elle” lo segue.

Il tempo passa e non siamo distanti dalla meta.
Sono quasi le sei pomeriggio.
Mi addormento.
Sto sognando la conferenza che ho appena tenuto.
E un ricercatore, davvero carino, che mi chiede il numero di telefono.

“…piena di grazia, il signore è con te”

Il ricercatore sembra pregare.
Eppure nel sogno non muove il labiale.

“….tu sei benedetta tra le donne…”

Il ricercatore mi ha solo chiesto il numero.
E se n’è andato.

“…benedetto il frutto del seno tuo…”

Apro gli occhi.
“Ci” e “Elle” stanno pregando.
Intonano tre Ave Maria.
Poi un salmo.
“Ci” recita il salmo.
“Elle” risponde col coro.

Terminano il salmo.
E chiudono con il Padre Nostro.

Non capisco.
Davvero non capisco.
Non ho il coraggio di chiedere.
Guardo solo il telefonino.
E mando un sms a Little Blood.

Mi risponde dopo pochi minuti.

“Non lo sapevi? Sono due dirigenti nazionali
di “Convulsione e Liposuzione“. Probabilmente stavano
recitando la preghiera del vespro”

Uno dei due sarebbe stato
nella commissione del mio dottorato.

Ora ero pronta anche
a indossare il cilicio.

[CONTINUA]