Melita Toniolo vs Humberto Maturana
Forse rischio a fare questo post.
Boh.
Tendenzialmente me ne sbatto.
Se volete farmi un torto.
Se volete generarmi del fastidio gratuito.
Non avete che da incontrarmi per strada e pronunciare la parola: “reality“.
Ne ho il cazzo pieno. Davvero.
E questa è l’ultima definitiva volta che entro nell’argomento per poi uscirne per sempre.
Stamattina faccio il solito giro per i vari blog e testate, la solita rassegna stampa quotidiana.
Incappo nello scoop dei nomi del Grande Fratello 7.
Incappo in Melita Toniolo.
L’attuale partner di Luca Dorigo (sempre sia lodato).
Incappo nelle solite critiche supponenti.
a) “Il Grande Fratello” non è rappresentativo perchè l’anno scorso avevano tutte le tette rifatte.
b) “Il Grande Fratello” non è rappresentativo perchè sono tutti che vengono dal mondo dello spettacolo, magari quello di provincia o addirittura comunale
c) “Il Grande Fratello” è fatto dalle solite aspiranti veline e aspiranti tronisti
Solo per questo torno sull’argomento.
Per tentare di spiegare come funziona il meccanismo.
Per quel poco so, per quel poco che l’ho vissuto.
Capolo n°1
Perchè ci sono così tanti residui di agenzie al Grande Fratello o comunque gente che con lo spettacolo ha qualcosa a che fare?
Perchè è ovvio. Perchè ai casting, ai provini, i primi ad accorrere sono i giovani con un’agenzia alle spalle.
Perchè è il loro mestiere.
Perchè hanno come obiettivo nella vita quello di emergere nel mondo dello spettacolo.
Perchè l’ “agenzia” controlla sia il centro (Costantino? Simona Ventura?), sia la periferia (le varie Miss Selvazzano o il Premio Villotta di Chions)
Capitolo n°2
Perchè c’è così poca gente “normale” al Grande Fratello?
Perchè la gente “normale” il Grande Fratello lo guarda.
Vi racconto un aneddoto.
TvDiari aveva 108 concorrenti. Un numero enorme. Televisivamente enorme.
108 concorrenti significa un lavoro di casting mostruoso.
L’obiettivo di TvDiari era scovare il quotidiano di chiunque, ripeto: chiunque, avesse qualcosa da dire.
Il primo passo fu quello dei manifesti in giro per la città.
Poi il passaparola.
Poi battere le università, le scuole, le palestre, i luoghi di lavoro maggiormente frequentati.
Ocio che 108 è un buon campione.
Morale? Zero.
Nessuno dico nessuno che dicesse “ok sperimentiamo”.
Magari il casting lo facevano, ma poi erano loro stessi a rinunciare.
Altro aneddoto.
Ho conosciuto un sacco di gente con TvDiari.
Una volta ho conosciuto un ragazzo di Milano.
Giovane.
Estremamente intelligente, con gusti intellettuali molto maturi per la sua età.
Innamorato, ma non aveva il coraggio di confessare il proprio amore per timore.
Timore che la fanciulla lo mandasse a cagare.
Gli do un consiglio.
“Ok, manda una mail a TvDiari. Partecipa. E parli di questo. Lascia una testimonianza dal sapore romantico”
Viene contattato dalla redazione.
Ma rinuncia.
Ha paura.
Paura di abbattere la soglia che separa lo spettatore dall’attore.
Poi si è aperto un blog. E ha rimediato così.
Capitolo n°3
Perchè un mio amico che è un muratore ha fatto i provini e non l’hanno preso?
Perchè il tuo amico muratore ha fatto il provino immaginandosi
già su un tavolino di una discoteca a ballare. Mentre 20 donzelle
gli chiedono l’autografo.
Perchè il tuo amico è identico in tutto e per tutto all’aspirante tronista,
ha gli stessi sogni e le stesse velleità, con in più la frustrazione
di non averli vissuti e di non viverli mai.
E sappi caro ingegnere o caro architetto che la stessa cosa vale anche per te.
Capitolo n°4
Chi si lamenta delle aspiranti veline o degli aspiranti tronisti,
lo fa parlando sempre di “altro da sé”. Un mondo che schifa, schiacciato da quintali di merda,
di dinamiche orrende come i pompini sotto la scrivania, finzione, puttane, nani e ballerine.
E’ vero.
Non lo discuto. Esiste quindi è.
Ma non è sempre così.
C’è una componente che in molti tendono a sottovalutare ed è la componente del pubblico.
Perverso, morboso, pronto a identificare l’ “attore” come una non-persona, un non-essere
solo perchè essere televisivo.
Pronto a riconoscere la stupidità di un essere femminile solo perchè inserita in un proscenio.
Stupidità vs Umanità. Dove lo scontro è già perso in partenza.
Sappiate che un reality stipula un tacito contratto con voi.
Tanto quando il reality si serve di un olio del meccanismo interno (puttane, nani e ballerine),
così il reality ha bisogno di un olio del meccanismo esterno. E siete voi.
Voi che agite secondo la legge delle tre “i”:
– immedesimazione
– identificazione
– innamoramento
Oppure voi che agite secondo la legge delle “r”:
– rifiuto
– rigurgito
– radical chic (sono quelli che si alternano a dire “che figata i reality” oppure “che merda i reality” dipende da cosa, in quella particolare annata, genera più hype in assoluto)
Il reality è un “sistema”. Un sistema autopoietico, per la precisione.
Che mantiene, espande e riproduce la propria organizzazione.
Non crediate di esserne immuni.
Non crediate di non venirne contagiati perchè vi nascondete dietro la vostra supponenza.
C’è bisogno anche di voi, accomodatevi.
E come tutti i sistemi autopoietici,
come il corpo umano per esempio,
c’è un solo modo per fermarlo.
Non guardarlo?
No, non avete capito un cazzo.
La risposta giusta è “morire“.
E lo ribadisco per l’ultima volta.
Accompagna questo post la lettura di Die Wirtschaft der Gesellschaft di Niklas Luhmann
Hai visto che casino ha combinato Jade? Ieri sera era fuori di lei, una scimmia isterica, una vera alpha-bitch con la sua muta di cagne al seguito, pazzesco.
Il CBB ha causato un’incidente diplomatico con il governo indiano, Gordon Brown era in serio imbarazzo. Alla faccia dello show che non dovrebbe aver niente a che fare con la vita reale.
R.
ho seguito tutto, allucinante.
ho seguito anche i resoconti dei tabloid
che parlano di disordini in India 🙂
e’ incredibile come una delle gag
più riuscita di Little Britain sia
proprio la presa per il culo dell’indiana
a FatFighters!
Jade ha fatto la stessa identica cosa!!!
Secondo me nemmeno la morte riuscirebbe a fermarlo.
Forse farebbe interromperere la trasmissione, chiuderebbe un’edizione, ma non fermerebbe tutto il mondo dei reality.
Anzi, a lungo andare gli darebbe ancora più forza!
oramai si strumentalizza tutto, non ci sono più limiti.
Sei un genio, non mi ero accorto dell’analogia con Little Britain. Grande Enrico
la morte è la fine di un reality, o meglio di uno spettatore.
ma l’inizio di tutti gli altri.
No?
ti chiamero’: l’analizzatore. 🙂
è vero. la morte può essere una fine e un inizio.
Ma sicuramente sarà una purga
e ci farà tanto bene.
Al reality, agli aspiranti tronisti, al pubblico.
hai letto “Acido solforico” di Amélie Nothomb?
scopro la settimana scorsa che tvdiari era un reality, andando a ritroso nei tuoi post sul tuo vecchio blog. Buffo. Il fatto che hai cambiato nome al tuo blog per non restare prigioniero di un immagine ha reso quell’immagine ancor piu’ interessante. edtv. le sigle portano con se il fascino dell’occulto e stimolano la voglia di entrarci dentro. enricoditvdiari. ditvdiari poteva essere il tuo cognome. non mi ero mai sufficientemente interessato a sapere da dove veniva fuori. edtv sa piu’ di: chi mi conosce lo sa.
senza polemica,
michele
Sì, Acido Solforico l’ho letto.
E mi è piaciuto parecchio.
Più che altro per l’atmosfera, e non per la morale.
Immagini evocate spaventose e molto ben rese.
Michele hai dato un’interpretazione perfetta 🙂
Il cambio di dominio aveva proprio l’unica intenzione
di staccare un post-fisso che aveva fatto il proprio tempo
da tempo.
let’s talk about cravings…
-… fish&chips
-..what?
-fish&chips!
-…?
-FISH AND CHIPS!
-…ok, curry
“E questa è l’ultima definitiva volta che entro nell’argomento per poi uscirne per sempre”
secondo me lo ritiri fuori il discorso reality prima o poi, e’ piu’ forte di te 😉
Da vedere fino in fondo.
Potenza di YouTube
villotta di chions?
mah… potevi volare più alto con la toponomastica.
io avrei buttato un basedo o top del top un rondover di porcia…
palse e frattina restano invece materia per pochi eletti…
E’ che Villotta di Chions mi è rimasto
impresso perchè sono stato al Matinée.
Effettivamente “Rondover di Porcia”
è quasi Dadaismo…
Potenza della scienza sociale 🙂
io sono gelosa di Little Britain. Sappilo.
che mi dici, enrico, noi di bora.la dobbiamo tifare per Mirela?
ma sai che stavo per scrivere un post
su bora.la su sta cosa. Ma poi ho mollato il colpo.
Ieri sera Mirela l’hanno chiamata
– “ragazza di origini serbe”
– “ragazza slovena”
– “mirela: una ragazza che viene dalla ex-jugoslavia”
tristess…
http://www.youtube.com/watch?v=CApKjWWiVp4
ieri ho scoperto che Melita e’ la ex di un mio collega…i cerchi si chiudono sempre.
dato che tu sei pazzo, non ti dispiacerà se ti linko sul mio blog, veeerooo? grazie ciao
adoro little britain. ho visto tutte le puntate! stavo proprio pensando di postare qualcosa. adoro vikki pollard, ma non c’e’ molto su youtube.
sono assolutamente eccezionali!
E se metto ‘luhmann’ nella ricerca blog di Google italiana quale nome poteva venire fuori? Avrei dovuto pensarci da me…
Bref,
io il GF lo guardo ancora (Raniero e Mirela the best). Dopo aver imperversato sul forum di discussione dell’Isola (tipicamente, in difesa di una causa persa: Raffaello Balzo) ero pronto a sperimentare un forum Mediaset per verificare le differenze di gestione e, sorpresa, non c’è forum ufficiale (o almeno non l’ho trovato). Da notare che gran parte dei postatori del forum dell’Isola erano fanatici berlusconiani che postavano solo per spirito di partito contro il programma. Ma sappiamo come vanno queste cose in Italia.
Continuo a esplorare Luhmann (arrivato quasi in fondo a Teoria della Società: incredibile come l’aggiunta di un professore leccese renda tutto più chiaro…). Scoperte recenti: il filosofo tedesco Peter Sloterdijk (Il Mondo dentro il Capitale, e che ha scritto un notevole saggio su Luhmann); il drammaturgo e scrittore inglese Michael Frayn (Rumori fuori scena), che ha recentemente pubblicato un tomone filosofico intitolato The Human Touch; e il fenomenale saggio ‘Mediated’ dell’antropologo americano Thomas De Zengotita, un’erudizione e una intelligenza profondissima dissimulata da uno stile pop divertentissimo.
E poi ho letto tutto Tommaso Labranca.
Tu piuttosto l’hai letto Walter Siti?
E dimenticavo, finalmente ho affrontato sul serio i Manga.
Mi sei mancato, ich schwore!
Chapeau, maestro.
Se ho cominciato a “leggere” i reality in modo diverso lo devo a te. Chiedo venia se sono “sparito”.
La mia posizione sul Grande Fratello è più una posa che altro.
Figurati.
Nel week end mi sono concentrato sulla provenienza geografica
di tutta la storia dei concorrenti e ho scoperto delle cose molto interessanti. Come per esempio le regioni italiane prive di rappresentazione, o la diversità di distribuzione geografica dei partecipanti stranieri individuando alcune logiche non male.
Che quando l’agenda setting chiama, il Grande Fratello risponde. A modo suo. Euroregione? Ecco Mirela. Far-east? Ecco Man-lo, una man-lo cino-manga, che rispetto il più grande dei luoghi comuni orientali…”cinesi e giapponesi? non li so distinguere”.
Vuoi l’investitore russo che saccheggia di shopping milano coi saldi? Ecco l’integrata Dania.
Hai notato che il Friuli Venezia Giulia non ha mai prodotto un concorrente? Unica regione insieme alla Valle d’Aosta.
E l’unica volta che l’ha mandato, l’ha vinto con Sala della Pupa.
Letture:
Luhmann come al solito lo prendo trasversalmente (leggo luhmaniani e non luhmann). Sto provando Economia della Società ma non ne vengo fuori. Spero che De Giorgi mi dia un mano 😉
Rumori fuori scena – segnato
Peter Sloterdijk – segnato
Mediated – segnato e prossimo all’acquisto
Io ci ho dato di Wu Ming in questo periodo.
Mi mancava e ho rimediato. Meraviglioso.
Adesso vorrei passare a Babel. Ma mi spulcio prima i tuoi consigli.
E nel nome di Sasha: benvenuto!
Nooooo, macchè maestro, io sono San Giovanni Battista e tu – vabbe’, lasciamo perdere.
Raffaello Balzo all’Isola dei Famosi era friulano (a un anno sepolto sotto le macerie del terremoto): conta?
Piuttosto, Veit Heinichen?
Mi sono letto i suoi romanzi su Trieste e poi ho persino visto uno sceneggiato tedesco sul suo Commissario Proteo Laurenti – da triestino che me ne dici?
Comunque Rumori fuori scena, di Frayn, è una purissima farsa ed uno dei capolavori del teatro degli ultimi trent’anni. Ma è da vedere, non da leggere. Trova il romanzo ‘A testa bassa’ (Einaudi) e lo amerai.
Mediated è un vero capolavoro, forse il miglior libro che io abbia mai letto su questa sfuggente condizione post-moderna ed un ritratto affascinante degli Usa d’oggi. O se no lo puoi leggere come un romanzo, quasi. Filosofia senza note e bibliografia e solo qualche grosso nome alla fine – ma l’ho già riletto due volte.
Continuo a esplorare questo ambiente: ma sei meglio di Tommaso Labranca! Lo sapevo ma sei pure migliorato!
Eddai, dimmi la prossima volta che vai a Milano che ci si vede!
ancora disponibile ad organizzare il barcamp ?? vai sul mio blog e rispondimi via email ke ne parliamo in privato
Che dire di Casotto, frazione di Tarzo?
Ma la melita, sta antipatica solo a me? sono l’unica vedrana invidiosa qua dentro?
cuz we both thought,that love last foreve. Martino Heino.
oh lord my baby your driving me craz. Andreas Tennyson.
Bel post, grazie mille, viva Melita!