Dear Sprout,

Posted by admin | Brodo | lunedì 31 Dicembre 2007 17:46

Sarà un bel capodanno.

Prenderemo la macchina. Fino a casa mia.

Dovrai riempirla tu con le cose per la cena. Perché io non sono capace.
Lo sai che non puoi lasciare che io organizzi nulla.
E allora fai tu, io guido.

Anna ci aspetta. Il cenone è a casa sua. Anzi a casa di Gigi. Il suo fidanzato.
Io non l’ho mai conosciuto.
Tu mi hai detto che è simpatico.

Siamo in pochi. Tipo in sei, anzi sette se contiamo il Cincillà della figlia di Gigi.
Verrà anche Matteo.
Che si è aggregato all’improvviso.
Che lavora per la Lega ma la sua tipa è rumena.
E che se lo sanno quelli della Lega sono cazzi.

Arriveremo a casa mia e tu ti incazzerai perché ho lasciato
il tuo biglietto di Natale sulla tavola accanto alle briciole e ai canditi di un Balocco consumato.
Mi dirai che sono uno stronzo.
Proverò a difendermi mentre rifai il letto. Perché il letto lo rifai sempre tu. Che io la trovo una cosa inutile.
Sono distratto, scusa.
“Scusa un cazzo”.

Anna preparerà una cena di pesce. Giuro, sarà l’ultima volta che mangerò pesce o carne. Che poi riprenderò con le proteine vegetali. E ricomincerò a cagare soia.

E Jean-Philippe? Ci sarà anche lui. Perché il bilinguismo ormai è parte integrante delle nostre vite.
E quando farò le mie gag in italiano qualcuno dovrà tradurle in francese.
Credo sia ancora scosso dall’altro giorno, in aereoporto.
Che dopo cinque minuti che era montato in macchina gli ho chiesto cosa ne pensa di Michel Houllebecq.
Che per quanto sia un cinico fascistello, beh a me piace.

E dopo cena ascolteremo la musica dal portatile.
Tenterò di spiegare a tutti che per ballare Notorius dei Duran non ci si può agitare troppo.
Basta inarcare la schiena, tenere larghi i gomiti e ogni tanto alzare le braccia.
Perché così si ballava negli anni ’80.

Brindisi. Buon anno. Ma non sarete affatto in pace a sapermi con una bottiglia di Millesimato in mano. Io non so stappare le bottiglie.
“Tanto il vino bianco non macchia”.

E Trieste verrà sepolta dai botti. “Trieste è terrona”.

Poi basta. Poi a casa. Che saremo stanchi e tutto si può perdere tranne la Marcia di Radetzky.
Forse si farà all’amore.
O forse ci addormenteremo solamente.

Che domani si va a Lubiana.

Sarà un bel capodanno, il capodanno del 2006.

L’unico modo per resistere agli auguri via sms…

Posted by admin | Brodo | martedì 25 Dicembre 2007 12:00

Numero di telefono di Evelina Manna, post per Agostino Saccà

Posted by admin | Brodo | giovedì 20 Dicembre 2007 18:32

http://espresso.repubblica.it/multimedia/1471644?flv=true

P: gli puoi fare una chiamata? La Elena Russo; e poi la Evelina Manna. Non centro niente io, è una cosa … diciamo … di…
S: chi mi dà il numero?
P: Evelina Manna … io non c’è l’ho …
S: chiamo ..
P: no, guarda su Internet ..

Signori miei, ecco a voi il web2.0.

Nuovi media per vecchie usanze.
Fantastico!

Domani al Mittelcamp: Bogdan Tanjevi?

Posted by admin | Brodo | giovedì 20 Dicembre 2007 18:06

Non so se rendo.
Boscia Tanjevic.
In diretta telefonica.
Con noi.
Ore 16 e 30.

Al Mittelcamp.

Se c’è qualcuno ufficialmente autorizzato a parlare di confini-non-confini,
beh questo è
Boscia Tanjevic.

Sono emozionato.

MittelCamp: -4 giorni (crosspost con Bora.La)

Posted by admin | Brodo | lunedì 17 Dicembre 2007 15:54

Mancano 4 giorni a quello che è il BarCamp natalizio per eccellenza.
Bora.La, la rivista più trendy dell’Euroregione, in collaborazione con SWG.it
organizzo l’evento a cui non devi mancare.

  • Sei andato a mangiare carne in Slovenia esclamando “eh qua sì si mangia bene e non si paga un cazzo”?
  • Sei per caso di Treviso e siccome sei stanco di prenderti pallottole dai friulani, hai deciso di andare a funghi in Slovenia e poi sei stato beccato sul confine e stai ancora pagando la multa a rate?
  • Sei di quelli che “ocio che oltre il confine devi tenere sempre i fari accesi altrimenti ti arrestano”?
  • Oppure fai parte di quelli “ciò me son distruto al Gavioli, j’ero impastà e tiravo la boca”?
  • Sei di quelli che passeggiano per le via di Lubiana cercando Plecnik e H&M nell’arco di un pomeriggio?
  • O molto semplicemente non sei mai stato a Trieste o in Slovenia. E credi ancora che questo meraviglioso golfo sia “Near Venice”…

Bene. Allora il MittelCamp è proprio per te.

Si comincia venerdì 21, alle ore 16.30. All’Etnoblog.
Aprono le danze:
Paolo Rumiz in un tete a tete con Valerio Fiandra
– la meravigliosa Katja Vuk?evi? di Valicon, con un intervento sui blog sloveni
– Jani Sever di Vest.Si
– il Glocal Blogger per eccellenza Enrico Maria Milic
– Julius Franzot
– Da Radio Onde Furlane e da Radio Capodistria, Mauro “Canaj” Missana
Georg Holzer a portarci un po’ di neve da Klagenfurt

….e molti altri ancora. Per vedere l’elenco dei partecipanti basta fare un salto sul wiki dedicato all’evento.

Alle 21 e 30 ci si sposta al Tetris.
Per ballare.
Per bere un po’.
Per raccontarcela.

Il buon Andrea Rodriguez sta organizzando una sessione notturna electro-balcanica.

E cosa ovvia, scontata e quasi non occore ricordarlo ma non si sa mai, che non puoi mancare.

MittelCamp, l’unico BarCamp a parlare sei lingue

Tabù Sociali

Posted by admin | Brodo | giovedì 13 Dicembre 2007 20:13

Un paio di giorni fa sorridevo.
Mi gustavo gli aggiornamenti delle testate online
sui picchetti di fronte ai caselli
sulle code ai distributori
sull’esodo dei triestini a far benzina in Slovenia.

Sorridevo perché c’erano tutti gli ingredienti giusti
per l’inizio della tanto sospirata guerra civile.

Sorridevo all’idea di questo meraviglioso Giacobinismo Autostradale.
Provenendo da una lunga dinastia di autotrasportatori, poi, mi sono sentito parte integrante
della rivoluzione.

El Tir unido, jamas serà vencido.
Ero solo un po’ preoccupato per il MittelCamp,
se la rivoluzione avesse bloccato l’evento ci sarei rimasto davvero male.
Ma alla fine l’avrei accettato: è per una buona causa!

Ero anche un po’ preoccupato per il MIB.
O forse non ero così preoccupato, non so.

Oggi non uso il blog come al solito. Come terreno di conflitto.
Lo uso per condividere il mio tabù per eccellenza.

Insomma, domani ho lezione al MIB.
Il MIB è una cosa seria.
Capiamoci: non è il solito master milanese dove ti insegnano come diventare una vera Donna Burda.
Qui si fanno le cose serie.

Quando mi hanno comunicato che avrei fatto lezione insieme ad Alex
ero tutto felice. Avrei fatto il solito show di un paio d’ore a braccio.

Un mese fa continuavo a ripetermi “MIB”, “MIB”.
Come i gatti di Matrix. E’ come se non riuscissi a vedere qualcosa che in realtà era sotto ai miei occhi.
Poi mi illumino: “cazzo vuol dire MIB?”.

Google > “MIB acronimo” > Search > “Master of International Business”

Mhh, immaginavo.
Ma è quell’ “International” che mi puzza.
Vuoi vedere che?

Skype > Contacts > Alex Kornfeind

“Alex ciao, ti disturbo?”
“No, figurati, dimmi pure”
“Senti sto preparando le lezione del 14, mi focalizzo sull’orientamento al consumo?” (la prendo larghissima n.d.r.)
“Sì certo…in particolare sui risultati che hai ottenuto sugli acquisti online”
“Senti ma…la lezione è in italiano?”
“No”
“In inglese?”
“Of course”

Sto male. Male dentro.
Se c’è un tabù insormontabile di questi tempi è proprio l’inglese.
Cazzo, non sei socialmente accettato. C’è poco da fare.
Capite? Non è nemmeno una di quelle che cose di cui bullarsi
del tipo “l’inglese è out“.
No. Edipo all’inglese gli fa un sega. Tabù totale.
Io non so l’inglese. Non lo so proprio.
Capisco. Leggo. Ma non lo parlo.

Ma tutto ha un inizio.
Tutto comincia dalla terza media.
A Ponte di Piave c’erano le classi di francese e di inglese.
Ero stato sorteggiato per la classe di inglese. Sezione C.

Pochi giorni dopo inizia la scuola. E io sono in sezione B.
Francese.

Mia madre me la raccontò così: “alla seconda riunione per l’assegnazione
delle classi c’era la madre di un ragazzo malato gravemente di cuore.
Deve andarsi a operare di cuore in America e deve necessariamente capitare nella classe di inglese

Momento Julian Ross. Mambo Football Team.

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Quindi ha chiesto a me. Io ho accettato. Tanto occasioni per imparare l’inglese ne avrai…”.
Credeghe.

E’ incredibile. Nella vita quando qualcuno ti esprime fiducia, ha in realtà l’unico fine di incularti.
Soprattutto se si tratta di genitori-figli.

Fatto sta che non ho mai imparato l’inglese.
Nonostante un corso di 12 ore a Ormelle. Anno Domini 1993.
E dopo le medie non ho più visto Julian Ross.
Sparito. Completamente sparito.
Morto? Attacco cardiaco?
No.
La vita è meravigliosa perché riserva delle sorprese che vanno davvero oltre il paradossale.

Le uniche frasi che pronuncio e scrivo correttamente sono:
– Fucking donkey, i folded AQs
– Second Nut Flush Draw
– Double Belly Buster
– Floorman!!!
– Vallet!!! (anche se mi sa che “Vallet” è francese”)

Il mio inglese pokeristico è perfetto.

E indovina un po’ dove becco Julian Ross?
Nova Gorica. Casinò Perla. A un torneo 50 + 10 quest’estate.

Tutto torna. Impressionante.
Io lo credo morto e lui si fa il tavolo finale al Perla.
Io sono un emarginato e lui sorride e dialoga con il suo compagno di tavolo anglosassone.

Io domani ho sei ore di lezione in inglese. E lui raisa da cut-off 3x il big blind.

Nella vita le cose indispensabili sono:
– un paio di occhiali neri per non vedere
– un walkman per non sentire
– ma soprattutto un forte senso della delega, chiamato anche Piano B

Domani, le sei ore di lezione se le fa tutte Enrico Maria Milic.
Lui l’inglese lo sa.
Ci andrò anch’io. Perché la lezione l’ho preparata io.

Modalità José Louis Moreno.

Roma in cinque atti

Posted by admin | Brodo | lunedì 10 Dicembre 2007 18:06

Sabato volevo annà al FamilyDay
ma porcoddio sono single
“*
*Scritta su un muro. Quartiere Pigneto, Roma

ATTO PRIMO – BO FROST
Parto da Treviso. Direzione Roma.
L’aeroporto Canova brilla a nuovo.

Sono l’ultimo della coda del Check-In.
L’aereo è quasi interamente occupato da venditrici romane della Bo-Frost.
Erano a una convention a Treviso.
Tengono strette in mano un ricettario dal titolo “L’ho scongelato io“.
Sono tutte signore di mezza età.
Truzze. Look da pubblico femminile di Uomini e Donne.
Sono in viaggio per conto di SWG e quindi qualche numero lo sparo subito in partenza:
– il 60% di queste donne ha il labbro rifatto
– il 40% ha subìto un intervento allo zigomo
– almeno il 30% ha il naso rifatto
Vi assicuro è impressionante.
L’abbassamento della soglia sociale di accesso al lifting sta generando dei mostri.

ATTO SECONDO – ACCOMMODATION
Andare in trasferta a Roma per lavoro significa anche recupare vecchi amici.
Che non vedi da tempo.
Subito si innesca una modalità “Fogolàr Furlan” o “Triestini nel mondo“.
Ti trattano come un emigrante.
Feste, cene, mercato rionale, osteria tipica, foto e ricordi.
Figo, certo.
Ma questo mi ha impedito una nottata al “Clubbino” dei Parioli o al “Liegi Nuts”.
Rimedierò.

ATTO TERZO – CONTINGENZA
Sono giorni interi che sono nervoso.
Costantemente di pessimo umore.
Quello che scriverò nel quarto atto
è il prodotto di un pianto isterico e rabbioso sulle note
di “Destinazione Paradiso” cantata da Laura Pausini Live a San Siro.

Il primo stronzo che storce il naso
si consoli con qualche blog indie-radical chic. Ce ne sono tanti.

ATTO QUARTO – LA MANIPOLAZIONE
Entro alla Fiera della Piccola e Media Editoria.
Palazzo dei Congressi dell’Eur. Meraviglioso.

Campi sterminati di libri. Dalle guide ai rifugi di montagna alla Saga degli Illuminati.
Mi fermo a leggere alcune favole illustrate.
Vi segnalo “Olivia salva il circo” di Ian Falconer. Stupenda.

Entro nello spazio blog di Splinder per dare credito al mio cognome
e assolvere la Marchetta.

Io introduco il dibattito. E lancio la palla ai politici presenti.
Paolo Guzzanti non c’è.
C’è la Meloni ma arriva a dibattito iniziato.
C’è Adinolfi.
Ci sono due moderatori, uno di AN, uno del Partito Democratico.

I coglioni cominciano a girarmi esattamente 20 minuti dopo che ho terminato l’intervento.
L’ultimo parte del mio paper riguarda le donne.
La parte dedicata al “genere” e soprattutto al “conflitto di genere” dentro a Diario Aperto,
io ed Enrico l’abbiamo ampliato molto.
Siamo entrambi convinti che buona parte del web che sarà
avrà una fortissima connotazione di genere, appunto.

Facevo un riflessione piuttosto approfondita.
Che vi riassumo in due righe.
Dai dati di Diario Aperto sembra che la popolazione femminile online sia completamente estranea al dibattito politico.
Ma pensare che le donne non si occupino di politica è da pirla. E’ roba da Porta a Porta.
I dati bisogna andarli a prendere nel profondo.
Se guardi cosa cercano le donne online, avrai una sola risposta: il quotidiano.
Tutto l’approccio narrativo al blog è fondato sul proprio microcosmo quotidiano.
Su una dimensione intima.

Questo stavo dicendo alla conferenza.

E dicevo anche che se andavi a indagare in modo certosino. Notavi che gli argomenti trattati
sono spesso: maternità, ciclo mestruale, lavoro precario, rapporti sociali.
Il che vuol dire che non è che la donna non si occupi di Politica. No.
Significa che spesso il genere femminile sceglie un approccio politico-sociale all’interno della propria sfera intima.

Questo stavo dicendo alla conferenza.
Prima che nella sala entrasse Giorgia Meloni.

In quel preciso istante termino la mia relazione.
Il microfono lo passo al moderatore del Partito Democratico.
Che brama.
Che sbava.
Per una domanda alla Meloni.

Testuale:
Vicepresidente Meloni, dalla ricerca del dottor Marchetto abbiano notato come le donne non si interessino affatto di politica.
Spesso sono disoccupate o casalinghe. Lei che opinione ha?

La Meloni cosa volete che dica? Dice sostanzialmente che se una ricerca produce questi risultati,
è una ricerca del cazzo.

E io cosa volete che dica? Che se ribecco il moderatore gli tiro un calcio sui denti?
Che quando c’è un politico di mezzo, c’è sempre qulcuno che gli fa domande del cazzo?

Tento di spiegare alla Meloni che in realtà “no, la ricerca non produce assolutamente un ritratto del genere anzi”.
Ma a lei già non gliene frega un cazzo. E’ andata oltre. E’ già alla fase “il blog è utile ma non sostituisce la comunicazione faccia a faccia“.

ATTO QUINTO – LEI NON SA CHI SONO IO
Sigaretta.
“EdTv?”
“Sì, ma chiamami Enrico”
“Ciao piacere. Tu sai chi sono io vero?”
“No”
“Davvero? Io a te ti conoscevo. Ma credevo sapessi chi fossi”
“Guarda scusami ma non ho idea di chi tu sia”
“Io sono quello che sta dietro a blogdalnomestronzo.it ehehehe”
“Ah”
“Sì, ahahaha, sono proprio io”
“Ah”.
“Ma non lo conosci?”
“No”
“Cioè…non l’hai mai sentito nominare?”
“No, giuro”
“Ma va…..aveva anche fatto un sacco di scandalo…” (…che nemmeno il Watergate…. n.d.r.)
“Per cosa?”
“…era un blog di provacazioni politiche anonime. Poi m’hanno fatto outing e la gente è rimasta sconvolta
quando hanno scoperto che dietro c’ero io. Dovevi vedere che faccia hanno fatto”
“Immagino”.

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Dispersi nel Caos degli Assalti Frontali fa da sfondo al mio giramento di cazzo

Qui Roma!

Posted by admin | Brodo | giovedì 6 Dicembre 2007 13:34

Sono appena arrivato a PiùLibri.
Giusto in tempo per mangiare.
E vengo accolto da una triste notizia: Paolo Guzzanti non ci sarà. Sigh.

In compenso lo stand di Splinder è accanto a quello di Ron Hubbard.

Nuovi ospiti al Mittelcamp: tutto vero!!!!

Posted by admin | Brodo | martedì 4 Dicembre 2007 16:31

Non riesco ancora a crederci.
La fortuna assiste me e lo staff di Mittelcamp.

Pare che all’evento del 21 dicembre ormai sulla bocca di tutti
pare ci sia anche lui. L’avevo invitato la settimana scorsa e mi ha risposto oggi.

Lieber Enrico,
vielen Dank für die Einladung. Ich bestätige hiermit, daß ich an die
Veranstaltung teilnehmen werde. Ich werde am Nachmittag in Triest sein, und
werde bei der Ambassada Gavioli vorbeikommen.
Jorge Haider”

Avete capito bene! Haider sarà al MittelCamp prima di passare
con i suoi amichetti all’Ambasada Gavioli.

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Qui sopra: Jorge Haider durante la festa “La Noche Escabrosa” al TNT – Kamasutra a Lugugnana di Portogruaro