S.o.E. – Summer of EdTv – Quarta e ultima Parte
Ho un amico.
Un giorno questo amico parte per un master nella terra di San Barry Bonds.
E’ un master in marketing e a una delle prime lezioni in classe
il professore, uno cazzuto, chiede ai ragazzi:
“Secondo voi, in una classifica ipotetica chi è l’uomo più potente del mondo?”.
Silenzio.
Nessuno risponde.
Allora il mio amico prende coraggio.
Alza la mano, gli danno la parola.
Risposta europeo-secolarizzata che peraltro apprezzo molto:
“The Pope?”.
Il professore ride. “Are You Dumb?”.
Abbiamo ovviamente un’idea tutta nostra del Papa.
Nell’immaginario cattolico è ovviamente una star di prima punta.
Ma non la prima.
Nel corso degli ultimi 20 anni è stato soppiantato
da un mito che naviga a vista sfiorando ogni tanto il crinale del Paganesimo: Padre Pio.
Fatto sta che trovarsi il Papa davanti ha sempre il suo perché.
Il primo pensiero è sempre quello di immaginarlo nel suo quotidiano. Nella sua routine domestica. Nella sua intimità di individuo.
Arrivamo per primi al bosco di Lorenzago.
La casa nel bosco (“il suo nome conosco”), è transennata.
Il Papa sta per tenere messa e deve compiere il percorso dalla casa al palco per il suo Angelus elfico.
Intoniamo svariati canti.
Tra cui un “Ave Maria” assemblando parole sacre random sulle note di Knockin’ on Heaven’s Door.
Don Gaetano usava il CutUp meglio di Kurt Cobain.
E’ arrivato il momento.
Esce la scorta.
Esce Wojtyla.
Scattiamo verso le transenne.
Infilo le mie Kickers nelle inferriate delle transenne. E mi sporgo.
Accanto a me, Marco. Il mio compagno di stanza.
Wojtyla cammina sobrio aiutandosi con un bastone da passeggio.
E’ sul lato opposto. Mi dà la schiena per salutare i bambini.
E’ lontano.
Colpo di scena. Si gira. Punta verso di me.
Dritto. Drittissimo verso di me.
Mi sta innanzi.
Gli porgo la mano.
Lui me la sfiora.
Passa e se ne va.
Mi guardo la mano.
Non so che dire.
Non so che fare.
Scelgo quello che so fare meglio.
Ovvero immaginare il suo quotidiano, la sua intimità di inviduo.
Mi volto verso Marco. E a voce medio alta:
“Marco, ma secondo te com’è il BIT del Papa?”
Il “Bit” per i non Veneti è il “cazzo”.
Marco è sconvolto.
Sacrilegio.
Ma la sua reazione è strana.
Alla fine è un ragazzetto. In teoria dovrebbe ridere della mia puttanata.
Invece è sconvolto.
E solo dopo capisco perché.
Solo quando lui si gira verso Don Gaetano, in piedi, esattamente dietro di me.
E’ sconvolto perché ho commesso un sacrilegio di fronte all’autorità.
Non oso incrociare lo sguardo di Don Gaetano.
L’ho fatto grossa.
Talmente grossa che ancor oggi è una figura di merda che non riesco a cancellare dalla memoria.
Faccio in tempo solo a sentire:
“Ho sentito. Ho sentito tutto“.
Detto con un tono che nemmeno l’Inquisitore Eymerich.
Il giorno dopo zero stelline.
Il giorno dopo ancora zero stelline.
Tre giorni dopo 3 stelline. Ma solo perché avevo vinto il torneo di cattura-bandiera.
Il mio atto situazionista non fu apprezzato.
Mi classificai ultimo in condotta.
Quell’estate tornai a casa dal Camposcuola
evitando di frequentare il campo da basket dei Padri Giuseppini.
Immerso nel terrore di incontrare Don Gaetano.
E concentrandomi sulla Cuccard.
Con risultati pessimi.
Un anno dopo con mio grande sollievo Don Gaetano sparì dalla circolazione
per andersene in qualche missione dove insegnano ai bambini negri a essere meno negri.
Il custode della mia vergogna era partito.
Io ero di nuovo un piccolo cattolico in cerca di vocazione.
Per chi se lo stesse chiedendo la risposta a “Chi è l’uomo più potente del mondo?” è il “Presidente della Federal Reserve”. Americani del cazzo…riuscirebbero a togliere la poesia anche a un tramonto
a seguire, il prof aggiunse “he just has his own business…”.
e questo è il quarto segreto di fatima.
Avresti dovuto chiedere al Papa di autografarti la cuccard, cosi’ poi potevi andare in giro a dire che avevi limonato con lui.
Vedo che ti piace Eymerich, la cosa mi fa piacere.
ho letto tutta la saga.
Aspettando ‘ste maledette ristampe mondadori
che sembravano non arrivare mai.
Di Evangelisti ho letto più o meno tutto,
mi mancano solo i 3 più recenti.
Sono completamente pazzo di Eymerich.
comunque se glielo chiedevi, il bit te lo mostrava… da buon capo dei preti…
Soprattutto se si pensa che eri poco più di un bambino…
se avessi avuto un paio di anni in più magari non te lo avrebbe mostrato!
gran bel racconto estivo!
adesso, dicono le mie fonti vaticane, ad ogni udienza papale è pieno di pie donne che si pongono questioni simili sull’intimità di padre Georg, il segretario di Ratzi…
M.
Lei, mister Ed, è fra le menti meno menomate della sua generazione. Sempre alla cena presso Aumm Aumm, Le dirò – se vorrà – cosa ce ne facciamo noi di bit e bat di rav e ravà.
Ma la prego: aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaancora!!!
ecco perchè non mi ricordavo del don gaetano… mi sarebbe stato sul cazzo…
Sono veneta. Non l’ho mai chiamato Bit e mai sentito chiamare così…dev’essere un modo di definirlo che avete voi “quasi destra piave”…
In ogni caso, grandiosa l’immagine delle Kickers..
Contento via sia piaciuto.
Mi piacerebbe parecchio portare sul blog
alcuni testimoni di quel camposcuola 😉
il bit ahahahahah
comunque adesso mi sa che e’ il presidente della BCE, visto il cambio.