Primo e ultimo post politico
Di politica non mi occupo.
Non votando più alle politiche e alle europee, non è più un problema mio.
Si vive molto meglio. Si riprende coscienza del proprio quotidano
della propria micro-dimensione. Oppure si pensa in grande, si pensa a progetti
di contaminazione politico-culturale guardando a nord, guardando a est.
Ma spendo le prime e ultime parole ora.
Di ritorno da una giornata pessima.
Treno da Udine. Direzione Trieste.
Mi ricordo che ho una combo tutta da esplorare.
Corriere + Gazzetta svernano intonsi dentro la mia borsa MH-WAY
Apro la Gazzetta e mi godo la sconfitta di Luna Rossa.
Apro il Corriere.
Evito Visco.
Pagina 14.
“Il premier bacchetta i giovani“.
Eh?
Che cazzo vuole?
Leggo l’articolo. Salto le stronzate e arrivo al nocciolo.
“il posto non l’ho mai lasciato a nessuno neanche ai giovani.
I giovani devono poter competere sfidando se stessi.
Ho visto tanti giovani vecchi sponsorizzati da potenti,
che poi si sono rivelati incapaci“.
Faccia di merda.
Tu sei un Presidente del Consiglio.
Tu dopo una frase del genere non dovreste nemmeno sognarti
di prendere la bicicletta senza che qualcuno ti fori le ruote.
Siamo la prima generazione che ha un reddito inversamente proporzionale al titolo di studio.
Non c’è uno, dico uno delle decine di persone che si sono laureate con me,
che hanno studiato con me,
che non abbia fatto lavori di merda, pracariato spinto, fotocopie, pompini
pur di tirare a campare.
Chi cazzo sono i protetti dei potenti? Forse quelli che ti sei portato appresso dopo la tua rinascita post-democristiana. E’ quella la tua cultura dei giovani?
Ma non hai il minimo senso del pudore di prendere e andartene a casa?
Da solo. Stai camminando per strada, stai magiando un gelato, ci pensi un secondo, ci rifletti… “boh forse ho detto una puttanata”.
Purtroppo no.
Allora se sei privo del senso del pudore, dovrebbe pensarci la società civile.
A mandarti a casa. E invece no.
Perché dopo ‘sta immonda cazzata te ne vai al Festival dell’Economia di Trento.
E’ pieno di giovani.
E nessuno ti dice nulla.
Ti applaudono.
Forse anche a Trento hanno perso il gusto di indignarsi.
E di cagarti sullo zerbino di casa.
E la colpa è nostra.
Perchè sui giovani precari ci facciamo le canzoni, ci apriamo i blog,
ci cazzeggiamo sopra andando ai convegni di economia e dicendo
che “no non si può più andare avanti così”. Siamo i migliori menestrelli
e cantori della nostra stessa morte.
Qualcuno di più paziente di me ci prova: Luca Sofri pur non capendo cazzo di Lost
ci prova a far capire che forse, un giovane su qualche milionata,
almeno per la legge dei grandi numeri, c’è.
Ma odora di tempo perso.
Chiudo il giornale.
Penso che sono incazzato come una iena.
Cerco di ricordarmi il momento esatto in cui mandare a fare in culo qualcuno
è diventato un atto deplorevole, politicamente scorretto.
Cerco di ricordarmi il momento esatto in cui le persone abbiano smesso di trovarsi in centinaia e migliaia, a mandare a fare in culo qualcuno all’unisono.
Ma non me lo ricordo.
a Trento ero sabato. Prodi l’hanno contestato. Ma in pochi.
a proposito di precarietà, sabato una dottoranda in sociologia mia compagna di studi, mi ha informato del fatto che le sue ricerche sulla precarietà, i suoi articoli e le sue analisi vengono derise dalla comunità di prof-sapientoni. All’ultimo convegno nazionale su Economia-Lavoro-Organizzazione di Napoli questa povera creatura ha appreso che la precarietà è solo una ‘percezione distorta della realtà’ dei giovani. Numericamente è un fenomeno inesistente. Secondo professori quali Accornero per esempio. Che fanno il bello e il cattivo tempo della ricerca in Italia (sob). Tranne poi ascoltare Giddens la sera che dà per scontata l’insostenibilità del mercato del lavoro italiano per le giovani generazioni.
Viviamo un un budino, non possiamo sferrare colpi da nessuna parte, ovunque li piazziamo affondiamo e basta.
EMIGRARE
bah… io so solo che per poter campare devo farmi il culo da mattina a mattina dopo. e te lo sai che razza di lavori del cazzo ho fatto (in primis in cantina sociale che non glielo auguro a nessuno). poi io alla politica non ci credo più, non m’interessa, trovo che ogni singolo politico butti fuori solo miriadi di cazzate: prima per invogliarti a dargli il tuo voto, poi per ritrattare e mettertelo nel culo. in quanto al signor romano, secondo me non sa mica bene dove è stato messo e qualcuno dovrebbe ricordarglielo più spesso. poi è facile spalare merda sui giovani coi vari bla bla bla, e studiate fino a 45 anni, e ci metette una vita a fare tutto e bla bla bla…. però sto stato di merda non da 1, dico 1 agevolazione a nessuno se non hai una merda di lavoro fisso. a sto punto mi chiedo come cazzo fa uno precario come me a comprarsi qualsiasi cosa…. semplicemente non la compra e continua a vivacchiare… oppure si pianta con un’attività sapendo che il buon governo tratasse e varie ed eventuali gli mangierà metà del guadagno. bah… io vado avanti, al massimo appoggerò chi farà una vera rivoluzione, sempre che ci sia qualcuno con un pò di testa. stammi bene enrico.
Scusate ma perchè invece di incazzarsi (e quindi perdere tempo) perchè i giovani non investono meglio il loro tempo e non prendono gli spazi che gli competono? Io lo stesso discorso che ti ha fatto incazzare l’ho trovato correttissmo quando ho sentito la Melandri dire che in politica vuole almeno il 30 % di under 40 (si vede che secondo lei a 39 anni si è giovani.. mah) e Prodi rispondergli che non ne poteva più di vedere in politica i giovani sponsorizzati dai vari dinosauri di partito. Personalmente nella mia città parlo quotidianamente con assessori o consiglieri comunali giovani anagraficamente ma che hanno il cervello di Andreotti o di Natta (a seconda dello schieramento).
Riprendiamoci i nostri spazi o tra 15 anni saremo ancora a lamentarci.
L’ultima volta è stato nel 1992. Davanti all’Hotel Raphael di Roma…
sì cips ma l’hotel raphael di roma
è stata la perfetta esemplificazione
della “teoria del capro”.
René Girard se vivesse in italia avrebbe sfornato
libri meravigliosi senza fare gli studi antropologici
nell’Antica Grecia.
il 3 luglio del 1992 si è consumata la morte politica italiana,
quando Craxi fu isolato pur sostenendo una posizione
che avrebbe potuto cambiare completamente il corso di uno stato.
e secondo me non è nemmeno un lamento il mio, anzi.
io ho scelto come via
quella di occuparmi di altro
e di direzionare i miei interessi politici
a) nella mia regione
b) nella regione da dove provengo
c) nell’euroregione
non dico che mi piacerebbe farmi ospitare in carinzia
ma lo penso 😉
a parte gli scherzi il mio impegno politico
e direttamente proporzionale alla terra in cui vivo.
Il tanto vituperato NIMB, not in my back yard
credo sia una delle soluzioni politico-strategiche più intelligenti
e più innovative degli ultimi tempi. Non è immobilismo, anzi.
costringi in scacco una politica che è lontanissima dal territorio
a riprendere coscienza del territorio.
In più attivi altre possibilità di intervento,
soluzioni alternative, spiragli possibili.
Un prologo al federalismo, insomma…
It’s (d)evolution, baby!
a parte gli scherzi… come non darti ragione su tante cose di questo post…
ci vorrebbe veramente la rivoluzione. Il Sistema è troppo marcio!
c’è da dire che (in generale, come massa) siamo una generazione di (ex) giovani un po’ merdosa.
Inetti, illusi, superficiali, banali, convinti di essere autonomi…
Poi è chiaro che quando pensi tutto il giorno a quanto ti è rimasto sul conto (attendo un bancomat che dia le monete) o a quando tiri due lire per campare, tutti gli altri problemi (politica, fame nel mondo, l’inter…) passano in secondo piano.
é normale, non me la sento di criticare i disillusi e i disincantati per questo.
Mi irritano di più i cuoiosandalati o i beppegrilliani astigmatici, che hanno qualche problema di visione del mondo e sono convinti di salvarci tutti banalizzando anche le idee migliori…
La mia generazione fa cagare!
Andiamo tutti a vedere l’orsetto knut!!
EdM, per quanto ne so io l’hanno contestato per altro pero’..a Trento..
l’hanno contestato per la Dal Molin, ma nell’ottica NIMBY espressa da EdTv… che è troppo avanti come sempre. La stampa non ne ha parlato ma c’era anche gente del centro sociale bruno di TN che ‘solidarizzava’ col comitato ma non penso avesse come unico fine la protesta per la Dal Molin…
boh forse ci vorrebbe un maggior associazionismo da parte dei giovani da cui nascano nuove leve per la politica che siano rappresentanti dei nosrti interessi; forse veramente il fatto è, come sostiene qualcuno, che ci perdiamo in stronzate e deleghiamo la cura dei nostri interessi a chichessia senza prender una posizione di sorta o prendendola per modo di dire… cioè pur avendo le idee e le risorse, non riusciamo a fare quel passo in più
d’altra parte se, quando in gioventù uno vuole interessarsi attivamente di politica, viene intercettato da gente disobbediente (come sono i disobbedienti qui dalle mie parti, al nord-est) con lider come casarini l’ignorante o caruso l’afasico… non è che se nesca molto. Quando andavo al licieo c’erano le sezioni giovanili dei partiti che erano sicuramente più interssanti… e forse meno banali e retoriche dei disobbedienti… (e poi meglio la clark che il birkenstock).
ho scritto lider, ma so che si scrive leader, eh! era per non dare troppo peso a casarini (oltre alla panza che già si ritrova).
adesso non vorrei far planare il discorso su cose ancora più banali… però secondo me il casarini, nonostante la panza, ha per le mani tanta di quella figa che non so. Perchè l’uomo che si impegna in politica o che si pone come leader piace, nonostante la cessitudine evidente.
Sul precariato ggiòvane (*sigh!*):”Mi spezzo ma non m’impiego”, di Andrea Bajani.
Ex maestra d’asilo. Ex maestra elementare. Ex stand-ista (non sono tutte gnocche). Ex mediatrice culturale. Ex cineasta. Ex giornalista. Attuale non-biliotecaria (in quanto bibliotecaria ma pagata con servizio civile).
Laurea in Beni Culturali.
433,80 Euro al mese.
Ho digerito i 433.
Sono gli ottanta centesimi che mi stanno ancora nell’esofago.
(volevo scrivere qualche “vaffanculo” ma mi son autocensurata, nph!)
Ragazzi, vedo tanto nichilismo in giro.
Troppa teoria, nessun impegno.
Io sono andato a pulire il culo a qualche “handicappato” – come non si dovrebbe scrivere – e mi ha fatto bene, invece di discutere di teorie.
Qui c’è zero speranza.
bravo cips, clap, clap…
tu pulisci il culo ad handicappati e vecchi che intato le fila del discorso le tira qualcun’altro…
nessuno nega l’importanza dell’impegno personale, privato, ma qui è una questione un pò più ampia. L’Italia in quanto stato-nazione, per quanto ne so, è ancora una istituzione funzionante, legittimata ad agire in nome e per conto dei suoi cittadini. Voglio vedere fra una trentina d’anni, quando i precari di oggi, circa 2-3 milioni, si troveranno magari con famiglia e figli e senza nemmeno la pensione per poter campare. Saranno diventati tutti ricchi grazie allo spirito imprenditoriale? li assume tutti la PA?
Andiamo… lo scudo sociale della Famiglia non può resistere in eterno, anche perchè le vacche grasse e le famiglie ‘unite’ si stanno assottigliando, si modifica la composizione sociale dello stato. Perciò, caro mio cips, non basta diventare dei missionari e lavorare tutti nel sociale…
senza contare lo spreco di risorse che c’è nel sociale, le figure professionali che si sono formate nel sociale (laddove c’era il volontariato). Almeno così funziona a Trieste, tra cooperative sociali e affini. Sono nient’altro che occasioni di lavoro. Il sociale a Trieste è per lo più uno schifo tremendo, i soldi che si sprecano potrebbero pagare degli stipendi a vita a persone in difficoltà…
E poi se passo la vita a “pulire il culo agli handicappati” a 50 anni mi trovo preso peggio che ora e qualcuno dovrà pulirlo a me il culo, visto che non avrò nemmeno i soldi per la casa di riposo… E così via, nel circolo vizioso…
Dopo aver annusato l’aria che tira in Italia, ho fatto fagotto ed eccomi ad Helsinki. Ho un contratto fisso, non sono sfruttato, e posso permettermi una vita più che decorosa.
Qualcuno potrebbe pensare: facile andarsene invece di lottare per i nostri diritti nel nostro paese. Ma secondo me la vita è una e va vissuta nel miglior modo possibile, inutile lottare contro mulini a vento. E ahimè non me la sento proprio di lottare al fianco di gente come casarini o altri ottusi cazzari alternativi di estrema sinistra.
Nonono ragazzi, io ho pulito… ecc… poi sono andato a fare altre cose. Anche parapolitiche e associative.
Poi… io non aderirei a un club che avesse me tra i soci (Groucho Marx), ma è un altro paio di maniche.
Quello, io, non l’ho dimenticato.
Mi ha tenuto coi piedi per terra.
Lo auguro a tutti.
Ok Cips, sul bene che faccia tenere i piedi a terra non si discute.
Buon volo 😉