2Night e Generatore Casuale di Decadenza

Posted by admin | Brodo | mercoledì 16 Maggio 2007 12:14

L’ho fatto per darvi una mano al concorso. Qualora abbiate poche idee per il concorso.Sei un barista ma non sei un copy?Hai appena aperto un locale e non sai che stronzata scrivere come claim?Il web 2.0 serve a questo: uno ha un’idea e tu gliela fotti. Gratis.Ruba pure. 

Problemi tecnici: il generatore non funziona più.

Il Grande Concorso: diventa anche tu Filippo Tommaso Marinetti

Posted by admin | Brodo | mercoledì 16 Maggio 2007 10:24

Se Trieste si sta bolognesizzando.
Treviso sgomita per diventare una piccola Manhattan.
Via Calmaggiore è la nostra Fifth Avenue.

Vetrine alla moda, librerie alla moda ma soprattutto locali alla moda.

In American Psycho di Bret Easton Ellis (il mio maestro) il protagonista, uno yuppie newyorkese, si muove per Manhattan con la fedele Zagat al fianco. Una guida ai posti giusti, trendy.

Anche il trevigiano ha la sua Zagat.
Si chiama 2Night.

immagine-11.png

All’interno di 2night vengono recensiti tutti i locali.
Con descrizioni degne dei migliori momenti del futurismo italiano.

Assemblamento di parole e inglesismi non-sense:
spritzGoers
– SpritzAndMore
– Cocktail Lovers
– La pausa pranzo è all’insegna del quality food
– “…che tradotto in parole povere significa proseccheria e spritz hour, live e lounge & chill out….”
– Dopocena si assaporano anche cocktail ed eccellenti spirits (S-P-I-R-I-T-S è davvero avanguardia, mi tocca ammetterlo n.d.r.)
Denuncia e rivolta sociale del proletariato notturno:
– “Lo Swing Bar è un’alternativa stuzzicante alle “piatte” sere trevigiane”

Iperboli casuali:
– “Un santuario dedicato al buono e al bello, entrambi con la B a carattere cubitale”

Nell’ultimo numero la parola LOUNGE, per farvi un esempio, è ripetuta ben 47 volte.
In associazione ritmica con queste parole: atmosfera, night, sound, locale, ambient, dinner, etc.

A volte i redattori sono così consapevoli del proprio ruolo di traghettatori sotto la statua della libertà che non ne fanno minimamente mistero:
– uno scrigno ispirato ai ritrovi newyorchesi più “avanti” (vi irritate di più per “scrigno”, “ritrovi newyorchesi” o “avanti”? cazzo sono imbarazzato n.d.r.).

E qui intervenite voi.
Novelli futuristi.
Io ho un amico che ha aperto un locale a Maniago. Anzi, scusate, ha aperto un Bar&WineBar a Maniago. Fra poco fa il grande passo sbarcando all’interno delle pagine di 2Night.

Scrivete qui sotto una riga, una decina di parole, un claim per questo bar.
Ipotesi:
– slow and finger food community
– WWW, Wine, White, Wow

Insomma stronzate che facciano luccicare gli occhi dei fan di 2Night.

Il vincitore, a insindacabile giudizio del proprietario di questo blog e del proprietario del bar, riceverà in dono una mia t-shirt dell’associazione Knifeville di Maniago.

knifeville_tee_big.jpg
Un sincero in bocca al lupo a tutti.

Una musica chill out accompagna questo post

Su ciò che separa l’Attimo Fuggente dal VenetoCamp

Posted by admin | Brodo | martedì 15 Maggio 2007 09:11

Devo a mia madre questa meravigliosa definizione.
Il film intellettualmente più disonesto della storia del cinema è l’Attimo Fuggente“.

L’Attimo Fuggente non è altro che il becero paradigma didattico del “Capitano Oh Mio Capitano“.
Hai una bibliografia sulla poesia. Questa bibliografia è di per sé violenta perché racconta la poesia esclusivamente come disciplina e forma.

A questa violenza Robin Williams ne aggiunge un’altra, anzi la sostituisce con un’altra tipologia di violenza. Ovvero che la poesia sia strappare le pagine sulla disciplina e la forma.
E tradurre “poesia” come impetus, tensione istintiva. Punk.

Al web succede più o meno la stessa cosa.
Di solito i vetero-compiaciuti del web sono lì a dire: “strappate il Kotler“, buttate nell’immondizia pagine e pagine di stronzate e paure legate ai vecchi modelli di business.
Entrate tutti nel magico mondo delle conversazioni online. “Hai un’azienda? E non hai ancora aperto un blog? Sei out!”
Come se entrare in una dimensione narrativa fosse così semplice.
E poco responsabilizzante.

Spesso facciamo violenza. Anzi sostituiamo violenza a violenza.

Questo l’ho capito in anni di frequentazione del web.

Tutto ciò per dire che ieri ho partecipato a un evento che più di altri mi ha aperto gli occhi sul fatto che c’è tutto un mondo che ha molto ma molto bisogno di comprendere. Questo mondo in modo molto banale e poetico non ha nessun bisogno che gli veniate a strappare le pagine del libro, anzi. Ha bisogno che a ogni pagina del libro gli mettiate una didascalia e gli SPIEGATE che “sì è vero, ma c’è anche altro“.
Qualcuno lo fa già. Questa è la community degli studenti di Economia a Ca’ Foscari.
Un ambiente online che ha delle ricadute impressionanti sulla vita di ogni studente.
Un progetto piccolo, dal basso, di conversazioni online inserite in una macroambiente dove di solito si parla molto poco: l’università.

Questo invece è un corso che ha aperto un blog, con l’ambizioso progetto di eliminare la logica “vengo in classe, prendo appunti, faccio l’esame”. E tenta di creare un approccio partecipativo alla didattica. Costo zero, utilità infinita.

Questo è Luca. Uno che aveva una galleria d’arte a San Donà di Piave e che si rompeva il cazzo di andare su e giù. Allora si è aperto un piccolo ufficio a San Stino di Livenza. E ha creato un business meravigliosamente sostenibile vendendo quadri online, facendosi le dirette via streaming per la presentazione dei quadri. Proprio come in TV.
Ha scoperto l’acqua calda. Ha scoperto che un uso consapevole della tecnologia ti cambia la vita.

Quando sento gli studenti che mi chiedono consiglio per le tesi di laurea, a volte ho la tentazione di strappare le pagine e dir loro: “butta via sta merda, butta via il visual merchandising, il crm, la Brand Strategy e tutte ste stronzate che è roba che odora di cadavere”.

Ma poi mi trattengo. Evito di farli alzare in piedi e urlare “Capitano, oh mio Capitano”.
Perchè è fargli un torto enorme.

Gli dico semplicemente:

Magari non ti servirà un cazzo, magari non ci capirai nulla. Ma la prossima volta vieni a fare un salto al VenetoCamp. E se per caso non hai voglia di muoverti, nessun problema. Se mi apri la porta e mi offri uno spritz vengo a spiegartelo a casa“.

Un grazie particolare a Gigi e Daniele, un’ospitalità che si scorda difficilmente. Elena e i Ravennati, Pluto, Giorgio, Mike, Tasso, Vibes
A breve qualche foto.

Domani, Live from VenetoCamp

Posted by admin | Brodo | domenica 13 Maggio 2007 16:45


Per chiunque si trovasse nei pressi di Marghera domani,
faccia un salto al BarCamp organizzato in Veneto.
La lista ospiti è impressionante.
Si respira nell’aria uno strano odore di markette aziendali
Ma il vostro corrispondente è irreprensibile.
E non si farà ingannare dalle sirene dei gadget e delle magliette delle web company.

Le ruberò solo per voi.
Quindi nei commenti prenotatevi per le t-shirt.

L’ultimo fichissimo album di Mika fa da sfondo al tutto

Swan e Diario Aperto

Posted by admin | Brodo | sabato 12 Maggio 2007 10:30

Avevo seguito un po’ in disparte l’iniziativa di Sw4n.
Ovvero un premio dedicato agli Z-Bloggers.
Blog molto letti e amati da un buon pubblico ma che vivono alla periferia dei blog più conosciuti in Italia.

Sono stato nominato anch’io. E sono arrivato terzo. Ma questo non importa ai fini di questo post. E’ solo un’occasione per ringraziarlo del lavoro che ha fatto.

Lavoro utilissimo soprattutto per uno come me che sta ancora lavorando e studiando i dati di Diario Aperto. Un voto innesca tutto un meccanismo di relazioni, promozioni di voto, tam tam attraverso i modi più impensabili.
Il risultato è quello di un micro-studio sociale. Ma ci tornerò quando ho più tempo.

Intanto vi regalo questi due grafici.
Si riferiscono al differenza tra il mondo femminile online.
Sono un breve estratto dell’ultima elaborazione dei dati che abbiamo fatto.
I grafici li ho messi su al volo perchè mi servivano per la lezione.
Graficamente sono orrendi ma la fretta ha prevalso.

Questo si riferisce agli interessi in rete maschi vs femmine

blogdonne.jpg

Questo invece si riferisce ai consumi online maschi vs femmine:

donne1.jpg

La cosa divertente in fase di interpretazione dei dati è stato il contrasto tra me e Enrico.

La tesi di Enrico, in breve, è che a un web dominato da una componente maschile tutta orientata alla tecnologia e a un’etica “nerd” si contrappone una dimensione nascente tutta al femminile che si focalizza sugli elementi intimo-narrativi del quotidiano.
Dimensione intimo-quotidiana vs dimensione sicuramente più generalista e tuttologa con spiccata propensione all’informazione tecnologica.

La mia tesi invece è decisamente pessimista. Ovvero che il pubblico femminile, in netta minoranza numerica, sia stereotipato e archetipico anche in rete. E non faccia altro che rispecchiare una società italiana ancora ad altissimo tasso di maschilismo.
Se anche nel quotidiano la donna è completamente tagliata fuori dal dibattito politico, la rete rispecchia perfettamente questo trend.

Questi sono brevissimi assaggi del dibattito tuttora in corso sull’analisi dei dati. Ma volevo condividerlo con voi. E anche chiedervi un parere prima della pubblicazione ufficiale del lavoro.

Al volo: Amelia, VenetoCamp, Tn

Posted by admin | Brodo | venerdì 11 Maggio 2007 00:37

Allora appuntamenti al volo:

– sono appena reduce da un cena meravigliosa a base di bloggers. Bloggers in tutte le salse: marinati, conditi, sotto sale, a righe e coi calzini di spugna. La cena era all’Amelia.
Chez Mr. Boscarato.
Domani i link e il racconto dell’evento. Thx to Fullo e Michele Campeotto. E altri che però adesso ho sonno. E non nomino. Elena, Luca, Paolo e Andrea 😉

– domani (cioè oggi) partenza alle 7. Lezione alla facoltà di Economia alle 10 e un quarto. Si parlerà di Diario Aperto. Chi è in zona faccia un salto. E mi offra un pranzo.

– lunedì VenetoCamp. Si parlerà sempre di Diario Aperto.

– sabato e domenica, blande erezioni subito sedate

Nuova Rubrica: Il futuro è dei giovani

Posted by admin | Brodo | mercoledì 9 Maggio 2007 09:31

Da oggi parte una rubrica.
Dedicata ai giovani.

Il mio obiettivo principale nella vita (e un giorno mi piacerebbe essere retribuito per questo) è quello di smascherare e sbugiardare le credenze stratificate, i luoghi comuni.

Da anni sentiamo parlare di un problema tutto italiano: ovvero che i centri di potere sono in mano a gente anziana. Aziende, governi, consigli di amministrazione, tutti in mano agli Over50.

E ci lamentiamo di tutto ciò. Soprattutto perchè abbiamo una presunta classe di giovani promettenti incastonati in un precariato strutturale e bla bla… Insomma, la solita retorica da quattro soldi.

Questa rubrica nasce proprio con lo scopo di dimostrare che essere giovani è una piaga da estirpare. “Essere giovani” è il male assoluto.
L’altro intento di questa rubrica è quello di gridare ai poteri forti: continuate così.

Il protagonista di oggi è Alberto aka WordsCanKill.
Il mio coinquilino.
Qui ritratto nel suo look MySpace.

wordscankill.jpg

Look che potremmo sintetizzare così: “sono consapevole di essere vestito in maniera immonda, ma siccome sono un ragazzo MySpace devo far finta di nulla”.

Ragazzo MySpace con sguardo MySpace.

L’ultimo dialogo che ho avuto con lui recitava più o meno così:

“Oh…”
“Oh…mi sa che mi converto..”
“Cattolico Vandeano?”
“No, no. Mi sa che da oggi abbraccio un’estetica Post-Rave New Rave”

Andate di fronte allo specchio.
Come Travis Bickle in Taxi Driver.
E ripetete “post-rave New Rave”.
Poi, sempre come Travis Bickle, armatevi. E sparate.

Se incontrate i giovani della mia rubrica:

– non offrite loro un lavoro
– emarginateli
– ocio che Wordscankill parla correttamente il russo, quindi potrebbe proporsi anche come badante.

Tutto questo per dire che Wordscankill oggi è a Milano per il concerto dei Justice.
Se qualcuno vuole offrirgli ospitalità e non farlo dormire in stazione il suo numero è:
340 85 26 599. Non sporca.

Colonna sonora dei Justice

Pubblicità, Visite, Roger Clemens: post transitorio

Posted by admin | Brodo | lunedì 7 Maggio 2007 12:31

Ho messo un po’ di pubblicità.
Non credo di guadagnarci molto anzi.
Ma fa parte di un progetto.
Ovvero quello di trasformare il sottoscritto in un brand.
Voglio privarmi degli ultimi brandelli di lato umano che possiedo.
E voglio cominciare a siglare tutto.

Il prossimo passo saranno:

– merchandising (Pitti mi leggi ancora dalla Cina? Lo sai vero che di questa fase te ne occupi tu, no?)
– personal advertising (con scelta accurata di prodotti da promuovere)
– eventi (a breve: torneo di poker marchiato EdTv.it)

Tutto nell’ottica di diventare mera merce.

Ho messo un po’ di pubblicità perchè arrivate ogni giorno in 500.
Ed è ora di mettervi un po’ di dazi.
E poi devo pensare alle spese legali quando la Geox, Luca Dorigo, La Fondazione Terzani, il Bar Stella, il Nodo, i Capoeristi di Trieste e tutti coloro che ho sputtanato nel corso di questo anno decideranno di farmi causa.

Nel frattempo:
Roger Clemens è tornato ai New York Yankees.
E’ questa è una grandissima notizia.

Colonna sonora dei Field Music

Vittorino Andreoli

Posted by admin | Brodo | sabato 5 Maggio 2007 10:24

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Il fantasma di mio padre c’ha il mito di Vittorino Andreoli.
Giuro.
Oh, è uno dei più stimati psichiatri d’italia.
Mica cazzi.

Io Vittorino Andreoli non me lo sono mai cacato più di tanto.
L’ho letto per caso quando ero andato sotto col caso Maso e mi sono letto le perizie.

Ma mio padre c’ha il suo mito.
Perchè c’ha fatto un viaggio insieme, un Mestre – Milano.
Durante quel viaggio ha capito che era un grande.
Perchè Vittorino Andreoli durante il viaggio distribuiva consigli a destra e a mancina per una vita migliore.

E mio padre beveva ‘ste stronzate.
Poi Vittorino Andreoli sparisce dalla vita casalinga.
Ma posso giurare che è stata dura estirparlo.

Poi capita che stamattina io entri in camera dei miei
cercando di capire dove mia madre ha nascosto le sigarette.

E sotto un libro di Tiziano Terzani (su Tiziano Terzani e il Terzanismo un giorno scriverò un lungo post, forse il mio ultimo post perchè devo urlare a tutti quanto mi faccia cagare), ho trovato Vita Digitale.
Di Vittorino Andreoli.
Cazzo, è tornato.

Lo sfoglio. Praticamente ti spiega che “la tecnologia è bella sì ma viverci…
Ma c’è un capitolo meraviglioso.
In parte se n’era già parlato qui.
Io ve lo riporto per intero.

Infine non si possono dimenticare le schiere di consumatori in rete che amano creare falsi all’apparenza veri. Si riconosco ormai con nomi che identificano stili operativi:
i trolls, che inviano notizie false su persone e su fatti di cronaca e storici per provocare reazioni furiose e attivare una lotta (???) tra navigatori;
– al litigio si dedicano anche i flamers, che lanciano offese gratuite per attivare le reazioni ai cultori di una materia o dei fan di un personaggio (????);
– e poi gli spammers che mettono in circolazione messagi fiume (???) solo per dare fastidio e porre in difficoltà le operazioni digitali (???);
i BLOGGERS, (???) che scrivono faldoni su temi che conoscono o su cui improvvisano stimolando altri a intervenire per affermarne l’inconsistenza o la superficialità (???).

“In internet si cerca la parola Amicizia e si presentano duecento pagine sui modi con cui ammazzare la moglie o il marito mentre dorme”

“Un sito per un gioco dell’innocenza erotica , di un istinto che il Creatore stesso ha messo dentro di te, perchè tu lo onori in quanto NATURALIA NON SUNT TURPIA

La cosa interessante è il prezzo: 10 euro.
Stronzate Low Cost.
Un bellissimo pezzo degli Achitecture in Helsinki accompagna il delirare di Vittorino Andreoli

Eh ma sono comode

Posted by admin | Brodo | giovedì 3 Maggio 2007 17:52

L’Uomo Geox tendenzialmente assomiglia al fantasma di mio padre.
L’Uomo Geox non ha minimamente a cuore il rispetto per l’estetica.
L’Uomo Geox sbandiera ai quattro venti che “no, comode così non ne troverai mai”.

A Trieste lavoro di fronte al negozio Geox.
In molti si fermano di fronte alla vetrina.
Ma non per le scarpe.
Per la commessa.
A me non piace.
E’ una versione bionda di Sandie Shaw.
Non fa per me.

Io la Geox non l’ho mai capita.
Credo che abbia l’ufficio di comunicazione migliore del mondo.
Il mio sogno sarebbe lavorare lì.
Arrivi in ufficio la mattina.
E non fai un cazzo per tutto il giorno.

Ogni tanto bussa il responsabile marketing.
E ti piazza di fronte l’ennesimo paio di scarpe di merda.
Tipo questo:

m_sandal-strada.jpg
Un sandalo che ti fa schifo solo a pensarci.

Il direttore marketing ti dice che “hey bello qui dobbiamo farci una campagna diversa dalle solite, una campagna originale…‘na roba da urlo“.
Tu che sei della comunicazione l’hai sentita mille volte sta frase.
Alzi la cornetta.
Chiami il fotografo.
“Oh c’è il nuovo sandalo”
“Ok, capo, cosa gli facciamo? Il solito?”
“Il solito”

Questo dura da 15 anni.
15 anni di scarpe inguardabili e vendutissime.
15 anni di scarpe messe in diagonale con l’effetto vaporella.

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Mocassino modello: Suffumigi

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Scarpa ginnica modello: The Devil’s Breath

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Scarpone da Trekking modello: Mountain Fart

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Qui invece i Nostri vanno sul didascalico e ti fanno notare come le Geox siano anche ottime per le previsioni del tempo. Da notare come questa scarpa in particolare attiri gli anticicloni formando pesanti zone di bassa pressione sulla punta.

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Questo è invece il mio modello preferito.
Si intitola “Death of A Disco Dancer”. Prima di entrare in pista, passi dal dj e ti fai caricare la scarpe del mitico “Fumo da Discoteca”. E mentri balli ogni tanto ne spari un po’.

Sul numero di Grazia della settimana appena trascorsa.
C’è una pubblicità della Geox pazzesca.
Un paio di sandali tedeschi arancioni.
Vi giuro che Gaudi, Duchamp, Mirò messi assieme non avrebbero potuto pensare a qualcosa di peggio.
Non lo passo allo scanner perchè ho dimenticato a casa il giornale.
Ma domani è vostro.

Un sottofondo di bollitore che fischia accompagna la vetrina

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