Swan e Diario Aperto
Avevo seguito un po’ in disparte l’iniziativa di Sw4n.
Ovvero un premio dedicato agli Z-Bloggers.
Blog molto letti e amati da un buon pubblico ma che vivono alla periferia dei blog più conosciuti in Italia.
Sono stato nominato anch’io. E sono arrivato terzo. Ma questo non importa ai fini di questo post. E’ solo un’occasione per ringraziarlo del lavoro che ha fatto.
Lavoro utilissimo soprattutto per uno come me che sta ancora lavorando e studiando i dati di Diario Aperto. Un voto innesca tutto un meccanismo di relazioni, promozioni di voto, tam tam attraverso i modi più impensabili.
Il risultato è quello di un micro-studio sociale. Ma ci tornerò quando ho più tempo.
Intanto vi regalo questi due grafici.
Si riferiscono al differenza tra il mondo femminile online.
Sono un breve estratto dell’ultima elaborazione dei dati che abbiamo fatto.
I grafici li ho messi su al volo perchè mi servivano per la lezione.
Graficamente sono orrendi ma la fretta ha prevalso.
Questo si riferisce agli interessi in rete maschi vs femmine
Questo invece si riferisce ai consumi online maschi vs femmine:
La cosa divertente in fase di interpretazione dei dati è stato il contrasto tra me e Enrico.
La tesi di Enrico, in breve, è che a un web dominato da una componente maschile tutta orientata alla tecnologia e a un’etica “nerd” si contrappone una dimensione nascente tutta al femminile che si focalizza sugli elementi intimo-narrativi del quotidiano.
Dimensione intimo-quotidiana vs dimensione sicuramente più generalista e tuttologa con spiccata propensione all’informazione tecnologica.
La mia tesi invece è decisamente pessimista. Ovvero che il pubblico femminile, in netta minoranza numerica, sia stereotipato e archetipico anche in rete. E non faccia altro che rispecchiare una società italiana ancora ad altissimo tasso di maschilismo.
Se anche nel quotidiano la donna è completamente tagliata fuori dal dibattito politico, la rete rispecchia perfettamente questo trend.
Questi sono brevissimi assaggi del dibattito tuttora in corso sull’analisi dei dati. Ma volevo condividerlo con voi. E anche chiedervi un parere prima della pubblicazione ufficiale del lavoro.
Molto à propos, notando la differenza
di consumi nell’abbigliamento, il fatto che
Dario Salvelli 2007-05-12 at 11.44 am
scriva nel post sui ggiovani
Cavolo: ha le mie stesse Nike. 😛
Il problema è che non sono Nike.
Sono Superga.
Avesse detto Converse, capisco.
Ma Nike. Le mie Nike, poi.
Selezione all’ingresso. Subito.
In fin dei conti non è stato così difficile trovarti… E’ incredibile quello che riesce a fare un’efficiente ed efficace trama di relazioni digitali.
Il tuo intervento ieri a Tn è stato interessante, ho solo una cosa per cui biasimarti: se tu fossi arrivato un poco più puntuale avresti avuto una ulteriore ventina di minuti per parlarci di Diario Aperto… Posso tuttavia comprendere che sia difficile dapprima accettare e poi adeguarsi alla bizzarra struttura degli orari in vigore nella facoltà di economia di Tn (dalle 10:15 alle 11:45…).
Hai trovato il bar Nettuno? Come hai mangiato?
J
(RGB, blog privato, Google Reader, Gauloises Rosse, iBook…)
Ci sono diversi studi(li linko appena posso)che sostengono che la diversità biologica tra uomo e donna porti ad un approccio diverso alle cose(modo di ragionare, tipo di intelligenza ‘prevalente’, etc).
Però è altrettanto non escludibile (anzi) che molti ‘modi di essere’che si attribuiscono ad un sesso piuttosto che all’altro dipendono dalla socieà in cui si vive(che si porta dietro caratteristiche che le dierivano da anni e anni di passato, da società precedenti(?)).
Questo mi porta a dire che entrambe le tesi sono accoglibili e forse da leggere insieme
Io propendo per la visione positiva.. e non sono affatto convinta che siamo in una società ancora nettamente maschilista, è una questione di generazioni, e ormai ci siamo (la pacchia è finita :P). A parte le battute pensavo di parlare di queste cose al Femcamp, perchè io penso che le donne siano in rete, in politica e nei posti di potere molto più di quanto se ne abbia la percezione, semplicemente perchè hanno un modo diverso da quello che siamo abituati a percepire, di esserci. In rete come fruitrici, le giovani ci sono eccome, di certo ci sono generazioni intermedie che vedono una maggiore presenza di uomini, che hanno iniziato lo smanettamento con i videogiochi e sono approdati ad internet.. ma un ragazzo e una ragazza nati negli anni ’90 non saranno di certo nella stessa situazione di disparità.. il discorso è lungo, avremo forse occasione di parlarne.
Ma questi dati posso citarli al femcamp se tu non ci sarai? ovviamente dicendo la fonte.
Complimenti
Pensatoio
rock ‘n’ roll ragazzo, questo è rock ‘n’ roll.
musica per le mie orecchie.
(Grazie a te… :D)
@J dai su ho fatto 5 minuti di ritardo causa parcheggio-incubo. E proprio a causa di parcheggio-incubo non ho mangiato e sono partito subito verso casa. Grazie per la cicca offerta e per il tentativo di configurare il mio merda-book!
@elena questi due grafici sono molto riassuntivi e fotografano una dimensione femminile che su web deve ancora svilupparsi nel senso che come scrivo Enrico Maria Milic nel suo capitolo di imminente pubblicazione
“Le autrici/lettrici di blog sono mediamente molto più giovani degli uomini e stanno on-line da molto meno tempo tanto che solo il 25,4% aveva iniziato a navigare prima del 1997. In quell’anno avevano già navigato elettronicamente il 54,4% dei maschi.”
Il bello è che tutti voglion far passare Sw4n per uno scemo, invece la sa proprio lunga 😉
Il bello è che tutti voglion far passare Sw4n per uno scemo, invece la sa proprio lunga 😉
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che sarebbe poi “storie private?”
e poi a vedere questi grafici paer che nessuno in rete sia interessato alla pornografia. mi era sembrato di capire il contrario…
ocio a non cascare nel più classico dell’errore.
Questi grafici si riferiscono alla popolazione di blogger e lettori di blog.
Non alla rete in generale.
Effettivamente è vero che il campione è talmente ampio da rappresentare
abbastanza bene l’intera vita digitale. Ma la ricerca ha la sua specificità nella dimensione narrativa dei blog. dove la pornografia è piuttosto assente. Sostituita in modo massiccio dall’erotismo.
E, poi, altra cosa: già nel 2001 dimostravo grazie ad alcuni studi proprio italiani (gandalf – giancarlo livraghi) che la pornografia è molto sopravvalutata ovvero non è certo quell’elemento trainante del web che i mainstream media vogliono farci credere.
“Storie private” è una classificazione di tutto quel sottobosco di blog (il mio compreso) che tratteggiano la vita intima e privata.
Enrico, perche’ una donna che risponde in anonimato ad un questionario online dovrebbe dare risposte “stereotipate e archetipiche”. A me verrebbe da pensare che viste le modalita’ con cui quei dati sono stati raccolti ci si dovrebbe aspettare che che le risposte fornite delineino un modo di approcciare la rete che riflette quelli che sono i bisogni e gli interessi del soggeto che risponde. Maschi e femmine, in genere NON sono uguali, volerlo negare sarebbe ipocrita.
cacchio R., bella risposta. I grafici secondo me rispecchiano fedelmente quello che i rispondenti ‘vogliono dire’.
In più aggiungerei che quello che dice EMM non è molto diverso da quello che dice EM.
EMM descrive la nascita di una ‘nuova dimensione tecnologica’, che è quella femminile, ovvero quella legata al racconto del sè, mentre EM mette l’accento sulla dimensione tecnologica corrente, quella maschile. La dimensione tecnologica maschile è caratterizzata da una logica produttivista in cui la tecnologia serve per rendere più efficienti gli scambi comunicativi, vedi l’interesse per l’economia online e la politica online che velocizzano il tempo di acquisizione delle informazioni.
Secondo me, ma mi posso sbagliare, descrivete tutti e due la stessa cosa, da due angolature diverse
In effetti hai ragione Edgar, le due interpretazioni non si escludono vicendevolmente.
Certo che anche tu a scegliere il rosa per le femminucce e l’azzurro per i maschietti…sorprenderci con argento e magenta? pallini e quadretti?
Secondo me non è il caso di sfidare uno schema cognitivo consolidato.
e’ vero, fare le donne in rosa e i maschi in azzurro
è drammaticamente dozzinale.
Ma è intuitivo 😉
Ciao!
Aspettavo con molta impazienza questi dati, perchè seguo queste cose sul mio blog. Per intanto ti linko poi vorrei sapere se questi dati e le riflessioni conseguenti sono disponibili anche per la pubblicazione su altri blog.
Cordialmente.
Mario Francescato
saranno sicuramente liberi di essere pubblicati ovunque
ora stiamo semplicemente con la stampa cartacea e online
la fase di lancio del sondaggio
Sarà interessante analizzare i grafici completi tra alcuni giorni.
Bel lavoro comunque.
Ciao,
Emanuele