Breve Introduzione al Neo-Terrorismo

Posted by admin | Brodo | sabato 24 Marzo 2007 17:27

Vi avverto. Vado a trattare un argomento pesante.
Su cui però sto ragionando da parecchio.
Se lo scrivo qui, lo scrivo per dibatterne con voi.
E molto probabile che abbia scritto stronzate.
Cerco confronti.

Domanda: cos’è il terrorismo?

La miglior definizione possibile di terrorismo è incastonata
all’interno di un dialogo scritto da Quentin Tarantino
per la puntata doppia di C.S.I., “Sepolto Vivo”.

Grissom: “Ma lei chi è? Un terrorista?”
Terrorista: “Dipende. Lei è terrorizzato?”

E’ importante questo dialogo. Segnatevelo. E mettetelo per il momento da parte.

Ritorniamo a Fabrizio Corona. E al “sistema del ricatto”.
Che cosa succede?
Si tratta semplicemente di un’equazione.
I soldi stanno a una fotografia compromettente come il mantenimento dello status sta all’autorità che il personaggio ritratto nella fotografia ricopre.

x (i soldi) : f (foto) = s (status) : v (vip)

Occopi una posizione di potere?
Vuoi mantenere la posizione di potere?
E’ molto probabile che se ti beccano con una fotografia compromettente,
la fotografia sarà moooolto compromettente e il valore della foto sarà molto alto.

Immaginiamo per un attimo di eliminare dall’equazione i soldi.

E’ impossibile ma immaginiamolo.
Immaginiamo che Fabrizio Corona non esista. Che non sia avido di denaro,
e che quando vede un corpo di una donna non pensi subito “a un grande euro”
come ha dichiarato.

Tolto l’elemento “lucro”, inseriamo un elemento antropologico importantissimo
più vicino a un valore d’uso che a un valore di scambio come il denaro appunto.

Quindi all’equazione di prima sostituiamo al lucro la parola “utilità”.
Bene.
Quindi l’equazione diventa:

x (utilità) : f (foto) = s (status) : v (vip)

Poniamo atto che in un immediato futuro, cosa molto probabile,
Fabrizio Corona venga assolto. Perchè il fatto non sussiste.
E’ già accaduto con il Savoia Senior. E ci sono alte probabilità che accada con Corona.
E poniamo che fotografare un personaggio pubblico e poi VENDERGLI la foto per farci i soldi sia legale.

Quindi la prima equazione con cui ho aperto l’intervento
è socialmente inaccettabile, ma giuridicamente accettabile.

Per la proprietà transitiva anche la seconda equazione
quella con l’ “utilità” al posto del “lucro” è giuridicamente accettabile.

Rimane un dubbio: è socialmente accettabile?

Credo sia meglio arrivare al sodo.

Io credo che il “Caso Corona”
sia il più grande avvenimento degli ultimi 30 anni in Italia.
Perchè ci dà speranza. Dà speranza al senso della lotta civile contro la barbarie.
Anzi, utilizzare la stessa barbarie per distruggere la barbarie.

Immaginate un neo-terrorista.
Immaginate che il neo-terrorista abbia come primo obiettivo la rivendicazione di un diritto
e come ultimo obiettivo il rovesciamento del potere costituito.
Immaginate che il neo-terrorista non abbia alcun scopo di lucro,
gli unici soldi che concepisce sono diretti a una redistribuzione del reddito per altri neo-terroristi.
Immaginate che il neo-terrorista abbia come unica arma il proprio telefonino.
Il nemico del neo-terrorista è il politico corrotto, l’intellettuale pigro, il barone universitario nepotista e arrogante e molti altri ancora.

Immaginate che il telefonino produca delle foto.
Chi è inquadrato nelle foto si sta facendo fare un pompino da un trans.
Chi è inquadrato nelle foto ha appena fatto una conferenza stampa in televisione contro i Dico e a favore della famiglia tradizionale.
Chi è inquadrato nelle foto è un essere immondo.
Perchè agisce universalmente esattamente al contrario di come agisce quotidianamente.
Con il serio intento di estendere al vostro quotidiano il proprio universo ideale che nemmeno lui condivide nel suo quotidiano.

Immaginate che abbiate scattato voi quelle foto.
Immaginate che a voi a differenza di Fabrizio Corona dei soldi non vi frega nulla.
A voi interessa solo l’utilità.
E la vostra utilità si chiama “società civile”.
A questo punto che fate?

Un ricatto non lo fareste?

Culture Jam fa da sfondo al post

20 Comments »

  1. Commento by Igor — 24 Marzo 2007 @ 17:51

    Un interrogativo interessante, non c’è che dire.
    Ci penserò stanotte durante il doppio turno in fabbrica.
    Se poi riuscissi pure ad individuare obiettivi sensibili, ti darò la risposta.

  2. Commento by CJ — 24 Marzo 2007 @ 18:03

    hai visto che passi da gigante faccio nel fantastico mondo del computer?

  3. Commento by Fede — 24 Marzo 2007 @ 19:37

    Il livello di ipocrisia della società italiana ha raggiunto l’altezza delle vette himalayane. Viste da uno gnomo seduto.

    Allora forse hai ragione: tanta più gente con le macchine fotografiche in giro può aiutare a far luce sui comportamenti di politici e affini le cui parole tonanti e indignate non sono affatto seguite da comportamenti “etici” ispirati a quei principi. A cominciare dello stuolo di divorziati e separati che non fanno altro che parlare di quanto sia sacra e indivisibile la famiglia e tutti gli altri di seguito.

    Solo che in Italia confondere la propria faccia con il bronzo o altri metalli è molto in voga. Prima che un politico lasci la sua poltrona di velluto lo devi fotografare con almeno 13 ragazze nella doccia di un vescovo e con un elefante che gli insapona la schiena.

    E l’elefante deve essere rosa.

  4. Commento by pnd — 24 Marzo 2007 @ 21:02

    sono contento che tu abbia trattato l’argomento: ne aprofitto per disvelarmi come lettore assiduo di questo blog. c’è anche un termine per questo genere di apparizioni – lo so. ma sono così: un po’ un grezzo.

    http://www.unita.it/images/Amarilli.jpg

    nessuno vuole dire che questa si depila le sopracciglia?

  5. Commento by Alberto — 25 Marzo 2007 @ 00:04

    Il ragionamento che fai è molto interessante, davvero. Oltretutto, se pensiamo al contesto in cui si è sviluppato il terrorismo negli anni di piombo, in cui la “coscienza politica” era molto più sviluppata nella gente comune (e nonostante questo ne è uscito sconfitto) e a quello attuale, dubito che quella forma di terrorismo abbia oggi possibilità di ottenere risultati. Nel contesto attuale, per assurdo la minaccia “mediatica” può essere più produttiva di quella armata.
    Ci sono però alcuni elementi su cui riflettere:
    – Corona, per quanto lercio, lo faceva con professionalità. Professionalità finanziata anche dai soldi che lucrava. Fare il paparazzo costa. E per raggiungere dei risultati effettivi, non basta neanche una struttura come la sua.
    – Corona era dentro un sistema. A chi da’ le foto incriminate il terrorista se la vittima non cede al ricatto? A Eva3000? Dubito. Oddio, potrebbe farle girare in rete, ma si sa che il sistema sa benissimo come difendersi da questo tipo di minacce. Non per niente, già oggi, Internet nella mentalità comune è sinonimo di luogo inattendibile, falso, pericoloso e così via.
    – Per quanto penso che ci siano parecchi politici con scheletri negli armadi, colpirne uno ogni tanto non credo possa portare ad un gran successo. Nel vecchio terrorismo la minaccia era fisica. Chiunque era un potenziale obbiettivo per il solo fatto di esistere. E qualsiasi comportamento assumesse, restava tale. Se ora il terrorista ricattasse Buttiglione perchè preso a farselo succhiare da un trans e la Bindi in un locale di spogliarellisti ottenendone il silenzio su certe posizioni, basterebbe che gli altri si diano una “controllata” per un po’ e finirebbe tutto li’.
    – Infine, l’impatto sulla gente comune è profondamente diverso. Il fatto di sangue destava una impressione forte. I più si schieravano contro, ma qualcuno subiva il fascino di quegli atti, arrivando a giustificarli. Oggi in Italia c’è chi continua a cogliere comportamenti dei politici totalmente difformi dal loro predicato (vedi p.e. Travaglio) ma lo sputtanamento non scatta. E, se ci pensi, Sircana sta ancora lì e dopo Pasqua la gente si sarà pure dimenticata dove è andato a passare quella serata.

  6. Commento by Giorgio — 25 Marzo 2007 @ 09:53

    non c’entra con l’argomento del post, ma sappi che appoggio con entusiasmo la campagna anti-snap

  7. Commento by Giorgio — 25 Marzo 2007 @ 09:59

    poi, magari, vuoi sapere la mia opinione sul post … in breve: i ricattatori mi fanno un po’ schifo, indipendentemente dalle motivazioni (utile privato o supposto utile pubblico).
    ciao

  8. Commento by baotzebao — 25 Marzo 2007 @ 10:17

    La battuta da tarantino, hai ragione, è tutto ciò che serve a definire la parola T.

    Nel merito: Alberto ha già scritto bene. Aggiungo solo un punto: quale è il costo sociale ( in senso lato ) della frustrazione? Che sia lei, la parola F, a costituire in un colpo solo la nostra ghettizzazione, la loro occupazione?

    Fuori (??) dal merito:

    Vallortigara (quello delle galline, che insegna a Trieste) ha appena dimostrato scientificamente che se il cane muove a destra o a sinistra la coda significa rispettivamente paura e rabbia o attenzione affetto: ecco, è nei cani l’ultima manifestazione di valori che in politica sembrano, come dire, un po’ confusi…

    Ieri sera le tout trieste ha festeggiato il matrimonio dell’anno, in friuli, fra gm e ff ( qui si rispetta DAVVERO la privacy, CAZZO ). Solo una goccia di tenerezza per persone la cui fragilità e miseria ( in evidente e solo apparentemente paradossale opposizione con la loro sicurezza da SUV comprati a rate ) commuovono quel che resta ( e che esonda ) della mia empatia è riuscita a dissimulare la mia indignazione e a trasformare desideri di strage terroristica kamikaze… in frustrate puzzette. Il peggio della città.

    Impossibile per me non notare che la società è bloccata nel suo peggio.

    Non v” è contraddizione fra immobilità e peggioramento, l’immobilità è peggioramento in movimento: le generazioni si succedono e l’ unica moneta che acquista valore è quella del MIF, il Mediocre Informato dei Fatti ( e incapace di distinguere fra essi ) che è assurto a regolatore sociale. E dicevamo che era Berlusconi, il peggio!!!

  9. Commento by mcguivermito — 25 Marzo 2007 @ 17:25

    io non ho capito che cosa vorresti dire.
    Se, mettiamo, uno vuole fare il terrorista e ha a disposizione queste foto compromettenti, non cercherebbe di vendere la foto, ma più in generale di ottenere degli obiettivi vhe si inseriscono in una stragegia chennesò di rovesciamento di potere. cioè lo scopo del terrorista, e il terrorista in senso, secondo me, più propio è colui che vuole il cambiamento ma lo vuole con mezzi abietti però colpendo l’intera popolazione o persone specifiche per colpire tutti e in quello di cui parli tu io vedo solo un legame indiretto tra “personaggio colpito” e popolazione. non ho capito

  10. Commento by EdTv — 25 Marzo 2007 @ 22:30

    Io immagino uno scenario in cui io posso tenere sotto ricatto (la paura è il braccio armato del ricatto)
    un personaggio di potere, con il fine di avere delle ricadute sociali
    tramite il mio gesto.

  11. Commento by campa — 26 Marzo 2007 @ 03:08

    Sublime..

  12. Commento by nippur — 26 Marzo 2007 @ 08:48

    Chissà, forse è vero che una foto rubata di gasparri che se lo fa mettere nel culo da un senegalese potrebbe conferire al suo possessore una buona dose di potere contrattuale.
    Ma resta il fatto che questa è gente che sta seduta in parlamento con condanne definitive a proprio carico, che è stata smerdata da tangentopoli ed è rientrata dalla porta di servizio dopo un paio di anni fuori dai riflettori, che dichiara alle agenzie di stampa oggi bianco e domani nero e dopodomani ancora bianco, che va in tv senza saper pronunciare “afghanistan”, che vive immersa in un melmosissimo conflitto di interessi fra banche, società private, consulenze, ecc. (intendo tutti, non solo il berlusca).
    Qui in un paio di mesi ti fanno dimenticare di avercelo messo nel culo, cosa sarà mai una foto sfocata!

  13. Commento by Matteo — 26 Marzo 2007 @ 09:46

    La prima cosa che mi è venuta in mente è che Evelyn tra 10 anni sarà probabilmente una delle armi del neoterrorismo…

  14. Commento by EdTv — 26 Marzo 2007 @ 10:07

    1) avete un concetto di terrorismo che forse non corrisponde al mio.
    Sabato in macchina con Giorgio Jannis
    discutevamo che con questo tipo di “terrore” non vai più a colpire
    fisicamente. Ma lavori sul ruolo pubblico della vittima.

    2) ragionate sempre sul politico. Ma cazzo non andate così oltre!
    Fermatevi al vostro quotidiano.
    Io ho almeno 4 -5 episodi nell’ultimo anno è mezzo che mi permetterebbero di incastrare qualcuno col ricatto.
    Solo che non ho prove documentali. Ovviamente non cito
    perchè rischio a farlo pubblicamente, ma se incontro qualcuno di voi
    per strada sono pronto a raccontare e spiegare meglio.

    3) è chiaro che se metti sotto ricatto, anche tu sarai ricattabile.
    Ovvio.
    Ma il neo-terrorista ci penserà da solo.
    Chi vuole partecipare al neo-terrorismo deve attuare delle strategie di autocontrollo e autolimitazione. Per esempio farsi delle fotografie compromettenti ora, in questo istante.
    In modo che una volta al potere se non lo esercita ragionando sul socialmete utile/equo sarà a suo volta ricattabile con quelle foto che lui stesso precedentemente si è scattato.

    Insomma i termini della strategia sono piuttosto complessi e vanno elaborati. Io agirei prima localmente.

  15. Commento by sapu — 26 Marzo 2007 @ 15:10

    Terrorista è chi commette un atto con fini (che spesso son le vittime & affini a definire) terroristici oppure chi ‘lavora su’ la percezione comune dell’atto al fine di produrre l’effetto terrore ?
    Un unico atto, fini opposti nel diffonderne la percezione, esplicito ed implicito…

    Nel caso specifico, forse non arrivi alla domanda finale: se tutto il clamore suscitato viene incanalato in modo da convincere che la ‘lotta’ è male (a prescindere dagli scopi e dai mezzi) non si smuove quella parte consistente della società civile che impedisce di considerarlo terrorismo.
    Considerato che viviamo in tempi in cui è sufficiente continuare a chiamare uno ‘terrorista’ per convincere l’opinione pubblica (che neppure si interroga se provi terrore o meno, probabilmente perchè c’è un senso del terrore così diffuso che ogni pretesa ragione per provar paura sembra quella buona!)…

  16. Commento by magda — 26 Marzo 2007 @ 16:13

    Post davvero sagace ma controbatto: pensi che se Magnolia ti offrisse un lavoro la penseresti anche così?
    P.S. Stai attento corre voce che si sia liberato un ruolo importante vicino a Lele Mora

  17. Commento by fabio — 26 Marzo 2007 @ 16:44

    a me me pare na ‘str…

    lo facevamo alle superiori per ricattare i prof che si intortavano con le alunne o le supplenti fighe…

    cosa dovremmo fare ora, con la foto del/la prof in castagna? lottare per un insegnamento equo, disinteressato, intellettualmente attivo?

    purtroppo i volponi riescono a cavarsela sempre, io credo che Matarrese sia l’esempio del potere ininterrorizzabile in Italia. Quello che deve essere minacciato non è il pubblico senso del pudore (inesistente o camaleontico) ma la loro stessa vita, il che non porterebbe a nulla perchè ‘morto un Matarrese se ne fa un altro’.
    Per me il nostro Paese è troppo vischioso, manca la fluidità (o mobilità sociale per i malati di sociologia cialtrona). Ci sono troppi vecchi in giro che comandano (Scalfarotto insegna). Forse una buona terapia terroristica sarebbe quella di manomettere intere partite di Viagra in arrivo in Italia.

    Fabio

  18. Commento by goodgod — 26 Marzo 2007 @ 16:50

    la risposta è senza dubbio SI

  19. Commento by mvittoria — 27 Marzo 2007 @ 14:32

    utopia. almeno qui in Italia.

    forse una volta nei paesi anglosassoni potevi far cadere un governo o rovinare la carriera ad un politico con qualche prova di malcostume perche’ per loro la coerenza e l’integrita’ erano condizioni indispensabili per la fiducia e il mandato dell’elettore.

    ma abbiamo visto con Clinton che non funziona piu’ neppure li’.

    in italia abbiamo un parlamento che conta indagati per reati, rei confessi, processati, e bla bla bla, tutti che siedono in armonia, noi che li manteniamo e li ingrassiamo e credi che una foto fatta con il tuo cell possa smuovere una paglia…

    magari! ce li leveremmo tutti dalle balle.

  20. Commento by arlon — 30 Ottobre 2009 @ 20:05

    Non so, non mi interessa. Al caso, vedrò.

    Il punto è se la foto fosse in grado di smuovere qualcosa o no.

    In sostanza: ci vuole veramente il supporto CONTINUATO della maggior parte dei media, oggi, per avere un risultato nel mondo reale (e non solo su facebook)?

    Se sì, come pare, buona notte ai neo-terroristi e lunga vita alla faccia tosta di chi ci governa/etc.

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