L’alito mi puzza Deaglio

Posted by admin | Brodo | mercoledì 29 Novembre 2006 13:51

Avete presente quegli stronzetti che appena salgono in treno
accendono il portatile, indossano le cuffiette e tanti saluti?
Ecco. Io sono uno di loro.

Salgo sul regionale direzione Trieste.
55 minuti di ritardo.
Vagoni pieni.

Studentessa universitaria triste e solitaria (cit.)
con Trolley che occupa l’intero arco del sedile di fronte a lei.
“Scusi è libero?”
“Solo se riesci a caricarlo sul portabagagli”
“Beh se lo faccio è solo per farti una cortesia perchè il Trolley non dovrebbe stare su un sedile”
“Spiegami come faccio se pesa come me…”
“Fatti la spesa a Trieste e impara a cucinare invece che portarti le pentole di tua madre da casa”

Mi infilo le cuffie e do il via alla proiezione.
Il cineforum merda-book oggi ha in cartello “Uccidete la Democrazia” di Enrico Deaglio.

Giudizio: inguardabile.
All’ordine del giorno le seguenti critiche:

1) costa 17 euro.
Non ho ricordi di una ladrata simile.
Forse le prime Flat 56k di Telecom avevano una così grande spoporzione
tra qualità offerta e costo di attivazione.

2) “eh signora mia, non ci sono più i complotti di un tempo…”.
Purtroppo da un punto di vista di ricostruzione documentaristica, la realtà
non ci offre più lo stesso livello di paranoia reale o indotta dei bei tempi andati.

Quando il savoir-faire politico democristiano ci lasciava presupporre il peggio
a ogni evento: il Caso Mattei, Lockheed, Ustica, Borghese.
Buona parte di ciò che Zavoli chiamava “La Notte della Repubblica“.
Cambiano i tempi. Cambiano gli scandali.
E le schede bianche sono davvero ben poca cosa.
Scandaletto da seconda repubblica, come calciopoli.
Ma questo è l’unico alibi da riconoscere al pessimo Deaglio.

3) ma imparare a girare un documentario, no?
Non entro mai nei contenuti di film o docu-fiction.
Tendenzialmente non mi frega nulla delle tesi complottistiche e delle tesi di smentita.
Magari ci penso dopo. Come con Micheal Moore.
Bowling è un capolavoro.
Pieno di ritmo, invenzione, giusta ironia, cronaca puntuale (penso al pezzo con Charlton Heston, semplicemente geniale)
Tutto ciò a prescindere dalle tesi del film.
La docu-fiction di Deaglio è imbarazzante: dilettantesca, amatoriale, sconclusionata.
Vengono aperte mille parentesi e nessuna viene chiusa: il mito propagandistico berlusconiano dell’anticomunismo viene abbandonato a favore di un paio di slide
di power point sull’andamento progressivo delle schede bianche.
Poi è la volta di una citazione storica su Portella della Ginestra.
Poi una ricostruzione della notte elettorale.
Poi un accenno di tesi su come possa essere andata realmente ma senza crederci troppo.
Morale?
Non si capisce davvero un cazzo.
C’è un’ipotesi forte: c’è stato un broglio elettorale.
Manca la tesi: perchè c’è stato? Ma, soprattutto perchè è fallito?
C’è un divertissement imbarazzante a affastellare teorie episodiche totalmente prive di un andamento progressivo.
Ma la cosa più imbarazzante, perchè dannatamente “italiana”,
è il dialogo tra “Gola Profonda” e “La Giornalista Idealista”.
Quello va visto.
E’ intimamente trash.
Lucarelli a Blu Notte, quando ricostruisce i delitti, fa dei capolavori in confronto.

4) Qui non è questione di destra o sinistra.
Di libertà di espressione o meno.
Qui è il solito tabù che in Italia non siamo in grado di affrontare a chiare lettere.
La dicotomia è una e una soltanto: fa cacare o non fa cacare?

L’imitazione di Crozza di Ratzinger è giusta o non è giusta?
Domanda sbagliata.
Domanda giusta: fa cacare o non fa cacare?

Classica domanda dei novellini: e tu chi sei per deciderlo?
Nessuno.
Ma mi prendo il lusso di non partecipare minimamente
a qualsivoglia problema/dibattito di censura, libertà di stampa, espressione e quant’altro.
Con la merda non mi mischio.
Mi annoia.

l’inedita recensione viene accompagnata dai Fall Out Boy

20 Comments »

  1. Commento by R. — 29 Novembre 2006 @ 14:10

    A me le persone che si infilano le cuffiette in treno dal primo secondo stanno simpatiche, non passi mai per maleducato se non li caghi, non ti fanno domande inopportune, non esprimono opinioni non richieste. Le poche volte che mi e’ capitato di conversare con degli sconosciuti in treno non vedevo l’ora di scendere, perche’ le persone si sentono tutte irresistibilmente interessanti e hanno sempre voglia di raccontarti i cazzi loro?

  2. Commento by fabio — 29 Novembre 2006 @ 15:18

    R. misantropia?

    I 17 euri li ho spesi. Devo ancora vederlo. Mi interessava anche il racconto fanta-politico ‘il broglio’.

    Non penso che l’unico metro di valutazione di un qualsiasi prodotto comunicativo sia la stimolazione intestinale… anche se defecare, come mangiare, è un atto vitale (o mortale).

    Ma tu ti schiereresti idealmente, quindi, col partito della bellezza (penso a Sgarbi e Morgan)?

    fabio

  3. Commento by EdTv — 29 Novembre 2006 @ 15:43

    Non è l’unico certo.
    Ma è vero anche che è molto facile
    trincerarsi dietro una parola come “libertà d’espressione”
    quando in realtà si fatica
    a confrontarsi con l’autocoscienza.

    Un giorno Fini è stato invitato a sedersi
    alla prima del film di Martinelli.
    A metà del secondo tempo si è alzato e se n’è andato dicendo:
    “sto film fa schifo”.
    Martinelli immediatamente veste la parte del regista scomodo.

    Leggiti cosa scrive Deaglio sui giornali oggi.

    Non mi schiero minimamente per la bellezza.
    Mi schiero dalla parte della professionalità e della competenza, se sai fare bene un mestiere, difficile che il prodotto ottenuto faccia schifo.

  4. Commento by kross — 29 Novembre 2006 @ 16:00

    R. suvvia…detto da te 😉

  5. Commento by fabio — 29 Novembre 2006 @ 16:03

    Grazie per la precisazione. Il fatto è che, al di là della questione sulla libertà o meno di espressione, di questi tempi troppo spesso si fa passare l’idea che l’estetica sia l’unico metro di giudizio valido.

    Fini su Martinelli è stato un grande. Deaglio è stato accusato per il suo lavoro, ha corso un rischio e forse dovrà pagare.

    Ma il dato interessante è che molti gli hanno dato credito anche perchè lo scollamento tra ‘sistema’ politico e popolazione è troppo ampio di questi tempi e politici miopi sfruttano tutto ciò con leggerezza e per interessi particolari.

    fabio

  6. Commento by mvittoria — 29 Novembre 2006 @ 16:31

    Non ho visto il documentario, ma se Deaglio avesse dato nel film delle risposte, qualcuno ora sarebbe gia’ dietro le sbarre.

  7. Commento by EdTv — 29 Novembre 2006 @ 16:52

    ma mica volevamo
    una risposta da Deaglio.
    Ci potevamo tranquillamente accontentare
    di una sua prospettiva di scenario, di un finale,
    invece..

  8. Commento by IgorTV — 29 Novembre 2006 @ 18:37

    Vero. Lo scambio di battute tra Gola Profonda e La Giornalista sembrava un dialogo di “Vivere”.
    Se bisogna fare un documentario, facciamolo bene. Ad esmpio “Citizen Berlusconi”, o lo speciale di “Wide Angle” su Silvio Berlusconi. Per dire.
    Oppure, se proprio dobbiamo fare docu-fiction, facciamola così, con beneficio d’ inventario.

  9. Commento by fabio — 29 Novembre 2006 @ 18:39

    fagioli sul pane tostato? piuttosto pasta e fasioi direi, con un buon spicchio deaglio…

  10. Commento by choppa — 29 Novembre 2006 @ 21:45

    siamo proprio sicuri che adesso qualcuno sarebbe dietro le sbarre, mvittoria?
    un’accusa così grave, se plausibile, come credo che sia, giustifica qualsiasi mezzo di divuglazione.

  11. Commento by R. — 30 Novembre 2006 @ 00:25

    Fabio, mi sa che ci hai preso giusto… sto invecchiando (e pure male)

  12. Commento by g — 30 Novembre 2006 @ 01:32

    henrycow hai ragione fa cagare: fastidioso, inconcludente, schizofrenico, ignorante, dannoso

  13. Commento by il.poeta — 30 Novembre 2006 @ 09:14

    Non ancora visto. Mi interessa soprattutto l’aspetto statistico, sulle schede. Se e’ approfondito ok, altrimenti mi sa che passo. Ma poi lo vedro’ lo stesso, lo so, lo so.

  14. Commento by fabio — 30 Novembre 2006 @ 09:57

    l’aspetto statistico sulle schede bianche è noto dall’11 aprile 2006. Ne parlano solo adesso. Paese di cazzoni. Come al solito al Sud ci sono stati spostamenti di voto enormi (il che potrebbe essere considerato normale se non ci fosse la questione del voto elettronico già sollevata dal buon Grillo ad un mese circa dalle elezioni). Ma la mini-vittoria elettorale ha imposto a tutti di stare zitti e non contestare il voto.

    Rimane il quesito di Enrico:
    come mai se broglio c’è stato, non ci sono riusciti fino in fondo?

  15. Commento by il.poeta — 30 Novembre 2006 @ 11:24

    Beh, se ne parla gia’ da prima. Su micromega era uscito un libro che raccontava la vicenda in forma di romanzo giallo, no? Che poi l’aspetto statistico si vedra’ solo dopo le prossime elezioni nazionali. Sempre che non siano taroccate.

  16. Commento by Anna — 30 Novembre 2006 @ 11:46

    Ti ho trovato per caso, mentre cercavo un modo originale di dire “è una merda” (sto traducendo un romanzo). Mi hai colpito tu che dicevi “è una merda incalcolabile”. Da quel poco che ho letto, deduco che sei tipicissimo di questo tempo: ci stai dentro fino al collo ma se non altro sai guardarti da fuori.
    Se penso a quanta gente c’è che sa scrivere e lo fa (piuttosto sterilmente?) sui blog mi viene un po’ di anxiety.
    Credo che ti leggerò ancora.

  17. Commento by EdTv — 30 Novembre 2006 @ 12:39

    “Merda incalcolabile” è un’espressione
    che uso spesso anche nel parlato.

    Fa parte di un differenziale semantico tutto mio:
    “Merda incalcolabile” è al polo opposto di “Capolavoro Assoluto”.

    In mezzo, varie gradazioni.

    Ti ringrazio per quello che immagino sia un attestato di stima.

    Sul “piuttosto sterilmente” non concordo.
    Il blog come medium riflette
    la mia indole indisciplinata, incostante, priva di ritualità.
    In poche parole: scrivo quando ho voglia. Mai quando devo.

    Grazie per leggermi.
    In bocca al lupo per la traduzione.

  18. Commento by il.poeta — 30 Novembre 2006 @ 16:52

    Ora sono curioso di sapere che romanzo e’. Bukowsky? 😉

  19. Commento by Anna — 30 Novembre 2006 @ 17:24

    No, no, niente di così serio! 🙂
    (Ho sempre il dubbio: ma non si scrive Bukowski? O mi confondo con Chinaski?)
    Non voglio approfittare troppo dell’ospitalità di EdTv, me ne torno a lurkare nel buio, non prima però di avergli detto che ho molto apprezzato la sua Colazione da Tiffany.
    Vado! Cioè, resto, ma vado. Ciao

  20. Commento by fabio — 2 Dicembre 2006 @ 09:56

    Visto: soporifero

    Unica scena divertente: il giornalista-finanziere USA che insiste sulla T di trillion con tutta la saliva che ha…

    Unico dato interessante: le quote di schede bianche suddivise per regione/provincia, impressionante l’omogeneità del dato, sicuramente un indizio dal punto di vista statistico.

    Ma dico: il viminale non ha ancora diffuso ufficialmente le quote di schede bianche, Amato però è a conoscenza di tutto già da un bel pò. E allora?

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