No perchè alla fine uno se lo chiede

Posted by admin | Brodo | martedì 17 Ottobre 2006 17:04

Perchè l’ultimo libro dell’orrido Magdi Allam
viene presentato con la dicitura:
“Contiene una lettera aperta a Oriana Fallaci”?
Quando risponde avvisatemi.

Perchè il libro di Roberto Gervaso
“Permette? Giovanni Rana. Una vita un’intervista”
è piazzato in una libreria triestina
sullo scaffale “Sociologia”?

Perchè uno, a 31 anni, per la prima volta,
arriva a chiedersi
“E se Berlusconi avesse ragione?”
E se lo chiede giusto un secondo dopo
la trasmissione di Santoro.
Una sorta di Lucignolo di sinistra.

Perchè usi “piuttosto che”?
Perchè?
Ok. Sarò fissato.
Ma perchè lo usi?
Puoi tranquillamente dire “o”.
Sono 11 lettere di meno.
Fai meno fatica.
Ma forse è perchè in realtà non stai dicendo nulla
e il “piuttosto che” aggiunge autorevolezza alle tue stronzate?
Ma lo sai che è sbagliato, cristo santo?
A Milano lo hanno mollato da parecchio tempo,
vuoi sentirti così provinciale?
Ora a Milano il tormentone è “Sono sul pezzo“,
è decisamente meglio dell’orrido “piuttosto che”.

Perchè i miei studenti
non arrivano all’esame più preparati?
“Mi sapresti dare una definizione di Manipolazione?”
“Beh la manipolazione è quando qualcuno ti
obbliga a fare qualcosa”
“In che senso scusa? Credo di non aver capito.”
“Eh, tu hai un’idea e uno ti dice che quell’idea
è sbagliata e ti obbliga a fare il contrario”
“Ma chi scusa ti obbliga?”
“Eh la televisione, i reality…”
“Ah, i reality….”

Perchè a Ponte di Piave,
6mila anime,
mio paese natale,
hanno aperto un Kebab?
Ho passato un intero pranzo coi parenti
a spiegare inutilmente a mio nonno che cazzo fosse
“un kebab”.
(Nel frattempo mio zio nella più ortodossa
delle tradizioni consolidate
tra autotrasportatori rimaneva incantato
di fronte a www.pornotube.com)

Ho anche simulato la rotazione della carne
su spiedo d’acciaio.
“Ma eo ‘na specie de muset?”
E’ una sorta di cotechino?

….continua

Le domande le faccio mentre in sottofondo suonano The Pipettes

Pray for Rain

Posted by admin | Brodo | venerdì 13 Ottobre 2006 11:45

Quando sei un po’ così.
Non di cattivo umore.
Ma nemmeno così sorridente.

Quando sai che l’unica cosa che ti può distrarre
è una sana partita di baseball
ma su Sky la danno di notte fonda.

Quando è così
allora la palla passa agli amici
e capita che la mattina, quando entri in ufficio,
qualcuno ti ha pensato.
E commenta al posto tuo la sfida tra Mets e Cardinals:

"Se c’è un minimo di giustizia, giudacane, i Mets vincono le world series.
Bersagliati dalla sfortuna:
prima Pedro,
poi El Duque Hernandez, designato partente in gara 1 contro S. Louis,
infine l’outfielder Cliff Floyd, mazza caldissima.
Hanno bisogno di guadagnare tempo, di tirarla per le lunghe con i Cardinals, forse un paio di infortunati riescono a recuperarli.
Glavine spostato partente in gara 1,
tale John Maine,
giovanissimo,
richiamato in tutta fretta dalle Minors (!) per gara 2, mai giocato una postseason in vita sua.
Per gara 3 c’è Traschel, 37 anni.
Glavine ne ha 40 (2cy young vinti con Atlanta, però)
Non sanno più chi far lanciare…non hanno più nessuno.
 
E’ una corsa contro il tempo, si attendono buone notizie dall’infermeria. E dal meteo.
La pioggia cade e sposta di un giorno gara 1.
Ieri sera finalmente si è giocato.
 
Allo Shea Stadium, gremito, campeggiava il seguente striscione:
 
"Glavine and Maine and pray for rain"
.
 
Cardinals lasciati a zero."

Grazie.

Joe Torre sputa tabacco innervosito

Sto studiando sai, per diventare gay

Posted by admin | Brodo | mercoledì 11 Ottobre 2006 16:28

E’ qualche anno ormai che mi occupo di Musicultura.it,
il sito di Musicultura Festival, un evento che lancia
nuovi volti per la canzone popolare e d’autore italiana.

L’anno scorso stavo mettendo online un po’ di materiale dell’edizione 2005,
e mi capita sotto gli occhi una canzone di tal Mines
“Per diventare gay”.

Ridevo di gusto
per uno dei testi più ebeti
della canzone italiana.

Oggi alla radio ho scoperto che questo pezzo
è diventato il tormentone di W RadioDue di Baldini e Fiorello.

Coincidenze.
Il pezzo lo potete scaricare/ascoltare gratis qui.

Accompagna il tutto Relax dei FGTH

Rise and Fall

Posted by admin | Brodo | mercoledì 11 Ottobre 2006 11:08

Parcheggio in piena zona industriale.

La performance per stasera è:
Ufficiale Wehrmacht ’42

Ho tessuto i miei radi capelli
intingendoli di Brillantina Linetti.
Riga al centro.
Il primo esito è stato negativo.
Ero Alpha Alpha delle simpatiche canaglie.

Riga in parte.
Esito perfetto.

Ho utilizzato la matita nera di mia madre per colorare i baffi.
Con la spugnetta apposita ho distribuito il colore su tutti i peli.

Ho passato la crema depilatoria di mia madre su tutto il corpo.
Atteso 15 minuti.
Odore insopportabile.
Tolto ogni residuo con la spugnetta apposita.

Flossato i miei denti con Toothbrush di Paul Smith.
Spalmato una crema da corpo Jean Paul Gaultier.

Indosso una camicia nera Mauro Grifoni.
Un pantalone nero con doppia pence laterale.
Cintura nera, Sorelle Baratella.

Agli occhi porto un paio di Ray Ban a specchio. Top Gun, 1985.

Scendo dalla macchina battendo il tacco.
Due tizi appartenenti alla categoria sociale “Baci e Abbracci”
si girano di scatto.
Reazione pavloviana alla leva militare.

Il mio è un incedere militare.
Un passo dell’oca veloce.
L’obiettivo è quello di trasformarlo in un passo di danza.
Nel giro di pochi minuti.

C’è coda.

Ma io ero Enricoditvdiari.
E nell’apice della mia popolarità entravo di diritto scavalcando tutti.
E sorridevo al proletariato dietro la transenna
spalancata dal buttafuori.

E quando non ero ancora Enricoditvdiari,
ci pensava Matteo, giornalista locale,
inventandosi scuse al limite dell’incredibile.
“Devo fare un servizio sui locali”
“Ho visto la macchina dei carabinieri qui fuori,
devo entrare per parlare col maresciallo”

Saluto Daniele il buttafuori.
Non mi risponde.
Mi tolgo gli occhiali, non mi ha riconosciuto.
Saluto Daniele il buttafuori.
Si gira, mi guarda.
In teoria dovrebbe ricordarsi di quella volta
che ho organizzato il tavolo “Enrico Tv”.
E la pr brainless ha scritto sul segnaposto “Enrico Treviso”.
Ma non si ricorda.

Prendo posizione all’inizio della transenna.
Chiamo la pr.
Sventolando un braccio destro teso per coerenza con la performance.
Non mi caga.

Accanto a me una coppia.
Si tengono stretti per sconfiggere il gelo autunnale.
Lui a lei
“Sta tranquja che entremo presto”
“Sperem”
“Stasera ho a figa tirada a rajo i me fa entrar subito”
(Stasera ho la ragazza tirata a lustro, mi fanno entrare subito)

Passano 35 minuti.
E sono ancora fuori.
“La figa tirada a rajo” dà segni di cedimento
strusciandosi le caviglie stivalate.

Decido di umiliarmi.
Tiro fuori l’LG nero
e dopo aver notato quanto
bene s’intona alla camicia
chiamo il Coke.
E’ dentro, lui.
Sta ballando.

Spunta all’entrata.
Chiama Daniele.
Lo avvisa che c’è un piccolo gerarca che vorrebbe entrare.
Daniele si gira, mi vede, mi saluta.
Ora mi riconosce.
Scosta la transenna per farmi passare.

Daniele è il suo maestro di Kick Boxing, in palestra.
Io abbasso la testa.

E’ disfatta. E la suona un nostalgico Bob Dylan

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