La vera scatola dei segreti – Terza Parte

Posted by admin | Brodo | martedì 5 Settembre 2006 15:09

Mi alzavo poche volte alle otto del mattino.
All’epoca non avevo ancora colto il plusvalore dell’insonnia.

Capitava solo al lunedì per la lezione di Semiologia del Cinema.

Una spruzzata di Dams per noi giovani comunicatori.

Il semiologo ti conquistava, pochi cazzi.
Mi sono innamorato di lui
nel febbraio del 1997.
A lezione.

Quel giorno.
Entra in aula e comincia a parlare di Nirvana di Salvatores.
Poco feedback.
Il Semiologo non capisce.
Nessuno aveva visto Nirvana.
Era nelle sale in quel periodo.
Una stronzetta, novella Hermione, fa notare
che in quei giorni gli studenti non vanno mai al cinema popolare.
Perchè in quei giorni.
C’è Alpe Adria.

Alpe Adria.

Il Festival del Cinema dell’Est.
Il Festival di chi fa della supponenza cirillica un distinguo sociale.
Il Festival di chi "il Tempo dei Gitani è stupendo, l’ho visto almeno 10 volte".

A Trieste i suppo-balcanici si nascondono in ogni dove.
Quelli che:
"Hey ciao, sei stato in ferie?"
"Sì, a Lignano"
"Ah. Mhhh..io invece sono stato tra Pristina e Stenkovec…una figata incredibile!"

Nessuno ha visto Nirvana.
Tutti ad Alpe Adria.
Il Semiologo si irrita.
"Ragazzi, il bello di aver sessant’anni
  è che cominci a non avere più tanto tempo
per perderti in stronzate"

E da lì che ho cominciato a invecchiare precocemente.
E ad amare il Semiologo.

Marzo ’97. Stazione dei treni di San Donà di Piave.
Domenica pomeriggio.
Salgo sul treno.
Non occorreva ancora timbrare il biglietto.
Apro la porta dello scompartimento.
Il Semiologo ha la testa appoggiata al finestrino.
Dorme.
Faccio del rumore simulando di non far rumore.
Per svegliarlo.
Voglio conversazione.
Voglio esibire la mia cinefilia da consumatore di blockbuster.

Ci riesco.
Il Semiologo si sveglia e mi riconosce.
Comincio una blanda discussione su quanto schifo mi faccia
a) il cinema italiano,
b) mimmo calopresti
c) nanni moretti e la Sacher

Il Semiologo si lancia in una dotta considerazione su Bertolucci.
Tocca il tasto dolente del neorealismo.
Parla della sua esperienza francese.
Mi lascia con una frase che sto ancora tentando di decifrare:

"Il treno è come il cinema,
ti siedi e guardi lo schermo".

Felicità.
Felicità è cantare a due voci
quanto mi piaci.

Ti amo Semiologo.
E ti sedurrò.

In prossimità di Trieste sfioriamo vertici lirico-dialettici unici.
La conversazione si sposta sulla mia vita da universitario
anni ’90: problematico, indifferente, blazé.

Gli piaccio questo è sicuro.

Scendiamo dal treno.
Camminiamo accanto.
Felicità.
Felicità è restare vicini
come bambini.

Ci parliamo.
Le nostre parole sono coperte da un forte abbaiare.
Sempre più forte.
Cani del cazzo.
Alziamo la voce.
E’ un idillio.
Ma il cane abbaia sempre più forte.
Mi giro con lo sguardo.
Scorgo un lupo a guinzaglio che mi punta.
Il Semiologo non capisce.
Io sì.
Il cane lupo si avvicina.
Allunga le sue zampe sul mio busto.

"Mi scusi può accostare per cortesia?"
Un carabiniere mi prende sottobraccio e mi fa uscire dalla fila del binario.

Il Semiologo procede incurante.

Il pezzo di fumo della sera prima ero convinto di averlo lasciato
negli altri pantaloni.
A sigaretta, grigi, D&G.

La débacle la musica David Bowie con Life on Mars

27 Comments »

  1. Commento by utente anonimo — 5 Settembre 2006 @ 15:31

    Felicita

    E una spiaggia di notte,

    L’onda che parte,

    La felicita,

    E una mano sul cuore,

    Piena d’amore,

    La felicita

    Ho l’onore di commentare per prima il tuo nuovo post!

    Il treno è come il cinema perchè non puoi fare altro che sederti e guardare ciò che ti ti si para davanti troppo velocemente per poterlo afferrare e rimanere a godere dell’attimo. Come un batticuore estivo.

  2. Commento by krossroads — 5 Settembre 2006 @ 15:33

    blockbuster con la b minuscola, va bene così…

    Gli amori che ti segnano dentro sono quelli che durano di meno…al prof e’ passata in fretta, credo.

  3. Commento by utente anonimo — 5 Settembre 2006 @ 16:54

    Can che abbaia ti sgama.

    Frassica

  4. Commento by krossroads — 5 Settembre 2006 @ 17:07

    che banalita’ pero’ nascondere il tocco nei pantaloni a sigaretta. Bandiera o controbandiera?

  5. Commento by utente anonimo — 5 Settembre 2006 @ 17:09

    La love story idilliaca è finita lì?

  6. Commento by Enricoditvdiari — 5 Settembre 2006 @ 17:24

    La love story è andata che ho tolto semiologia del cinema dal piano di studi, ci ho ficcato sociolinguistica ed è andata meglio, molto meglio.

  7. Commento by krossroads — 5 Settembre 2006 @ 17:37

    chiodo schiaccia chiodo. Io in genere mi trovo con due chiodi.

  8. Commento by utente anonimo — 5 Settembre 2006 @ 18:42

    ….sfiga….

    R.

  9. Commento by utente anonimo — 5 Settembre 2006 @ 20:21

    ti credo che è andata meglio.. il docente ricordo bene, era gay !! ..e tu sulle spalle dei gay hai costruito il tuo impero..

  10. Commento by ZincoCarbonio — 5 Settembre 2006 @ 23:10

    Secondo me c’ è una grave carenza in questo post che denota come ci si riempia la bocca di paroloni dando cmq la netta impressione di avere una bassissima cultura cinefila..

    D’altronde se ci fossi stato io al posto tuo avrei senza ombra di dubbio nominato Chuck Norris.

    Semiologo spiazzato.

    Avrebbe tentato il suicidio sfondando lo “schermo del treno”!!

    E ricordate che:

    ” Uccidi un uomo e sei un assassino. Uccidine milioni e sei un conquistatore. Uccidili tutti e sei Chuck Norris.”

  11. Commento by utente anonimo — 6 Settembre 2006 @ 13:03

    si sopravvive lo stesso anche senza specificare la griff dei vestiti lo sai??

  12. Commento by Enricoditvdiari — 6 Settembre 2006 @ 13:15

    non accetto lezioni di sopravvivenza da nessuno.

    Lost l’hanno girata in camera mia.

  13. Commento by utente anonimo — 6 Settembre 2006 @ 13:40

    Se e’ per questo si sopravvive anche senza lasciare commenti anonimi sui blog.

    Il blog di Enrico e’ cosi’ punto e basta.

    Take it or leave it.

    R.

    (cazzo come mi sono ridotto, fare da paladino a chi non ne ha bisogno….)

  14. Commento by il.poeta — 6 Settembre 2006 @ 13:42

    Splendida sceneggiatura per un corto!

  15. Commento by krossroads — 6 Settembre 2006 @ 15:54

    cavoli Raf…stavo per scrivere la stessa cosa… si vede che abbiamo fatto il lab del 5° anno in gruppo assieme..

  16. Commento by krossroads — 6 Settembre 2006 @ 16:06

    (o.t.: .poeta, io adoro i corti!!!!)

  17. Commento by utente anonimo — 6 Settembre 2006 @ 17:10

    Pensi che sia dovuto ai gas della nube tossica sviluppatasi quando esplose la miscela che ha quasi ucciso Campestrini?

    R.

  18. Commento by utente anonimo — 6 Settembre 2006 @ 17:13

    Dobbiamo assolutamente chiedere al Gra ed al Campe se loro avrebbero scritto lo stesso commento, se dicono di si’ allora la cosa e’ provata. Possiamo fare causa all’Universita’ di Padova per danni fisici da contaminazione sviluppatisi nel lungo periodo.

    R.

  19. Commento by krossroads — 6 Settembre 2006 @ 17:32

    bhe…basta ascoltarmi per un paio di giornate, per capire che normale non sono. E’ colpa del benzene che ho usato fuori cappa e mi sono sbrodolata addosso. Lo so.

  20. Commento by utente anonimo — 6 Settembre 2006 @ 17:42

    anch’io ho subito il fascino della cultura cccademica quando il prof mi ha spiegato che lo stato sociale nasce per perpetuare il capitalismo che altrimenti si autodistrurrebbe. Lì tra poco mi luccicavano gli occhi. lui parlava, e boh il resto non esisteva. Poi mi ha segato tremila volte e tutta la stima è andata a farsi benedire. 😛 mcgm

  21. Commento by utente anonimo — 6 Settembre 2006 @ 17:43

    per la cronaca ho cambiato anch’ìo l’opzionale..

  22. Commento by ZincoCarbonio — 6 Settembre 2006 @ 20:01

    Povero lo stolto che non sa.

    Naturalmente mi riferisco a colui il quale osa dire che si vive bene anche senza specificare le “griff”.

    Povero lo stolto che non sa che si dice “griffe”.

    Povero lo stolto che non sa chi è Patrick Bateman.

    Stilisticamente

    LoZioCit

  23. Commento by utente anonimo — 6 Settembre 2006 @ 20:15

    Sapete che se su wikipedia cercate barbara palombelli non troverete quasi nulla sulla grande intellettuale, trovo ciò vergognoso. Rimbocchiamoci le maniche rimediamo!!!!Che ne dite ragazzi?da92

  24. Commento by FiloDelRicordo — 6 Settembre 2006 @ 20:17

    Nirvana, a parte l’idea in sè che poteva essere interessante, non mi è poi granchè piaciuto. E se non è amore a prima vista, difficile ch’io ci perda ancora del tempo.

    Lode al semiologo per la frase sul treno.

  25. Commento by criptica — 8 Settembre 2006 @ 11:41

    Semiologia. Uno degli esami più contorti e interessanti del mio corso (a parte i testi di quello scassacazzi di Eco)(posso scrivere scassacazzi qui dentro?)(pazienza, è andata).

    Il mio semiologo aveva il fascino subdolo di saperti conquistare col semplice tono della voce. E possedeva uno slancio che ti calamitava.

    Se concili questo con l’analisi semiotica di Ultimo Tango a Parigi, capisci perchè ho trovato facile anch’io innamorarmi di lui.

  26. Commento by krossroads — 8 Settembre 2006 @ 14:55

    oh, bhe…non e’ che v’avanza un prof di semiologia cosi’ mi innamoro anche io? eh?

  27. Commento by utente anonimo — 8 Settembre 2006 @ 15:36

    ehi krossy, io di semiologico ho letto solo lo scassac..i e poco più. Ma se vuoi mi ci impegno e mi ri-guardo pure Nirvana e Ultimo tango a Parigi stando attento a tutta la semiotica del caso…

    EdgarM

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