Tito Schipa
Non credo di aver fatto una grande uscita.
Esterno Salernitano
Cena in pizzeria tipica venduta alla crew intellettuale come “la pizza più buona del mondo”.
Modestia e basso profilo meridionali.
Ma ci crediamo.
In tavola veniva servito il gotha dei sociologi della comunicazione in Italia.
Una furtiva lagrima
negli occhi suoi spuntò.
Quelle festose giovani
invidiar sembrò.
Che più cercando io vo?
Che più cercando io vo?
Il guru nel gotha a un certo punto narra di come ogni estate frequenta una spiaggia con la moglie e la figlia in una località romagnola.
M’ama; sì, m’ama; lo vedo,
lo vedo.
Per spiegare la location esatta del luogo esordisce:
“Hai presente la spiaggia naturista? Ecco dalla parta opposta”
Risate sommesse.
In questi casi un essere umano chiamato Enrico ex ditvdiari ha due chance:
a) starsene zitto
b) starsene zitto
E invece….
Un solo istante i palpiti
del suo bel cor sentir!
I miei sospir confondere
per poco a’ suoi sospir!
I palpiti, i palpiti sentir!
Confondere i miei co’ suoi sospir!
E invece:
“Vedi, tu che te ne intendi di comunità non dovresti sottovalutare i naturisti”
Gelo.
“La comunità online naturista è uno dei fenomeni più strani che mi è capitato di indagare.
Si strutturano in microforum a seconda del territorio di appartanenze e hanno codificato un linguaggio comunitario molto particolare. Per esempio il costume da bagno lo chiamano tessuto. Oppure il naturista ha il terrore del manovales ovvero del guardone che si nasconde dietro un cespuglio e si fa un sega”
Gelo.
La regia non fa sfumare prima della parola cespuglio.
Nessuno manda la pubblicità.
L’addetto alle risate finte è rimasto paralizzato.
Cielo! si può morir,
di più non chiedo,
non chiedo.
“Si fa una sega”.
Alla “g” di sega realizzo che forse questo aneddoto sociologico
non è un gran biglietto da visita in vista del mio debutto in società
con un intervento 12 ore dopo.
Alla “a” di sega realizzo che dovrei smetterla di occuparmi di tutte le
sottoculture più strane della rete, naturisti compresi.
Cielo! si può, si può morir,
di più non chiedo,
non chiedo.
Si può morir,
Si può morir
d’amor!
12 ore dopo per fortuna nessuno si ricorda più di manovales e di naturisti.
Faccio il mio intervento spaccando il minuto del tempo concessomi.
E sono in molti ad applaudire.
Nonostante alcuni inserti monografici tratti da Gay.it
Emozioni rare.
Accompagna la relazione: Monkey Gone to Heaven dei Pixies
Non ti preoccupare, a me e’ capitato di essere a una cena dove c’era anche un Premio Nobel e chiedere ad un collega sottovoce- who the fuck is that bloke?– Al che mi sono sentito rispondere –He’s Sir Harold Kroto, you smart arse-, fortunatamente la cosa cosa’ e’ finita li’.
R.
Ho adorato la parola “manovales”.
E secondo me Enrico Exditvdiari dovrebbe essere di due parole e non di tre.
Così, a pelle.
dimmi che uno dei guru si chiama giolo.. ti prego!
che cazzo c’entra Tito Schipa?
tra l’altro mio padre l’adora, quindi c’è del gelo tra noi due. Intedo tra me e il cantante.
narc
io adoro il mioutenteanonimo
Anch’io ti adoro kross, in fin dei conti condividiamo l’unico neurone sano che ci resta. A proposito me lo spediresti che mi serve per l’orale fra un paio di mesi?
utentekrossonimo
Sappi che sei stato linkato contro la tua volontà.
Quanto è bella, quanto è cara!
Più la vedo, e più mi piace…
ma in quel cor non son capace
lieve affetto ad inspirar.
Essa legge, studia, impara…
non vi ha cosa ad essa ignota…
Io son sempre un idiota,
io non so che sospirar.
Chi la mente mi rischiara?
Chi m’insegna a farmi amar?
a) Tito Schipa ed Elisir d’Amore è stata la colonna sonora del mio viaggio di trasferta tra Salerno e Fisciano.
Una furtiva lacrima sparato a tutti volume nell’abitacolo dell’Audi. Se il mio intervento è andato così bene è merito di Tito Schipa
b) ocio a IgorTv signori. Uno dei protagonisti di un periodo della mia vita fantastico e irripetibile che va sotto il nome di: fabbrica. Con due “b” of course. Ciao Igor e benvenuto.
c) Giolo non c’era però il suo “Etnometodologia” lo tengo sottocchi da parecchio. A breve acquisterò.
ciaoooo
iv
ivano….due cose:
a) se vengo in cava rischio la galera ma questo è un dettaglio, no prob
b) a che ora inizia?
poveri manovales nostrani così bistrattati, fortunatamente anche per loro c’è un ultima spiaggia: la brussa.
ah si, bello li’.
fantastico!! 😀 (Però io ti avrei guardato di merda lo stesso)
ero io
Ma no che non hai fatto brutta figura e che non c’era gelo. Il problema è che nella tradizione sociologica c’è troppa tradizione e che occuparsi di subculture è il solo modo di fare sociologia.
Il “guru”
Caro Guru,
la tradizione di questo blog è quella di romanzare in bilico tra il vero e il verosimile.
Il vero è che io ci sguazzo nelle subculture. Troppo!
e il verosimile?