Amami perchè sono la stazione

Posted by admin | Brodo | domenica 28 Maggio 2006 15:28

Dovessi scrivere un racconto di fantasmi, sangue e terra lo ambienterei
nel Veneto Orientale. Luoghi come Villanova o San Stino di Livenza
sembrano sorriderti. Fino a quando cala la sera se non la notte.

Post-it: ricordarsi di ambientare un horror in stile “Eraldo Baldini” a Torre di Mosto.

Il venerdì compio il mio rituale ferroviario.
Treno delle 17 e 47 da Trieste.
Tappa in una remotissima località del Veneto Orientale.
E poi corriera fino a Oderzo.

Di solito tra il treno e la corriera ho una latenza di 25 minuti.
Che impiego discorrendo con Claudio. L’edicolante della stazione.

Claudio sostiene che io faccio la professione del diavolo,
perchè da quando c’è Internet lui non vende più porno. E che quindi
se il suo fatturato è diminuito è anche colpa mia.

“Te ricorditu i bei tempi de Blitz? De “Le ore”?”
“Claudio ero piccolo, però mio zio li collezionava”
Zio camionista.
Ma anomalo. Privo di calendari in cabina.
Anzi, Gabina, come si dice dalle mie parti.

La corriera tarda.

“E sto casso de mona?” Claudio mi indica la copertina di Libero con una caricatura di Prodi.

La corriera è in ritardo di 10 minuti.

“Sto faccia de merda…”
“Claudio scusa ma la corriera?”
“Oggi non la xé la coriera, oggi xé sciopero”

Stringo tra i denti una bestemmia.

Esco di corsa fuori dalla stazione.
Ansia.
Panico.

Come torno a casa?
Processare molte informazioni al secondo è la cosa che amo di più.
Ok.
Ho solo due soluzioni:
a) pesco qualcuno che sta aspettando un passaggio dalle mie parti e impongo la mia presenza a botte di sorrisi che solo la mia faccia di culo riesce a produrre
b) faccio autostop

Tento la soluzione A.

Noto vicino al bar un tizio in piedi con Trolley in piedi.
Il tizio è leggermente più alto del Trolley.
Porta occhiali ray-ban, pantaloni a vita bassa e T-shirt rossa di marca Holsen.
Cintura DSquared.
Il rilevatore di cattivo gusto post-adolescenziale comincia a lampeggiare.

Mi tolgo i sunglasses Bottega Veneta (non lo voglio abbagliare) e lo punto:

“Scusa…”
Nessuna reazione.
“Scusa…”
Si gira e mi guarda.
“Stai aspettando un passaggio?”
“Eh sì” La risposta arriva in ritardo. Ha processi cognitivi molto lenti il ragazzo.
“Posso chiederti uno strappo?”
“Guarda scusami ma ho preso il treno sbagliato. Dovevo andare a Udine
ma sono finito qui. Ora aspetto mio padre”
“….”

Realizzo che se un giorno mio figlio mi chiamerà chiedendomi gentilmente
di farmi 95 km per venirlo a prendere in una stazione sperduta solo perchè lui ha sbagliato
treno, quel giorno io non ci sarò più.

Una cintura DSquared costa 120 euro.
Un caffé 80 centesimi.
Con 150 caffé in corpo il treno non lo sbagli questo è sicuro.
E’ una questione di investimenti giusti.
E’ sempre una questione di investimenti giusti.

Mi prude la mano.
Il mio pollice è stanco di avere passatto dieci anni a mandare sms.
E appena se ne presenta l’occasione
pretende di tornare alla propria funzione primaria,
alla funzione per cui Iddio l’ha creato:
l’autostop.

All’altezza della chiesa lo estraggo.
Un pollice magro.
Snello.
Scattante.
Sinuoso.
Impossibile non fermarsi.

E infatti.

1° tratto: Pater Familias

– difficoltà 5
– interazione 8
– noia 2
Ducato bianco. Guidato da professionista sulla sessantina.
Mi introduco in macchina giustificando il fatto che a 30anni
sto facendo l’autostop alle sette del pomeriggio di un venerdì sera.
Nel Nord-Est ti devi sempre giustificare. Durante l’orario di lavoro.

Appena il Pater Familias sente che il servizio corriere è in sciopero,
comincia una dura reprimenda contro i dipendenti pubblici.

Nonostante il servizio corriere sia privato da tempo immemore.

La reprimenda si fa particolarmente accesa quando ti arriva all’area semantica:

“insegnanti elementari”.

Tre etichette:
– non fanno un cazzo
– sono tutte terrone
– sono tutte babypensionate

Se scateni il tuo odio contro la classe sociale delle maestre.
E il tuo interlocutore è figlio di maestra.
E il tuo interlocutore non ama particolarmente sua madre.
Come fai a non dargli corda?
E infatti:
“Sì xé una vergogna”
“Ma la cosa più vergognosa è che hanno tre mesi di ferie all’anno”
“Sì e poi le se permette de metterse in meso nelle scelte della famiglia”
“Sì sì bisogna tenerle lontane dai figli”
“Certo, le xé un danno. Un danno TOTALE”

Su TOTALE mi arrendo. TOTALE lo usano i teen.

Pater Familias mi prende in contropiede lasciandomi in mezzo alla strada
in una corsia centrale davanti a un semaforo rosso.
Pater Familias mi saluta sorridente.

2° tratto: Al Jarreau

– difficoltà 4
– interazione 1
– noia 3
Il sosia di Al Jarreau mi carica all’altezza del semaforo.
La 205 è in pessimo stato.
Lui poco loquace.
Lo stereo troppo alto.
Boh, proviamoci.
La mia tensione etnica non è mai stata delle migliori.
Non ci sono proprio portato al meltin’pot.
Proviamoci lo stesso:
“Di dove sei?”
“Di Motta di Livenza”
Ecco. Perfetto.
Uno si sta già immaginando la tirata esotica,
la famiglia che è rimasta in Marocco, lui che a inizio estate torna a trovarli,
il venerdì sera che è duro per lui, solitario. La discoteca ad Aviano dove sta per andare.
Niente.
“Motta di Livenza”.

3° tratto: Mario Schifano

– difficoltà 3
– interazione 10
– noia 5

“Posso farti una foto?”
“Perchè?”
Cazzo vuoi vedere che ho beccato un maniaco.
“Perchè saranno 10 anni che non vedo uno che fa autostop”
“Beh l’ultima volta che ho fatto autostop risale a 10 anni fa. Potrei essere sempre io”

Il regista della sit-com fa partire una batteria di risate finte.
[risate]

Scorgo una valigia in metallo.
“Fai il dj?”
Lui mi guarda sconvolto.
“No perchè?”
Sono troppo vitellone e discodancer cazzo.
Non posso vedere una valigia di metallo e pensare subito che lui sia
Joe T. Vanelli in incognito.
Lui capisce al volo:
“ahhhh per la valigia…no no ho dentro gli inviti”
“Inviti?”
“Sì espongo in una galleria a Porto”

Il nome di “Mario Schifano” è

Simone Artico
http://www.articos.it/index1.htm
Se siete dalle parti di Portogruaro.
Ditegli che vi ho mandati io,
quello dell’autostop.

4° tratto: La Signora

– difficoltà 2
– interazione 6
– noia 7

La Signora è una nichilista.
La Signora ha già visto tutto.
La Signora non crede più a nulla.
Fa la rappresentate di biancheria intima.
Ma il lavoro le va di merda.
La Signora ha i capelli cotonati.
E svariate forcine.
Di solito non dà passaggi.
Ma ha visto una faccia perbene.
Perbene.
Stronza, non è la mia faccia.
E’ il mio pollice, porta rispetto.
Il mio pollice è in grado di fermare il tempo.

La Signora è una logorroica tremenda.
Ma non ha idea di chi ha di fronte.
Io se trovo un logorroico rispondo come a poker.
O lo vado a vedere pareggiando la puntata. O lo triplico.
Non lo raddoppio mai.
Se raddoppi perdi.
A La Signora le ho tolto il fiato.
Keywords di ogni tipo: malasanità, garantismo, precarietà,
alfonso signorini (giuro), cinesi, rumene, convention,
internet.
La Signora si arrende.
Scendo dalla macchina tronfio.
Mi giro.
Le allungo la mano:
“Piacere Enrico”
Mi stringe la mano.
“Piacere…..ehm…”
Tentenna.
“Ehm…”
Prende tempo. Ma le vengo in soccorso io.
“Monica?”
“Sì Monica va benissimo”
“Buona serata Monica”
“Anche a te”

Ha accompagnato il Nostos: You Can’t Change Me di Roger Sanchez remixata da Harry “Choo Choo” Romero.

23 Comments »

  1. Commento by AinSoph — 28 Maggio 2006 @ 10:52

    ahahah, grande l’edicolante!

    :D!

  2. Commento by krossroads — 28 Maggio 2006 @ 11:02

    avevo un lunghissimo commento in mente, sil pollice snello scattante e bla bla bla…ma preferisco tenerlo per quando tirero’ dritto la prossima volta che per strada trovero’ un 70enne che fa autostop…tiro giu’ il finestrino e gli dico: “no, il tuo pollice e’ out”…

  3. Commento by utente anonimo — 28 Maggio 2006 @ 11:33

    vedo che hai commesso un piccolo errore “la funzione per cui Iddio l’ha creato”… sono sicuro che intendevi Tom Ford!

    raff

  4. Commento by krossroads — 28 Maggio 2006 @ 11:46

    raf, adesso non capisco piu’ se sei un altro raf o il mioutenteanonimo…

  5. Commento by utente anonimo — 28 Maggio 2006 @ 12:11

    sono il tuo utente anonimo, è solo che mi piace cambiare significante a seconda dell’umore.

  6. Commento by krossroads — 28 Maggio 2006 @ 12:20

    utentepsichiatrico!

  7. Commento by utente anonimo — 28 Maggio 2006 @ 14:20

    ma di gente normale ce n’è dalle tue parti??????????

  8. Commento by utente anonimo — 28 Maggio 2006 @ 14:28

    Mi permetto di riportare questo passaggio dal sito del pittore menzionato sopra:L’artista non è un soggetto attivo, ma solo il tramite con cui un’ opera decide di rivelarsi.

    …che puttanata!

    UtenteRaff

  9. Commento by Enricoditvdiari — 28 Maggio 2006 @ 15:02

    dai su non me lo stroncare così.

    Va apprezzato anche solo per il passaggio 🙂

  10. Commento by utente anonimo — 28 Maggio 2006 @ 15:38

    I quadri mi piacevano però!

    sempreRaff

  11. Commento by utente anonimo — 28 Maggio 2006 @ 15:45

    A pensarci bene un passaggio del genere era degno di un utente cabalistico come quello sopra (e magari anche un po’ gnostico).

    Abulafia-Raff

    (sto delirando, sorry)

  12. Commento by krossroads — 28 Maggio 2006 @ 15:51

    per il mioutenteanonimo: moeghea col whisky.

  13. Commento by mume — 29 Maggio 2006 @ 00:55

    estrema goduria per il mio palato fino.

  14. Commento by utente anonimo — 29 Maggio 2006 @ 10:40

    Lo so, lo so, lo so che attendevate tutti con ansia il mio contributo intellettuale alla conversazione.

    Eccolo 🙂

    Perchè La Signora non voleva dire il suo nome??

    Anonima Veneziana

  15. Commento by utente anonimo — 29 Maggio 2006 @ 12:06

    Caro enrico, grazie!

    anche in quest’uggiosa giornata merdosa, mi hai fatto ridere.

    Numero uno perchè l’autostop da te non me lo sarei mai aspettato (ma perchè poi? quale miglior mezzo per un’analisi qualitativa dell’automobilista solidale..)

    e numero uno per la calamita interna all’eterogeneità che attrai..

    un buh! perchè non conosci Artico..se lo conosco io..

    grazie, un bacio

  16. Commento by utente anonimo — 29 Maggio 2006 @ 12:08

    n.b.

    girasola mai anonima..

  17. Commento by DysonSphere — 29 Maggio 2006 @ 14:17

    spettacolo questo post ! e dire che è la prima volta che passo di qui 🙂

    Ma dalle tue parti si può fare l’autostop senza rischiare di finire nelle mani di un pazzo tipo l’australiano di Wolf creek?

    PS : cmq l’edicolante ha ragione ! Una volta c’era più gusto a procacciarsi i porno con fatica 😉

  18. Commento by utente anonimo — 29 Maggio 2006 @ 20:16

    …cazzo c’hai contro le maèèèèstreeee!?

  19. Commento by utente anonimo — 29 Maggio 2006 @ 21:10

    Enrico comincio a sospettare che se fossimo negli anni ottanta tu saresti un paninaro, dimmi che è solo un’abbaglio che sto prendendo, e che la tua ossessione con le marche sottende un’inevitabile comunicazione comportamentale molto più complessa…

    AnonimoAlbionico

  20. Commento by il.poeta — 30 Maggio 2006 @ 08:11

    Ti hanno fatto fare in media quattro kilometri paromo. Venetorientali stitici.

  21. Commento by ZincoCarbonio — 30 Maggio 2006 @ 18:35

    ma sei pazzo?

    guarda che se becchi quello sbagliato prima ti espianta un rene o poi ti butta dentro ad un fosso e poi chissà quando ti ritrovano!!

    Te l ho detto mille volte chiamami la prox volta!!!

    GNURANTE!!

    Guarda te sto qua se non deve sempre farmi preoccupare!!

    Inmagonamente

    LoZioCiT

  22. Commento by krossroads — 30 Maggio 2006 @ 18:37

    bhe, certo che chiamare anche uno che ha lo sguardo del Cit..sarebbe angosciante.

  23. Commento by ZincoCarbonio — 31 Maggio 2006 @ 00:07

    ahahahah..

    a dirla tutta il rene glielo volevo asportare io..

    wendyyyyyyyyy…

    shiningamente

    LoZioCiT

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