Treviso val bene un Bancomat

Posted by admin | Brodo | lunedì 2 Luglio 2007 15:18

Se arrivi prima delle due del pomeriggio a Treviso, arrivi nel pieno della pausa pranzo.
A Treviso salta tutta la mia capacità di osservazione.
Perché a Treviso è impossibile distinguire
chi fa la commessa da chi fa l’avvocato, chi è studente e chi un professionista.

L’estrazione social-professionale non è riconoscibile.
Tendenzialmente l’uniformità dell’estetica Gucci-Oriented parifica le identità.

L’appuntamento era in Camera di Commercio.
Tra tutte le occasioni di incontro per Diario Aperto questa è stata senza dubbio la più soddisfacente.
Il livello dei contenuti molto alto, una platea attenta, un’organizzazione all’altezza.

Ho conosciuto i ragazzi di Moca Interactive con un intervento panoramica sul web 2.0
gestito su una casistica locale. Tra le altre cose utilizzavano alcuni esempi sul caso dell’incendio
alla De Longhi che uso spesso anch’io nelle mie lezioni.

Ho conosciuto Nicola Zago. Uno che di professione si occupa della comunicazione di Lago. E che impiega molto del suo tempo a far crescere un blog aziendale (se n’è recentemente accorto anche Alberto Dottavi). Quando vi chiedono a cosa può servire il web2.0 per le piccole e medie imprese, fate il suo numero, che ha qualcosa da dirvi.

Il momento decisamente centrale è stato quando sul palco sono saliti Cristina Reggio, accompagnando un uomo non vedente (scusate non ho sottomano la scaletta per citare il nome) che ha simulato alcune sessioni di navigazione tramite Page Reader.

Detto questo, non prima di aver ringraziato Alberta per la splendida organizzazione, passiamo alle cose decisive.
Una trasferta pomeridiana a Treviso mi è costata:
– la perdita del Bancomat
– la perdita del Cellulare Nero
– la perdita di tabacco e cartine

Besteme.

P.s. dal dialogo finale con uno dei partecipanti.
“Ci sentiamo la settimana prossima, ti va?”
“Sì, per lavoro?”
“No, per imbastire un poker qui a Treviso”
“All in”

My Ombrella mi ripara dalla pioggia

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