Mestre, stazione di Mestre

Posted by admin | Brodo | giovedì 26 Aprile 2007 19:34

“dio can, assame star, no sta tocarme”

Dopo le undici e mezza di sera la stazione di Mestre odora di piscio umano.
Acre, pesantissimo e insopportabile.
Mischiato a un pesante odore di alcool.
Proviene da due barboni appoggiati alle macchinette sputa-biglietti.
Devo fare il supplemento e mi riparo il naso con una salvietta umidificata al pino silvestre.

Lunghi respiri. Ma il piscio entra lo stesso.
Sto per svenire.
Trattengo il respiro.
Digito velocemente.
La carcassa puzzolente è coperta da un cartone con la scritta “Marlboro”.

Esco correndo.
Si aprono le porte scorrevoli.
Faccio 10 metri di corsa e poi riprendo a respirare.

“Rami” mi guarda ridendo.
L’avevo avvisato della puzza di piscio e lui mi aspetta fuori.
Rami è un ragazzo kosovaro ma vive a Parma che ho conosciuto in treno un’ora prima.

Mi ha fermato chiedendomi quanto costava il mio mac.
Stavo ascoltando Tiziano Ferro. Ho tolto le cuffie e gli ho risposto.

“Pensavo di prendere Mac”.
“Stop! Dimentica”.

Rami sta andando in Slovenia a trovare la ragazza.
Io non ci credo.
Ha 21 anni e lavora come disegnatore industriale.
Io non ci credo.
Credo che mi stia raccontando stronzate.
Poi apre la borsa e mi mostra un suo progetto.
Mentre lo chiama la ragazza.
Parlano in inglese.
Io ci credo.

Rami ha quattro fratelli e una storia personale meravigliosa.
Talmente intima e bella che non la condivido con nessuno.

Rami viene interrotto da un tizio altissimo che lo urta correndo.
Lo insegue una pattuglia.
Lo prendono.

“…no sta tocarme”.

Saluto Rami.
E monto sull’altro treno.
E’ l’una di notte.
E’ un treno che proviene da Venezia.
Mi siedo accanto a un terzetto.
Lei 60 anni.
Lui 60 anni.
Lei 30 anni.
Ho bisogno di sentirmi circondato dalle persone.
Stasera ho paura.
Loro forse di più.
La sottile linea di paura che ti accompagna tra le rotaie ti porta a socializzare.

La coppia anziana mi racconta che gestisce un ristorante.
Prendono il treno la mattina alle 8.
Tornano a casa all’una di notte. Ogni giorno. 365 giorni all’anno.
Da 20 anni.
Il signore anziano dorme.
La signora anziana mi confida che sta tanto male.
Ha un male ai piedi fortissimo che nessun medico riesce a spiegare.

“Forse i piedi di suo marito sono semplicemente consumati.”
Ma non ho il coraggio di dirglielo.
La signora ha paura e non è pronta per le grandi rivelazioni.
Come tutti.

Me compreso.

“Signore, scusi”
Sento una mano battere sulla spalla.
Mi alzo di scatto.
“Non volevo spaventarla ma deve scendere”
Sto ancora ansimando per la paura.
“Siamo arrivati a Trieste”.

Un pezzo gentile dei Jennifer Gentle a sussurrare la buonanotte

9 Comments »

  1. Commento by kross — 26 Aprile 2007 @ 20:06

    in realta’ la stazione di mestre puzza di piscio 24h/die…

    e lo “stop.dimentica” e’ semplicemente grandioso 🙂

  2. Commento by Sten — 26 Aprile 2007 @ 23:17

    Si confermo per l’odore insopportabile che avvolge costantemente tale luogo… Unico rifugio il simpatico McDonald’s, ivi la puzza di piscio svanisce e fragranze tra il fritto e “l’onto” si fondono in allegria…Scusa sto delirando 🙂

  3. Commento by R. — 27 Aprile 2007 @ 10:30

    Enrico, mi sembra di capire che il furto del telefonino a cui hai assistito ti abbia un po’ traumatizzato. Cos’e’ questa paura strisciante?

    R.

  4. Commento by EdM — 27 Aprile 2007 @ 11:01

    Tranquillo enrico, se lo stellavestito tra il tuo caccabuk e il telefonino ha scelto il telefonino, allora non hai nulla da temere.

    Eppoi, da quanto ho capito, sono le cuffie a salvarti la pelle, il tuo vero amuleto.

  5. Commento by EdTv — 27 Aprile 2007 @ 12:56

    No, l’episodio del telefonino centra poco.
    La paura nel mio caso è un sentimento a movimento prima centrifugo, poi centripeto.

    Se non attraversi un gran periodo scatta l’ansia.
    La manifestazione dell’ansia è la paura.
    La paura la esterni avvolgendo ogni cosa.
    Poi ogni cosa ti mette paura.

    E tu continui a essere convinto che la paura sia il furto del telefonino, la stazione di mestre, il brutto ceffo.
    E invece sei tu.

  6. Commento by Neo-Geo — 30 Aprile 2007 @ 23:13

    No, cazzone, non sei tu. E’ tiziano ferro.

  7. Commento by EdTv — 2 Maggio 2007 @ 14:23

    Tiziano Ferro è il mio vate.
    Per favore, rispetto.

  8. Commento by Neo-Geo — 13 Maggio 2007 @ 06:50

    Tiziano Ferro è il mio Water.

  9. Commento by sprofondo — 7 Giugno 2007 @ 17:23

    è terribile

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