Una cedrata Tassoni, grazie!

Posted by admin | Brodo | lunedì 10 Luglio 2006 13:16

Il grande rammarico è non aver completato quello del 1982.
Quello del 1986 è perfetto. In ottime condizioni e completo di ogni pezzo.
L’album Panini dei mondiali era la giusta chiusura dei miei piani quadriennali.

In casa si tifava Italia e Russia.
Durante il grande concorso Ferrero “Vinci Campione” con la raccolta punti
ho ordinato la maglia rossa con stampa bianca CCCP.
Merendine e Sovokoz.
Fiesta e Zavarov.

Nel luglio 1982 eravamo nucleo famigliare instabile.
Avevo sette anni. Ed ero solo.
Mio fratello mi avrebbe detronizzato 7 anni dopo.
Vivevo in appartamento nel classico condominio a nido d’ape terribilmente Senventies nel centro di Ponte di Piave.
Il concetto di bi-famigliare non era ancora entrato nella mente di mio padre e di mia madre.
Non avevamo un giardino.
Non avevamo animali.
Insomma: ero felice.
Resto dell’idea che non avere animali sia un’ottima cartina tornasole della solidità del nucleo di socializzazione primaria.
Senza animali non hai alibi. Non puoi antropomorfizzare cani e gatti e trasferirci amore coniugale.
O ti ami o ti lasci. Con un chiwawa in mezzo ai coglioni o con una siamese il discorso si fa più complesso.

Nel luglio 1982 ero convinto che le mie due maestre avessero qualcosa di nascosto. Una doppia vita.
In quell’estate la Sanson lanciò due nuove coppe di gelato:
1) Tiziana
2) Elide
Come il nome delle mie due maestre.
La coincidenza mi inquietava.
E mi porto appresso tuttora il mistero.

Nel luglio 1982 le icone di casa erano principalmente due:
Berlinguer per mio padre.
Pujatti per mia madre.
Pujatti, detto “il professore”, un pediatra che mi aveva in cura e che mia madre aveva eletto a mentore e a elemento risolutore delle mie innumerevoli malattie.

Nel luglio 1982 ero appena uscito da due mesi di ospedale.
“Il professore” avrebbe dichiarato qualche mese dopo il mio “rilascio”
che ero uno dei primi casi in Italia di Mononucleosi.
Alla Mononucleosi si sommava una rara forma d’afta che ho rinunciato a guarire
qualche anno fa.

Se qualcuno si sta preoccupando: no, non è contagiosa in nessun modo.

Mia madre mi brandiva come un trofeo ospedaliero.
I compagni di classe mi mandavano lettere meravigliose.
La Tatiana del secondo banco mi mandò un disegno a pastelli Giotto
che rappresentava me in Tight e lei in abito da sposa bianco.

La Tatiana ora è sposata.
Non con me.
Con uno della pro-loco del mio paese.
Non indosserei mai un Tight al mio matrimonio.
Forse in Panama, ma devo ancora decidere.

Nel luglio 1982 mio padre guidava una 127, rossa of course.
Con il traino per la roulotte. Mio padre aveva la roulotte.
La usò solo una volta per fare il giro della Corsica.
Un mese di vacanza.
Continuavano a ripetermi che le foreste di Eucalipto
e la carne di Cinghiale mi avrebbero fatto bene, molto bene.
Quella vacanza non la dimenticherò mai.
Da piccolo ero un appassionato di aquiloni.
Avevo comprato per l’occasione l’aquilone di Batman.
L’avevo portato con me in Corsica con il sogno di farlo volare alle Bocche di Bonifacio.
Se volete un consiglio spassionato
non fate mai volare un aquilone alle Bocche di Bonifacio.

Nel luglio 1982 mio padre guidava una bicicletta.
Rosa.
Eravamo gay friendly già da tempi non sospetti.
Mario Mieli e Angelo Pezzana erano di casa.
La bici era una bici da panettiere.
Io di solito montavo sul manubrio.
I freni erano meccanici.

Quella sera salii sul manubrio piuttosto felice.
Mio padre mi aveva consegnato tre palloncini:
uno rosso, uno bianco, uno verde.
Tutta Ponte di Piave era in piazza.

Guidava i festeggiamenti ‘Rigo, edicolante fascista.

Indossavo un paio di calzoni corti Americanino,
un paio di Kickers colorate e una Lacoste bianca.

La sinfonia è tratta dal Prince Igor. Più precisamente si tratta del prologo di Alexander Borodin

13 Comments »

  1. Commento by Atonica — 10 Luglio 2006 @ 13:18

    Ma con tutta questa euforia per la vittoria nessuno ha voglia di fare sesso selvaggio?

    Guarda la mia bocca e capisci che mi va di fare

    😉

  2. Commento by Enricoditvdiari — 10 Luglio 2006 @ 15:01

    la tua drammatica somiglianza con Chucky – La bambola assassina, non te lo nascondo, mi eccita.

  3. Commento by utente anonimo — 10 Luglio 2006 @ 15:09

    La nuova foto deve essere quella giusta, finalmente si avvera la profezia dell’Antropologo.

    Ieri sera avrei proprio voluto avere un ventaglio: quello di Daitarn3, vero accessorio must dell’estate, e usarlo contro i mundialisti a torace nudo, versione sportiva dei tronisti, con cui condividono parrucchiere e sfoltitore di sopracciglia.

    Non ho più l’età.

    Mamma

  4. Commento by utente anonimo — 10 Luglio 2006 @ 16:53

    la fiesta era e rimane forse la merendina più eccitante in assoluto.

    *elle

  5. Commento by utente anonimo — 10 Luglio 2006 @ 17:09

    Una menzione speciale a chi si ricorda della Fiesta alle Mandorle…una libidine!

    Coke

  6. Commento by IgorTV — 10 Luglio 2006 @ 23:31

    In principio vi furono la Fiesta Gialla (con crema pasticciera e limone) e la Fiesta Orange (al curacao) che è tuttora in commercio. La parentesi Fiesta alle mandorle è per fortuna durata non molto.

    E comunque io preferivo il pinguino Zaghis.

  7. Commento by il.poeta — 11 Luglio 2006 @ 07:58

    Ecco, ora con la sofferta rinuncia della cura alla malattia cronica si scateneranno orde di femmine con sindrome da crocerossina.

    Ma quante ne sai!!!

  8. Commento by krossroads — 11 Luglio 2006 @ 10:09

    la mononucleosi a 7 anni e’ una gran cosa, fai capire alle tue fan assatanate che tu, la malattia del bacio, l’hai presa in tempi avantissimi. Ti batte solo Gabriele, il figlio di un anno di una mia collega. Lui, la mononucleosi, l’ha avuta a 8 mesi.

    Consiglio spassionato: oltre a non far volare gli aquiloni, alle bocche di Bonifacio e’ anche meglio evitare di fare tuffi azzardati in mare…si rischia di farsi ritrovare alla Maddalena.

    Per il resto, con una bambola ti vedrei bene, si’.

  9. Commento by paucasedbona — 12 Luglio 2006 @ 17:22

    sarà che domenica sera alle 19 al bar mentre tenevo occupati i posti a sedere ho ordinato un toast ed una cedrata per cena.

    sarà…

  10. Commento by utente anonimo — 13 Luglio 2006 @ 16:58

    Io Elide non me la ricordo… era quella al cioccolato? Tiziana era all’amarena vero?

    R.

  11. Commento by utente anonimo — 13 Luglio 2006 @ 23:45

    ma “vinci campione” non era nel ’90? io ho preso la maglia della sampdoria, poi quella della nazionale e il poster di tacconi. il poster di tacconi è andato bruciato come la sua carriera; la maglia di schillaci ha un materno segno di ferro da stiro all’altezza dello stomaco (ah, le prime fibre sintetiche); la maglia del mancio nazionale è a casa di un amico dal 93. Anche se lui nega.

  12. Commento by Enricoditvdiari — 14 Luglio 2006 @ 11:57

    secondo me vinci campione risale all’epoca degli Europei ’88 dove la Russia giocava ancora con le maglie CCCP ma non vorrei sbagliarmi.

    Io di maglie ho quella di Vialli al Chelsea.

    E sono pure andato a Londra con la speranza di incontrarlo ma non c’è stato verso.

  13. Commento by il.poeta — 14 Luglio 2006 @ 12:08

    Io mi ricordo “son tutti figli di bearzot, ah ah”

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