Pietro Germi

Posted by admin | Brodo | lunedì 22 Maggio 2006 21:21

Pietro Germi sta a Treviso
come
Micheal Moore sta a Bush.

Era il 1965 quando usciva Signore e Signori.
E dal 1965 che ci ammorbano i coglioni su Treviso come la piccola città di provincia dove avviene tutto sotto banco.
Dove si chiacchiera. Dove si fanno le corna. Dove si va a puttane.
Dove si entra in chiesa con lo stesso savoir faire
con cui si entra in un Club Millelire.

Prendete “Club Millelire” e mettetelo da parte: un giorno vi fornirò le chiavi d’accesso a quest’area semantica, ma non siete ancora pronti. Prima dovete ripulirvi per bene di tutto il fango borghesuccio e pudìco di cui siete ricoperti.

Vi do solo un indizio: il Club MilleLire è ovviamente un club lap-dance. Niente di che.
Il mio sogno recondito per anni è stato quello di lavorare come vocalist in un club lap dance.
Il vocalist del MilleLire di Oderzo è un mediocre.
Durante una scena lesbo ti piazza un:
“Eccole…Eccole giocano a dottore e ammalato”
“Eh…si vogliono bene”
“Dai Sandy balla per noi”
Ordinario.
Io potrei dare davvero di più.

Il MilleLire si diceva.
Il colpo di genio sta nel fatto che il Club MilleLire di Oderzo fino a qualche anno fa forniva il servizio Limousine. Ovvero tu prendi la tua bella tizia dalle origini incerte, la carichi in macchina – una limousine – e l’autista ti faceva fare il giro di Oderzo.

Quindi se passate per Oderzo e vedete una limousine in giro sappiate che no:
– non è l’ennesimo riccone eccentrico del nord-est carico di cattivo gusto. Quello userebbe la Bentley.
– non è un matrimonio, le macchine grosse sono out, adesso quando si sposano è l’unico momento che hanno nella vita per fare i freakkettoni, fanno “i poveri radiocomandati” con la Diane, con la Citroen Pallas, alcuni veri Punks usano la 127 modello “Rustica”
– non è nemmeno Donal Trump

Se vedete una limousine significa che c’è una tizia che dentro quei vetri scuri sta mostrando la sua patata intoccabile.
Dentro quella limousine c’è la stratificazione di anni, secoli di repressione sessuale che deflagrano. O fingono di deflagrare.
Dentro quella limousine c’è il senso delle cose.

Insomma la pianura trevigiana è quel posto
che, se si apre il coperchio, spunta di tutto.

Bah.

E Repubblica ci sguazza.
Ci sguazza proponendo un articolo demenziale. Sui fever party.
Alcuni estratti:

Chissà che faccia farebbe il prosindaco Gentilini, detto “sceriffo”. Lui che la “decadenza dei costumi” ha sempre proclamato di volerla fronteggiare.

Gentilini va eliminato. Non può togliermi il passatempo preferito.

E chissà quali pensieri gli si affollerebbero nella mente entrando in questa villa palladiana distesa tra la città della Marca e Castelfranco veneto.

Villa Palladiana? Non mi risulta. Qui puzza di invenzione.
Nel mio database c’è un’unica Villa Palladiana tra Treviso e Castelfranco ed è adibita a conferenze e congressi. Me li vedo quelli della Tupperware che si trovano per la convention domenicale, entrano e “scusa ma ti risulta che noi facciamo contenitori in lattice?” “no perchè?” “perchè ho trovato questo per terra…”
Ma sono sottigliezze. Adesso arriva il primo dei capolavori.

Dagli con Treviso! – se la rideranno – la città con il record di fratture del pene, dei porno con le casalinghe finiti sugli scaffali delle edicole, delle confessioni sui segreti del Treviso calcio spiattellati sulla stampa locale da Lea di Leo, pornostar autoctona. Insomma, figurarsi se non dovevano arrivare qui i fever party, le feste londinesi più hard e trasgressive riservate all’upper class. Proprio qui, in pieno miracolo del Nordest, nella città dei capannoni e della fondazione Benetton, della disoccupazione zero, del reddito pro capite più alto d’Europa.

Fratture del pene. Porno con casalinghe. Capannoni. Benetton, miracolo economico, reddito alto.
E il tutto nel giro di sei righe. Un genio. L’unico rammarico è l’assenza delle “universitarie troie che per permettersi l’appartamento la danno via a pagamento”. E’ il mio preferito da sempre.

Sta di fatto che è il mio record personale di luoghi comuni. Quello precedente apparteneva a una signora sulla cinquantina di Latisana che nel tratto ferroviario Portogruaro-Latisana, 10 minuti, è riuscita a tessere un monologo sulla centralità dello studio scientifico rispetto all’approccio umanista dopo che io, mentendo, le ho detto che avevo fatto lo scientifico.

Questa sera, prosaicamente, il passe-partout è il nome di un celebre calciatore brasiliano

Questo è il mio passaggio preferito. Fondamentale. Essenziale.
Qui c’è il fascino dell’esotico.
Il mito del bell’abissino. L’immaginario.
Qui c’è la capoeira. Qui c’è Garrincha. Qui c’è la scuola di samba del Sao Paolo.
Qui c’è il genio. C’è il postmoderno.
Tu immagina la fila di persone che entrano, guardano imbarazzati il buttafuori negli occhi e gli dicono: “Rivelinho?”
“No”
“Dunga?”
“No”
“Ah ecco, trovato! Tostao?”
“None”
“Falcao?”
“Entra pure”
“Vecchio porco”

Insomma questo articolo è monumentale. Fantastico. Un pezzo di prosa giornalistica di quelli rari.
Con tutti gli elementi che il vostro amato scrittore adora.
E culmina con la mia chiosa preferita:

Si andrà avanti così fino alle due, quando marito e moglie swinger, fede al dito, si rivestono dopo essersi persi di vista per un po’. Lei fa a lui: “Démo, che domani ghe s’è la comunione dà Micaela”.

Tralasciando gli errori della trascrizione fonetica che mi fanno imbestialire, mi chiedevo: ma possibile che non ci infili nemmeno un accenno al trevigiano devoto e ipercattolico…il trevigiano bianco?
Eccolo. Lo svelto.
Sperma e Comunione, Fede e Orgia, Scambista e Nipotina.
Keywords.

Paolo Berizzi…va’ cagar, va’….

Musica questo post: beh mi pare ovvio…la colonna sonora di Eyes Wide Shut

18 Comments »

  1. Commento by krossroads — 22 Maggio 2006 @ 22:05

    sono reduce dall’ultima puntata di Lost…ancora un po’ in trance, sono stata ripostata alla realta’ dal tuo miglior post (che fa rima con…bhe questa e’ tua). Finora. Non dico grandi cose…solo, prefessore, La rispetto. I miei omaggi. (oh, sarie da mandargheo a Piero Germi). Emoticon con gli occhiali da sole..

  2. Commento by il.poeta — 23 Maggio 2006 @ 10:02

    Se realizzi il sogno di vocalist chiamami che faccio il tecnico delle luci. E sugli inviti-riduzione-omaggio-donna scriviamo LIGHT POTATO MANAGER.

  3. Commento by utente anonimo — 23 Maggio 2006 @ 10:26

    secondo me tu parli parli, ma alla fine non hai mai veramente provato a proporti come vocalist in questo locale…

    : )

    morbìn

  4. Commento by utente anonimo — 23 Maggio 2006 @ 10:27

    p.s.

    anch’io avevo letto quell’articolo.

    mitico

    morbìn

  5. Commento by utente anonimo — 23 Maggio 2006 @ 10:37

    A volte i luoghi comuni rassicurano.

    Enricoditvdiari, adoro quando apri i miei occhietti di femmina ottusa e mi dimostri che quello di Berizzi non era un articolo simpatico (me lo ero divorato appena uscito) bensì un grumo di luoghi comuni degli della miglior StefaniaDiTvDiari.

    Mi alleni il neurone.

    Un bacio

    Anonima Veneziana

  6. Commento by utente anonimo — 23 Maggio 2006 @ 11:16

    Sono in piena lettura di Imposture intellettuali di Sokal e Bricmont, e sto cominciando a pensare che bisognerebbe chiudere il 50% dei corsi delle facolta’ umanistiche, se sento solo nominare post-modernismo o post-strutturalismo mi viene da mettere mano alla pistola, per non parlare di solipsismo o scetticismo radicale. Lo so e’ momentaneo, ritornero’ ad essere civile forse. Pero’ se solo odo il nome di Lacan, Kristeva, Deleuze o peggio ancora Irigaray adesso mi girano le palle.

    Tutto questo per dire: non mi toccare la centralita’ dell’approccio scientifico 😉

    Per quanto riguarda il topic secondo me andare in chiesa e anche a puttane non e’ trasgressivo, e’ fascista. Infatti queste due attivita’ andavano a braccetto alla grande durante il ventennio: Dio, Patria e Famiglia ma col bordello in citta’.

    UtenteIncrociato

  7. Commento by utente anonimo — 23 Maggio 2006 @ 11:24

    Ah dimenticavo: hai ragione il pressapochismo della trascrizione in dialetto e’ irritante, mai che succeda lo stesso con il romano o il napoletano, lo so che sono due accenti molto piu’ piacevoli del veneto ma un minimo di considerazione…

    Riff-Raff

  8. Commento by Enricoditvdiari — 23 Maggio 2006 @ 12:04

    voi datemi una festa, datemi un microfono e la musica. sarò il vostro vocalist.

    senza ritegno alcuno

  9. Commento by krossroads — 23 Maggio 2006 @ 14:36

    il mio utenteanonimo parla troppo difficile…

  10. Commento by utente anonimo — 23 Maggio 2006 @ 22:24

    il limo service a Milano lo becchi regolarmente sulla circonvallazione esterna che alla fine è un bel girare prima di tornare al locale…

    Ma voglio dire… a Oderzo… quanto possono girare? C’è il giro della 90/91 anche a Oderzo?

    ciao

    Matteo

  11. Commento by utente anonimo — 24 Maggio 2006 @ 09:18

    ma dammi istruzioni precise per quello che riguarda le finali di TVD che non ci capisco un cazzo.. debbo scaricare i podcast degli avversari e fare dei riti voodoo mentre si atteggiano????

  12. Commento by utente anonimo — 24 Maggio 2006 @ 09:23

    Sicuramente l’articolo era pieno di luoghi comune, probabilmente radunati dall’autore su diretta indicazione dell’Ufficio Turismo della Provincia di Treviso un po’ preoccupata per il calo di presenze sul territorio. Come disse l’amica chips “la patata tira” e quella del vicino tira il doppio. Il problema è che poi i veneti con questi luoghi comune ci si identificano e pensano sia un obbligo campanilistico cercare di mettere in pratica i dettami del personaggio. Con risultati comici nella maggior parte dei casi, devastanti in alcuni: lo sfruttamento sessuale di ragazze e ragazzine nei locali di ogni ordine e grado è anche quello un luogo comune. Talmente comune che nessuno ci fa più caso. Tranne le dirette interessate.

    Sandra

  13. Commento by Enricoditvdiari — 24 Maggio 2006 @ 09:35

    Pensa te. Sto ultimando un racconto giusto su ‘sto tema. La protagonista è una ragazzina che perde la drink card in una discoteca balneare. Se la ripaga a pompini. Storia vera?

  14. Commento by krossroads — 24 Maggio 2006 @ 14:14

    poi ha fatto indigestione e l’han portata in ospedale per una lavanda gastrica??

  15. Commento by evaristo42 — 8 Giugno 2006 @ 13:12

    Mi preme correggere Sandra: i luoghi comuni sono forniti dall’Ufficio Turismo del Comune, l’Ufficio Turismo della Provincia al limite fornisce i provincialismi.

    Grazie per aver letto fin qui.

  16. Commento by utente anonimo — 27 Ottobre 2006 @ 12:41

    L’unica cosa interessante e’ che finalmente capisco perche’ laggiu’ gli uomini sono cosi’ tirati da sembrare donne, le donne sono tutte di plastica e tutti hanno sempre l’impressione incazzata nera, o meglio “strafiga” come credono loro. Lo fanno perche’ si sentono grandi trasgressori. E beati loro, signora mia…

  17. Commento by Maik-C dj — 3 Marzo 2007 @ 03:27

    Caro autore del manoscritto…..
    hai peccato sul fatto che il RICCONE CARICO DI CATTIVO GUSTO USA LA BENTLEY!
    IL RICCONE CARICO DI CATTIVO GUSTO USEREBBE UNA FERRARI TESTAROSSA…. O FORSE DI QUESTI TEMPI…. USEREBBE UNA MARANELLO!!!!!!!!!!O MAGARI PROPRIO PER FARE LO SBORONE DI TURNO CHE FA RIDERE I SASSI VIAGGEREBBE CON UNA ROLL’S!!!!!!!!!!!!! PURTROPPO LA BENTLEY A PARER DI TUTTI E’ L’AUTO DEI RICCONI CON STILE…..

    MAIK-C DJ

  18. Commento by UTENTE ANONIMO — 3 Marzo 2007 @ 03:37

    COMUNISTI DI MERDA

RSS feed for comments on this post. TrackBack URI

Leave a comment